Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Max Verstappen ha eguagliato il record di nove vittorie consecutive detenuto da Sebastian Vettel aggiudicandosi il Gran Premio d'Olanda 2023 di Formula 1, forse la gara più emozionante di questa stagione. Quanto dipenda dalla corsa di Zandvoort e quanto da un campionato scontato lo lasciamo giudicare a voi. Perché è tempo di stabilire i top e i flop.
Rendersi conto di essere a un passo dalla vittoria e di non poterla agguantare deve essere stato un supplizio per Fernando Alonso, che a Zandvoort si è dovuto accontentare del secondo posto. Si tratta però di un risultato incoraggiante, considerando la forma dell'Aston Martin nelle ultime gare. E Alonso ci ha messo ovviamente del suo per emergere in una gara molto delicata, in cui il meteo pazzo ha fatto da padrone. Lo si è visto chiaramente dal modo in cui si è mosso come un gatto per beffare alcuni rivali nelle primissime battute della corsa. Per ora, più di così non può fare. Ma basta a dimostrare la sua forma strepitosa.
È facile farsi venire la tentazione di derubricare le vittorie di Max Verstappen a una semplice formalita. La verità, però, è che come succede spesso ai grandi campioni, riesce a far sembrare semplici le cose che non lo sono per nulla. La sua capacità di tenere salvi i nervi anche nei sei giri dell'ìmprovvisata Sprint causa dalla bandiera rossa per l'incidente di Guanyu Zhou è stata encomiabilie. Così come il passo monstre grazie al quale ha ridotto in un battibaleno il distacco da Perez prima dell'undercut ai danni del messicano che gli ha lasciato strada libera. Max è il pilota che sta segnando quest'epoca. Che vi piaccia o meno.
Debuttare avendo le sole FP3 a disposizione per conoscere l'Alpha Tauri AT04, per giunta su una pista di non semplice interpretazione, rappresentava già un compito arduo per Liam Lawson. Figuriamoci, poi, tenendo conto della pioggia a intermittenza. Eppure il neozelandese, al netto dellì'impeding che gli è costato dieci secondi di penalità, ha mostrato segnali più che incoraggianti. Passare Charles Leclerc, pur con una SF23 martoriata, è stata probabilmente la ciliegina sulla torta della gara di Lawson, che rivedremo anche a Monza.
Logan Sargeant oggi non ha più scuse: a differenza dell'inizio dell'anno, l'americano ora sta correndo su piste che ha già affrontato nelle categorie minori. Ma purtroppo il salto di qualità che si aspettava la Williams non è arrivato. I due incidenti di cui è stato protagonista a Zandvoort non lo aiuteranno certo. E dalla disperazione sul suo volto dopo il botto di oggi, si capiva che Sargeant ne è pienamente consapevole.
A proposito di piloti in situazioni precarie, Guanyu Zhou è alla ricerca di una riconferma in Sauber che è già complicata di suo per l'addio a fine anno di Alfa Romeo e l'arrivo di Audi a medio termine. Errori come quello che ha causato la bandiera rossa quando il GP d'Olanda volgeva al termine non aiutano. Va detto che lo sbaglio di Zhou è arrivato in condizioni proibitive. Ma la verità è che in F1 il metro di paragone per essere giudicati è quello dell'ultima gara disputata.
Il confronto con un compagno di squadra mostruoso come Max Verstappen sarebbe impari in ogni caso. Ma Sergio Perez condisce le sue gare di piccoli errori qua e là - il lungo a fine gara, l'eccesso di velocità in pitlane - che non consentono alla Red Bull di totalizzare delle doppiette. Come ha sottolineato Max Verstappen qualche tempo fa, basta solo lui al team di Milton Keynes per vincere il mondiale. Ma non sarà sempre così, e Perez deve ritornare ad essere efficace se vuole tenersi il posto.