Formula 1: i top e i flop del Gran Premio d'Austria 2023

Formula 1: i top e i flop del Gran Premio d'Austria 2023
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Ecco i nostri top e flop del Gran Premio d'Austria 2023 di Formula 1
2 luglio 2023

Max Verstappen ha reso felicissimi i tifosi della sua Orange Army presenti al Red Bull Ring dominando - anche se ormai è quasi una formalità - il Gran Premio d'Austria 2023 di Formula 1. Ma non siamo qui per raccontarvi la cronaca della gara, bensì i nostri top e flop. Allora, bando agl indugi. 

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Top: Max Verstappen

Alla fine di un GP gestito senza fare nemmeno un plissé, Max Verstappen ha sentito il bisogno di effettuare una sosta per montare le soft e tentare di cogliere il giro più veloce. Dopo un'iniziale titubanza, il muretto ha ceduto, Max è rientrato, ha colto il giro più veloce e ha chiuso a 5,1 secondi da Charles Leclerc con una sosta in più. Basta questo per capire l'egemonia di un pilota che, formando una coppia inossidabile con la sua vettura e non sbagliando praticamente mai, negli ultimi tempi è diventato inarrestabile. Agli avversari restano solo le briciole. E la sensazione è che questo mondiale sia non solo una pratica già scritta, ma pure destinata ad essere archiviata decisamente prima del previsto. 

Top: Ferrari

Adesso possiamo dirlo: la Ferrari in Austria ha davvero mostrato dei segnali incoraggianti. Certo, il distacco di Leclerc da Verstappen a fine gara con una sosta in più è indicativo di quanto lavoro ci sia ancora da fare. Ma la scuderia di Maranello ha giocato il ruolo della seconda forza in Austria. E questo è già un ottimo passo in avanti. La gara di Silverstone sarà la prova del nove, ma il secondo posto di Leclerc e il podio sfiorato da un coriaceo Carlos Sainz, che ha pagato la scelta della Ferrari di effettuare una coppia sosta in regime di VSC e il suo mancato rispetto dei track limits. Se si conta anche il podio di Sainz nella Sprint di ieri, nonostante delle condizioni che non si sposano bene con le caratteristiche della SF-23, c'è di che essere timidamente soddisfatti. 

Top: Lando Norris

Saranno gli aggiornamenti apportati alla McLaren MCL60, oppure il fatto che con basse temperature la monoposto della scuderia di Woking si accende. Ma la verità è che Lando Norris si è distinto nella gara di oggi, cogliendo un quinto posto che brilla nella comparazione con la diciassettesima piazza ottenuta dal suo compagno di squadra, Oscar Piastri, che a onore del vero non montava però gli aggiornamenti sulla sua vettura. Norris sta dimostrando di aver aggiunto un tassello alle sue competenze, perché oltre la rapidità sul giro secco ora c'è anche una gestione oculata della gara, come nella lotta pulita con l'ex compagno di squadra, Carlos Sainz. Prestazioni del genere accendono la curiosità su cosa sarebbe in grado di fare se avesse una macchina degna delle sue capacità.

Flop: Yuki Tsunoda

La gara di Yuki Tsunoda si è complicata sin dall'inizio, per via di un contatto con Kevin Magnussen che lo ha spedito nelle retrovie. Ma la vera croce della corsa del giapponese di casa Alpha Tauri sono stati i track limits. Tsunoda si è visto prima comminare una penalità da cinque secondi per il mancato rispetto dei limiti della pista, destino toccato anche a parecchi suoi colleghi. Ma è riuscito persino a vedersene inflitta un'altra, ovviamente raddoppiata a dieci secondi vista la recidività. Tsunoda nel corso di questa stagione ci ha abituati a una costanza che oggi gli è mancata. Per questo rientra nei flop.

Flop: Lewis Hamilton

Lewis Hamilton entra di diritto tra i flop per le continue lamentele via radio riguardo alla sua W14, culminate con il messaggio via radio di un esasperato Toto Wolff, che gli ha detto: "Lewis, lo sappiamo che la macchina non è un granché. Ma ti prego, guidala". Come a dire, meno parole e più concentrazione nel non superare i track limits. Un campione come Hamilton dovrebbe essere in grado di gestire una vettura non nelle sue corde senza incappare in penalità e passare il resto del GP a puntare il dito contro altri piloti rei della stessa offesa. 

Flop: la gestione dei track limits

In un momento che ha generato un certo senso di smarrimento in chi leggeva i provvedimenti dei commissari in sala stampa, sul monitor è apparsa una bandiera bianca e nera per Nico Hulkenberg. Nulla di strano, in apparenza, se non fosse che il pilota della Haas si era ritrato giri prima. Basta questo per capire la lentezza con cui sono stati esaminati i vari casi di mancato rispetto dei track limits. Visto che la situazione in gara si è fatta insostenibile, varrebbe la pena di trovare una soluzione più efficace e soprattutto immediata alla questione. 

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