Formula 1: i top e i flop del GP di Silverstone 2022

Formula 1: i top e i flop del GP di Silverstone 2022
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Ecco i nostri top e flop del Gran Premio di Gran Bretagna 2022 di Formula 1
4 luglio 2022

La giornata di ieri era iniziata sotto i peggiori auspici, con uno spaventoso incidente in Formula 2 e lo schianto terribile di Guanyu Zhou a inizio GP, oltre all'invasione di pista da parte di un manipolo di manifestanti, il cui gesto avrebbe potuto avere conseguenze devastanti. Grazie all'halo, oggi possiamo concentrarci sull'aspetto prettamente sportivo della domenica di Silverstone, decretando i nostri top e flop. E allora, bando agli indugi. 

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Top: Charles Leclerc

Tolto l'eccesso di foga che ha causato il contatto con Sergio Perez e il relativo danno all'ala anteriore della sua F1-75, ieri Charles Leclerc è stato impeccabile. Nonostante la perdita di carico e le gomme hard consumate, si è prodotto in una strenua resistenza su Lewis Hamilton, con un sorpasso all'esterno alla Copse da cineteca. Come il proverbiale calabrone che non sa di non poter volare e quindi lo fa lo stesso, Leclerc ha sfatato il mito dell'impossibilità di effettuare una manovra alla Copse, nonostante il palese svantaggio di gomma rispetto a Hamilton. Ieri Charles, se ce ne fosse ancora bisogno, ha dimostrato che la Ferrari dovrebbe puntare decisamente su di lui per mantenere vive le sue speranze mondiali. A differenza di quanto successo ieri. 

Top: Lewis Hamilton

Silverstone, con le sue curve veloci e, soprattutto, con il suo asfalto liscio, già sulla carta si presentava come terreno fertile per la Mercedes, visto che riduce le potenzialità di oscillazioni violente dell'indomita W13. Ma Lewis Hamilton è andato al di là delle aspettative, accarezzando persino il sogno di vincere in casa. Il doppio sorpasso su Perez e Leclerc, tutto di istinto, è il guizzo che dimostra come al vecchio leone sia tornato un certo appetito. A questo si aggiunge la nota capacità del sette volte campione del mondo di gestire al meglio le gomme, vista soprattutto con le medie. Che un terzo posto gli stia quasi stretto la dice lunga sulla performance di Hamilton in casa. 

Top: Mick Schumacher

Finalmente Mick Schumacher si è tolto di dosso il peso di quel mancato approdo in zona punti che lo tormentava, ottenendo quattro punticini a Silverstone. La buona notizia, però, è un'altra. Perché Mick l'ottavo posto l'ha ampiamente meritato, fosse anche per quel tentativo di attacco su un cliente scomodo come Max Verstappen a fine GP. Certo, le performance di Max erano strozzate dai danni al fondo accusati dopo l'impatto con un detrito. Ma l'assenza di timore reverenziale nei suoi confronti da parte del giovane Schumacher è esattamente la reazione migliore a quella remissività che aveva contraddistinto quest'ultimo dopo i moniti di Günther Steiner sui suoi dispendiosi incidenti. Ha festeggiato come se avesse vinto, Mick. E dopotutto, quei quattro punti sono un successo, per lui. 

Flop: muretto Ferrari

Non si può definire un successo, invece, la strategia implementata dal muretto della Ferrari durante la Safety Car causata da Esteban Ocon. La Rossa aveva a sua disposizione tre opzioni, compreso un doppio pit stop - evitato, verrebbe da pensare, dopo il caos di Monaco, anche se Mattia Binotto insiste che non ci fosse tempo per perfezionarlo - e ha scelto l'unica che avrebbe inevitabilmente penalizzato il Cavallino su cui la Rossa dovrebbe puntare per il mondiale. In tutta onestà, viene anche da chiedersi se la precedente scelta di tenere Leclerc alle spalle di Sainz quando il primo era decisamente più veloce non abbia finito per compromettere la gara di Charles ancora prima della mancata sosta. L'unico dato di fatto è che quello che dovrebbe essere il pilota di punta della Rossa non coglie un podio dal GP di Miami. E non possiamo dire che sia colpa sua. 

Flop: Daniel Ricciardo

Daniel Ricciardo si è perso. E non riesce a ritrovarsi. Nel weekend di gara in cui ha festeggiato il suo trentratreesimo compleanno, Daniel è stato semplicemente lento. Il confronto con il compagno di squadra resta impietoso. Mentre Norris si ancorava saldo in zona punti, lui annaspava nelle retrovie. Aggrapparsi a eventuali inghippi tecnici che strozzerebbero l'estro dell'australiano in pista - e non parliamo dell'oggettivo problema al DRS di ieri, ma di qualcosa di più invasivo - diventa un esercizio difficile. Al netto del DRS malfunzionante, anche ieri Ricciardo è stato autore di una prestazione gravemente insufficiente. E la sensazione è che uscire da queste acque limacciose sia molto difficile. Se non impossibile. 

Flop: Yuki Tsunoda

Ultimamente si è posto l'accento sugli errori di Mick Schumacher, ma anche Yuki Tsunoda non scherza. Non si è ancora tolto l'abito del rookie veloce, ma impreciso. E ieri si è reso protagonista di una manovra da kamikaze che non ha solo compromesso la sua gara, ma pure quella del compagno di squadra, Pierre Gasly. Tsunoda ha di fatto gettato nel bidone dell'immondizia un potenziale doppio approdo a punti per l'Alpha Tauri. E nella galassia Red Bull certe propensioni allo sbaglio finiscono per essere pagate care. È un vero peccato, perché restiamo convinti che Yuki abbia la velocità per dire la sua. È la testa il problema, però. 

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