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Per ora si tratta solo di un indiscrezione da paddock, ma se effettivamente accadesse veramente sarebbe clamoroso: i sette team di Formula 1 schierati contro la FIA e la Ferrari per via dell'accordo privato tra queste ultime in merito alla power unit di Maranello potrebbero decidere di non scendere in pista nella prima sessione di prove libere del GP d'Australia come forma di protesta contro la Federazione.
Al momento, come già detto in precedenza, si tratta solo di voci raccolte dal nostro Paolo Ciccarone, ma in ogni caso il diffondersi di queste indiscrezioni dimostra come quello dei sette team sia un fronte compatto e nervoso. Ma altro bolle in pentola: sarebbero pronti non solo reclami sul DAS della Mercedes, ma anche su dei dispositivi aerodinamici potenzialmente irregolari sulle prese d'aria posteriori della W11.
Lo sciopero dei team a Melbourne non sarebbe il primo della storia della Formula 1: nel 1982 in Sudafrica i piloti incrociarono le braccia per protestare contro la sospensione della superlicenza da parte dell'allora presidente della FISA, Jean-Marie Balestre. Proteste di altri tempi, che quarant'anni dopo rappresenterebbero una rinuncia molto grande da parte delle scuderie, che avrebbero 90 minuti in meno per mettere a punto le proprie monoposto.
Sul fronte del Coronavirus, invece, pare che in molti si stiano lamentando della decisione di disputare il GP con il pubblico presente, presa dal governo locale di concerto con Liberty Media. Gli italiani, giocoforza vista la nostra attuale situazione, sgono visti con sospetto, mentre i loro voli di ritorno dall'Australia vengono cancellati per mancanza di passeggeri. Vi lasciamo al video in apertura per le ultime novità da Melbourne.