Formula 1: i piloti più giovani della storia

Formula 1: i piloti più giovani della storia
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Max Verstappen, ma non solo: ecco chi sono gli alfieri più giovani ad aver esordito in Formula 1, con fortune diverse
25 dicembre 2017

Prendere la patente è uno dei traguardi più ambiti dagli adolescenti che si apprestano a compiere diciotto anni. C’è chi, però, è riuscito a fare ben altro, approdando in Formula 1 prima di compierne venti. L’unico minorenne ad aver corso in Formula 1 è Max Verstappen: l’olandese ha debuttato nella massima serie nel Gran Premio d’Australia 2015, a soli 17 anni e 166 giorni.

Gli scettici che criticavano la scelta di un pilota così acerbo per competere in Formula 1 si sono dovuti presto ricredere: Verstappen, sebbene a volte irruento, ha mostrato un talento cristallino. Vincendo il Gran Premio di Spagna del 2016, alla prima gara con la Red Bull, l’olandese figlio d’arte è diventato il più giovane alfiere di sempre a tagliare per primo il traguardo, a 18 anni e 228 giorni. Verstappen ha bissato quest’anno in Malesia, e finora ha ottenuto undici podi in carriera.

Quello di Verstappen è un record che non potrà essere battuto: dopo il suo esordio, infatti, la FIA ha cambiato le regole per l’ingresso in Formula 1, stabilendo che possa competere solo chi ha già compiuto 18 anni, fatti salvi gli altri requisiti per ottenere la superlicenza. Nessuno, dunque, potrà più prendere parte ad una gara senza aver raggiunto la maggiore età.

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Al secondo posto della classifica dei piloti più giovani di tutti i tempi troviamo un altro alfiere in attività, Lance Stroll: il canadese della Williams ha esordito a 18 anni e 148 giorni. La prima stagione in F1 di Stroll è stata caratterizzata da alti e bassi. Distintosi a Baku, ottenendo il suo primo podio – e diventando il più giovane di sempre a farlo – e a Monza, con il quarto posto in qualifica sul bagnato, Stroll ha però anche mostrato molte debolezze, con prestazioni disastrose su alcune piste.

Le possibilità economiche del padre di Stroll, Lawrence, investiore, tra gli altri, nei brand Ralph Lauren e Tommy Hilfiger, gli hanno permesso di effettuare test con la FW36 del 2014 nel corso della stagione e di continuare la sua avventura in Formula 1 anche il prossimo anno. La speranza di Stroll è sicuramente quella di non diventare una meteora come Jaime Alguersuari, il primo pilota nato negli anni Novanta ad approdare in Formula 1, nel 2009 con la Toro Rosso.

Lo spagnolo esordì nel Circus nel Gran Premio di Ungheria del 2009: fu chiamato a sostituire Sébastien Bourdais, il cui rapporto con la Toro Rosso finì bruscamente. Alguersuari aveva 19 anni e 125 giorni. L’esordio così repentino non fu certo facile: il pilota concluse solo tre delle otto gare disputate nel 2009 e finì a muro mentre lottava per il podio in Giappone.

Alguersuari disputò altre due stagioni con la Toro Rosso, andando più volte a punti, senza mai raggiungere il podio. Alla fine del campionato 2011, la scuderia di Faenza diede il ben servito allo spagnolo e al suo compagno di squadra, Buemi, rimpiazzandoli con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne. Sedotto e abbandonato dalla Red Bull, Alguersuari approdò in Formula E nella stagione inaugurale, nel 2014; l’anno successivo, l’annuncio del ritiro dalle corse, per concentrarsi sulla carriera di deejay.

Un altro teenager approdato in Formula 1 fu il neozelandese Mike Thackwell: il suo debutto risale al Gran Premio del Canada del 1980. Thackwell, test driver della Tyrrell, era stato invitato come spettatore al GP d’Olanda; il team principal della Arrows, Jackie Oliver, chiese a Thackwell di sostituire l’infortunato Jochen Mass. Il neozelandese ebbe il benestare della Tyrrell, ma non riuscì a qualificarsi.

Poche settimane dopo, però, Thackwell si rifece, e partecipò così al GP del Canada con la Tyrrell. La sua corsa durò un giro e mezzo: una collisione tra Nelson Piquet e Alan Jones provocò una reazione a catena, in cui vennero coinvolti anche gli altri due piloti della Tyrrell, Jean-Pierre Jarier e Derek Daly. Thackwell riuscì ad arrivare incolume ai box, ma gli venne chiesto di lasciare l’auto a Jarier.

Dopo la mancata qualificazione al GP degli Stati Uniti a Watkins Glen, Thackwell tornò a competere in Formula 2 per la stagione 1981. Un grave incidente durante dei test, in cui subì una fortissima decelerazione, compromise le sue chance di trovare un sedile per l’anno successivo in Formula 1. Thackwell partecipò ad altri due weekend di gara nel Circus nel 1983, per poi correre nel mondiale prototipi, in F3000 e in Formula Pacific. Nel 1988, a soli 27 anni, il ritiro dalle competizioni.

Tra i teenager approdati in Formula 1 anche Ricardo Rodriguez, il pilota più giovane di sempre ad aver corso per la Ferrari. Al debutto nel Gran Premio d’Italia del 1961, Rodriguez aveva 19 anni e 208 giorni: ottenne a sorpresa la prima fila. L’anno successivo disputò diverse corse con la Rossa, ottenendo il secondo posto a Pau, il quarto in Belgio e il sesto in Germania.

Il messicano non ebbe il tempo di mostrare il suo pieno potenziale, purtroppo: morì in seguito ad un gravissimo incidente occorsogli nel GP di casa, in Messico, durante le prove libere. La sospensione della sua Lotus 24 si ruppe, e Rodriguez finì contro le barriere, morendo sul colpo: aveva solo 20 anni. Lo stesso destino toccò anche a suo fratello Pedro, dieci anni più tardi: a loro è intitolato il circuito di Città del Messico.

Giovanissimo al debutto anche Fernando Alonso: l’asturiano esordì con la Minardi nel Gran Premio d’Australia del 2001, a 19 anni e 218 giorni. Dopo una stagione da test driver con la Renault, divenne pilota ufficiale nel 2003: proprio quell’anno arrivò la prima vittoria, in Ungheria. La strada per la vittoria era cominciata: Alonso divenne l’alfiere più precoce ad aggiudicarsi due titoli mondiali, con la doppietta nel 2004 e nel 2005. Il prosieguo della sua carriera, però, lo ha visto raccogliere meno di quanto abbia seminato.

L'argentino Esteban Tuero debuttò nel Circus nel 1998, a 19 anni e 320 giorni. La Minardi lo scelse per la dote economica portata con sé, per fare coppia con Shinji Nakano. Tuero, riuscito ad ottenere la superlicenza grazie ad un'esperienza tutt'altro che esaltante in Formula Nippon, non lasciò il segno nemmeno in Formula 1.

In quella che si sarebbe rivelata la sua ultima corsa in Formula 1, il Gran Premio del Giappone del 1998, Tuero rovinò contro Toranosuke Takagi, dopo aver accidentalmente azionato l'acceleratore al posto del freno. A seguito dell'incidente, Tuero riportò dei danni ad alcune vertebre cervicali. Ripresosi completamente dall'infortunio, Tuero decise di ritirarsi dalla Formula 1, sebbene la Minardi avesse intenzione di confermarlo per il 1999.

Curiosamente, Chris Amon e Daniil Kvyat hanno debuttato nel Circus esattamente alla stessa età, 19 anni e 324 giorni, a distanza di 51 anni. La carriera del neozelandese, considerato uno dei piloti migliori rimasti a secco di titoli mondiali, è stata segnata dalla sfortuna. Non riuscì mai a vincere una gara valida per il titolo, ma ottenne diversi podi nel suo periodo in Ferrari, dal 1967 al 1968.

Kvyat, invece, è l’unico membro della top ten dei piloti più giovani di sempre ad essere andato a punti nella prima gara in carriera, il Gran Premio d’Australia del 2014. Dopo una prima stagione convincente con la Toro Rosso, la promozione in Red Bull. L’inizio della stagione 2016 è stato caratterizzato dal podio in Cina, ma anche dalla collisione con Vettel in Russia, che gli è costata il posto in Red Bull. Retrocesso in Toro Rosso, Kvyat ha progressivamente perso la fiducia di Red Bull, che lo ha sostituito con Gasly in Malesia e in Giappone quest’anno e lo ha poi appiedato definitivamente dopo il GP degli Stati Uniti.

È in grande ascesa, infine, Esteban Ocon: chiamato a sostituire Rio Haryanto in Manor a partire dal GP del Belgio del 2016, Ocon ha esordito in Formula 1 a 19 anni e 345 giorni. Nel 2017 il passaggio in Force India, con la grande rivalità con il compagno di squadra, Sergio Perez. Ocon si è mostrato decisamente consistente, aggiudicandosi il primato di maggior numero di gare consecutive a punti, ben 27, dal GP del Belgio 2016 a quello del Messico di quest’anno. Il giovane protégé della Mercedes sembra destinato a grandi cose.

Da Moto.it

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