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La stagione 2024 di Formula 1 è pronta ad andare in archivio, per lasciare spazio a un 2025 che ha tutte le carte in tavola per essere sensazionale. Ma prima di metterci alle spalle il campionato vinto da Max Verstappen e dalla McLaren, dobbiamo stabilire i nostri cinque piloti top del mondiale. Quindi, bando agli indugi.
Max Verstappen nel 2024 ha dimostrato tutto il suo straripante talento. Il suo quarto titolo è stato il più sofferto, per via dell'inferiorità tecnica della Red Bull RB20 per buona parte della stagione. Indubbiamente Max nella sua lotta mondiale ha potuto contare sul cuscinetto delle sette vittorie colte nei primi dieci GP, ma altri piloti sarebbero stati inghiottiti dalle sabbie mobili di una monoposto che si è fatta insidiosa anche per la punta di diamante della Red Bull.
L'ha definita un mostro inguidabile la sua RB20, Verstappen, in quella Monza che è stata il nadir prestazionale di una vettura che anche nell'ultima parte della stagione, pur con gli accorgimenti del caso, era capace di comportarsi in maniera scomposta nella stessa curva, passando dal sovrasterzo al sottosterzo per via di problemi di bilanciamento frutto di una coperta corta. Verstappen è stato capace di estrarre il massimo dal pacchetto a sua disposizione, servendosi anche di armi taglienti quanto controverse.
Nel momento peggiore, Max ha deciso di sfruttare le zone grigie del regolamento sportivo così come i suo ingegneri fanno con quelle delle normative tecniche, con manovre decisamente al limite. Che in certe circostanze l'abbia superato, è indubbio. Ma la sua condotta in pista è segno di un'intelligenza che, combinata alla sua spregiudicatezza, lo porta a prodursi nel fallo tattico quando serve. Può piacere o meno, l'atteggiamento di Max. Però nessuno può eccepire su prestazioni incredibili come la rimonta messa a segno in Brasile, fatta di rabbia e di coraggio. Verstappen è il pilota che sta definendo questa era della Formula 1, e dopo un anno così nessuno può avere dubbi sul fatto che non dipenda solo dalla macchina.
Charles Leclerc è pronto per vincere il mondiale. Lo si è capito chiaramente in una stagione in cui, a nostro avviso, ha raggiunto la maturità agonistica. Charles è un ragazzo che, come direbbero gli inglesi, porta il cuore sulla manica, senza paura di mostrare tutte le emozioni che gli regala la competizione in pista. Ma a tutto questo sentimento nel 2024 Leclerc ha abbinato anche la ragione, con una lucidità in gara che fino a qualche tempo fa non avrebbe avuto. Charles resta eccezionale in qualifica, grazie a quel senso per il giro secco che gli consente di preparare pezzo per pezzo il crono giusto, andando a studiare il limite della pista e quello della macchina.
Complice una vettura più efficace la domenica che il sabato, Leclerc ha sfoggiato un'ottima capacità di leggere le corse, specialmente nella seconda parte della stagione, in cui è stato il pilota più efficace in assoluto. Lo ha dimostrato chiaramente a Monza, quando è stato capace di gestire le gomme con certosina precisione, inanellando tempi funzionali alla sua causa con la costanza di un metronomo per involarsi verso la vittoria nella gara di casa della Ferrari. A questo si uniscono il suo sconfinato amore per la Rossa, oggi più maturo e meno disperato di un tempo, e la sua tenacia nell'inseguire il massimo risultato finché l'evidenza non glielo nega. È la ricetta perfetta per puntare alla vittoria, magari galvanizzato dalla rivalità che si creerà con Lewis Hamilton.
Lando Norris il 2024 non lo scorderà mai. È stato l'anno della sua prima vittoria in Formula 1, e della sua prima lotta mondiale. Ma non è stata una stagione semplice, quella del talento inglese. Catapultato senza preavviso in una battaglia per l'iride totalmente inattesa alla vigilia, Lando ha dimostrato di non essere pronto per vincere il titolo. Il suo sguardo sbarrato prima dela partenza del GP del Brasile è l'immagine più forte delle fragilità di un pilota che ben prima di trovare il limite della macchina lo incontra in sé stesso, perché non crede abbastanza nelle sue capacità. Norris è tormentato da mille pensieri, che in alcune circostanze durante la stagione l'hanno sfiancato talmente tanto da indurlo all'errore.
Detta così, sembra proprio che Lando sia stato un flop nel 2024. Ma c'è tanto di buono nella sua stagione. Nella sua vittoria dominante di Singapore, ottenuta nonostante la fatica fisica e il rumore di fondo del suo stress, così come nella sua efficacia in qualifica e nella condotta in altre gare, abbiamo visto il pilota che Lando potrebbe essere. Norris a livello di tecnica e talento è assolutamente pronto a vincere il mondiale. Serve solo che se ne renda conto pure lui. Solo così farà tesoro di una stagione difficile, in cui ha però contribuito fattivamente al titolo Costruttori della sua McLaren.
In una stagione in cui era chiamato a dimostrare di poter guidare la Mercedes nel 2025, George Russell ha mostrato una forma invidiabile. Il suo posto nella top five dei migliori piloti del 2024 Russell se l'è guadagnato con le performance solide in qualifica che gli hanno consentito di battere sonoramente Lewis Hamilton. C'è chi dirà che l'Hamilton di oggi non è il qualificatore superlativo di qualche anno fa, e Lewis sembra effettivamente non riuscire a trovare il giusto compromesso per sfruttare al meglio sul giro secco una generazione di vetture con cui, paradossalmente, non avvicinarsi troppo al limite è la chiave per sfruttarle al meglio.
Ma Russell ha saputo tirare fuori il massimo in molte circostanze da una monoposto capricciosa, con una finestra di utilizzo ridottissima e talmente imperscrutabile per la stessa Mercedes da rendere impossibile capirne l'evoluzione prestazionale. Quando la W15 filava come un razzo, non si veniva a capo del motivo. Ma qualsiasi fosse la ragione, Russell si è fatto trovare pronto, vincendo a Las Vegas una gara dall'esecuzione impeccabile, così come era stata anche la corsa di Spa, prima della squalifica che gli ha sottratto la vittoria. Russell ha ancora qualche spigolo da smussare - a volte perde di lucidità in gara, a svantaggio della gestione delle gomme - ma il 2024 è stato un anno di grande crescita.
Non ce ne vogliano Carlos Sainz e Oscar Piastri, gli altri piloti con cui a nostro avviso Pierre Gasly si giocava l'ultimo posto nella nostra classifica dei migliori del 2024. Ma il francese dell'Alpine ha disputato una stagione ottima, anche se spesso si è ritrovato bloccato nelle retrovie, castrato com'era dalla A524 pre-aggiornamento di Austin. Deve essere stato estremamente frustrante scendere in pista a inizio stagione con la nuova nata di Enstone, la vettura più pesante e aerodinamicamente inefficace del lotto, penalizzata per giunta dal motore peggiore dello schieramento.
Nonostante le circostanze sfavorevoli, Pierre ha mantenuto i nervi saldi, riuscendo a correre senza grandi errori, tolta la partenza a Suzuka, pur senza avere la possibiltà di capitalizzare la sua condotta in pista. L'occasione è arrivata sul finale di stagione, con una serie di prestazioni che hanno dimostrato il suo valore. Il doppio podio colto in Brasile da Gasly e Ocon, fondamentale nell'economia di un mondiale Costruttori in cui l'Alpine ha strappato in extremis la sesta piazza, è sicuramente frutto delle circostanze sfidanti. Ma che ci fosse del buono nell'upgrade di Austin si è visto con il terzo posto colto in qualifica da Pierre, a suggello di una stagione travagliata, e per questo preziosa a suo modo.