Formula 1: i 5 piloti flop della stagione 2022

Formula 1: i 5 piloti flop della stagione 2022
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Ecco i cinque piloti che ci hanno deluso di più nella stagione 2022 di Formula 1
26 dicembre 2022

Ci siamo occupati dei cinque piloti top della stagione 2022 di Formula 1, e ora è arrivato il momento di toccare le note dolenti. Ecco i cinque piloti che, a nostro avviso, hanno deluso di più quest'anno.

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Lance Stroll

Sulla carta, Lance Stroll sarebbe anche un pilota competente. Il problema - e lo ha dimostrato più volte quest'anno - è che gli manca quella che gli inglesi chiamano situational awareness, vale a dire la capacità di recepire quanto gli accade intorno, regolandosi di conseguenza. L'esempio più lampante è lo scellerato cambio di traiettoria sul dritto che ad Austin ha quasi causato il decollo dell'Alpine di Fernando Alonso. Manovre di questo tipo, oltre a costituire un pessimo esempio per i giovani delle categorie propedeutiche, non sono degne di un pilota di Formula 1. E quando c'è una recidiva non è affatto un buon segno. 

Nicholas Latifi

Nella sua permanenza in F1, Nicholas Latifi è diventato sostanzialmente una macchietta, con i meme sul tema Goatifi a imperversare sui social. La verità è che sulla griglia della fine degli anni Novanta, inizio anni Duemila, un pilota del livello di Latifi non sarebbe stato tra gli ultimi in quanto a talento. Ma nella F1 di oggi, con uno schieramento di ottima caratura, Nicholas si è rivelato l'ultimo della classe. Il suo ruolo nel caos di Abu Dhabi 2021 non avrà certamente giovato alla forma psicologica di Latifi, addirittura minacciato di morte sui social. Ma al simpatico Nicholas manca semplicemente quella marcia in più per lasciare il segno nella massima serie del motorsport. 

Mick Schumacher

La favola di Mick Schumacher, arrivato in F1 per chiudere un cerchio iniziato da un padre la cui assenza è sorda e ingombrante, ha incantato tutti. Ma nel suo secondo anno nel Circus Mick non è riuscito a mostrare un salto di qualità, incappando in una serie di errori dalle conseguenze economiche devastanti per un team come la Haas, rimasto senza title sponsor per la maggior parte della stagione. Schumacher nella parte centrale della stagione ha centrato qualche prestazione convincende, riprendendosi dal terrore di mandare a muro di nuovo la vettura dopo Montecarlo. Non è stato però abbastanza costante e coriaceo da dimostrare di potersi meritare davvero un posto in F1. 

Daniel Ricciardo

Vedere un pilota capace di vincere otto GP in carriera arrancare a fondo classifica mentre il suo compagno veleggiava in zona punti è stato straniante, quanto consueto, nella stagione 2022. Daniel Ricciardo in McLaren si è perso, non riuscendo a trovare una soluzione razionale all'impossibilità di mettere a frutto il suo stile di guida istintivo e l'approccio naturale alle corse. In un campionato da 22 gare, ha fatto meglio di Lando Norris in qualifica solo una volta, in Spagna. E se la vittoria di Monza 2021 all'epoca era sembrata l'indizio di una possibile rinascita, si è dimostrata invece un fuoco di paglia. Spesso nel 2022 Ricciardo non ha sbagliato granché. È stato semplicemente lento. E non è un buon segno, purtroppo. 

Yuki Tsunoda

Yuki Tsunoda è veloce. Molto. Il problema è che, come diceva una famosa pubblicità, la potenza è nulla senza controllo. L'ascesa vertiginosa di Yuki, passato dalla Formula 4 alla Formula 1 nell'arco di pochissimi anni per via della volontà di Honda di avere un pilota giapponese in Alpha Tauri prima del suo addio, non gli ha concesso di maturare sufficientemente, anche dal punto di vista comportamentale. Il trasferimento a Faenza e la mano ferma di Franz Tost hanno sortito qualche miglioramento, ma l'atteggiamento imprevedibile e fumantino di Tsunoda in pista non gli consente di affrontare sempre con la giusta lucidità le gare. A differenza di Schumacher, Tsunoda avrà una terza chance. Starà a lui farla fruttare al meglio.

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