Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Honda lascerà la Formula 1 alla fine del 2021: la notizia bomba è arrivata nella mattinata di oggi. La casa nipponica, che al momento fornisce i propulsori a Red Bull e Alpha Tauri, ha deciso di ritirarsi dal Circus a pochi anni dal ritorno con la McLaren, nel 2015. Dopo un periodo difficile con la scuderia inglese, la Honda sembrava aver trovato un proprio equilibrio grazie alla partnership "gemella" con Red Bull e Alpha Tauri. Una collaborazione, iniziata nel 2018 con l'allora Toro Rosso ed estesa l'anno successivo alla Red Bull, che, nell'arco di due anni e mezzo, ha portato a cinque vittorie.
Nonostante la traiettoria in crescita, Honda ha deciso di non continuare in Formula 1, non rinnovando l'attuale contratto con Red Bull e Alpha Tauri, che terminerà alla fine della stagione 2021. L'uscita di scena del costruttore nipponico ridurrà a tre i fornitori di propulsori nel Circus, con Mercedes, Ferrari e Renault sulla piazza. E, secondo il regolamento, sarebbe proprio la Losanga a dover fornire i motori a Red Bull e Alpha Tauri, perché ha il minor numero di scuderie clienti. Questo a meno che i due team riescano a persuadere la Mercedes o la Ferrari a fornire loro i motori.
Sia Red Bull che Alpha Tauri, lo ricordiamo, hanno firmato il Patto della Concordia, che le vincola in F1 fino al 2025, ma - si vocifera, perché i termini dell'accordo non sono stati divulgati - dovrebbe esserci una clausola che consente l'uscita anticipata dal Circus comunicandola entro il 31 marzo dell'anno precedente. E ora si ritrovano orfane a breve termine di Honda, che, in una nota diffusa alla stampa, ha fatto sapere che la decisione di lasciare la F1 è legata alla necessità di concentrarsi a livello di ricerca e sviluppo sulla spinta verso l'elettrificazione. "Honda deve incanalare le proprie risorse sulla ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per le power unit e le energie del futuro, come i veicoli fuel cell e le auto elettriche, che saranno il cuore delle tecnologie a zero emissioni".
La decisione della Casa nipponica non ha sorpreso i media giapponesi, perché pochi giorni fa la Honda aveva annunciato di destinare tutte le proprie risorse a veicoli a impatto zero entro il 2030 e questo, automaticamente, si traduce in un taglio in tutto ciò che riguarda la ricerca e sviluppo nei motori termici da competizione. "Semplicemente significa che il reparto ricerca e sviluppo di Honda non è attrezzato per lavorare nel motorsport e nella ricerca ambientale destinata alla normale circolazione" dicono esperti da Tokyo, aggiungendo che "per Honda questo vai e vieni vai e vieni significa solo che per loro la F.1 è una specie di gioco".
Nel frattempo acquistano altro valore le dichiarazioni di Cyril Abiteboul, responsabile Renault F.1, quando qualche giorno fa ha dichiarato che "Avremo presto altri clienti in F.1 per cui solo nel 2021 saremo da soli ma poi avremo una presenza maggiore". In un primo tempo si era pensato a un accordo con Sauber, visti i rapporti con Alfa Romeo non ancora definiti per il futuro, ma questo ritiro Honda e le norme fanno capire come Horner e Marko dovranno tornare col saio e in ginocchio sui ceci a Enstone per chiedere la doppia fornitura di motori Renault per il 2022. A loro vantaggio c'è da dire che i motori Renault attuali equivalgono gli Honda se non addirittura superiori, per cui cascherebbero sempre in piedi...