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Ogni volta che visito una azienda come la Schuberth Performance rimango allibito dei livelli di quanto l'uomo si sia spinto oltre nella realizzazione e progettazione di manufatti per lo più realizzati utilizzando...le mani. Sì perché se si pensa che un casco sia il prodotto di una fredda macchina a controllo numerico si sbaglia di grosso: per mettere assieme il casco di Max Verstappen, di Sergio Perez, di Nico Hulkenberg o di Simone Faggioli c'è un notevole impegno umano ed ogni singola virgola conta nella realizzazione modelli omologati FIA 8860-2018 ABP che vediamo sfrecciare ogni domenica nel Mondiale di F1, nelle gare in salita più impegnative come la Pikes Peak.
Una azienda tutta italiana, almeno per quanto riguarda la realizzazione dei caschi racing, in cui una quarantina di persone dislocate tra la fabbrica e il centro direzionale (entrambe a Schio, VI) realizzano non solo caschi motorsport ma anche il mitico Schuberth C5 Carbon, ovvero l'ultima versione del mitico casco modulare che l'azienda tedesca si porta avanti da anni: il preferito dei giessisti...
Una azienda speciale, come dicevamo, perché non solo non ti aspetteresti mai di trovare in territorio scledense una simile realtà ma anche perché le tecnologie contenute all'interno di quella divisione della Schuberth - il cui vertice è e rimane in Germania - sono indubbiamente tra le migliori al mondo: di certo è una delle pochissime aziende a permettersi la realizzazione di un casco in carbonio omologato F1 con quel tipo di costruzione, di cui anche noi siamo rimasti sorpresi.
All'interno della fabbrica ci sono tutti i processi produttivi: dalla realizzazione degli stampi al taglio della fibra di carbonio con uno specifico plotter-cutter, passando per la laminazione della fibra di carbonio fino alla "cottura" in autoclave e l'assemblaggio finale con tanto di finiture dedicate ad ogni singolo pilota. Solo la verniciatura non avviene in Schuberth Motorsport: per fare belli i caschi l'azienda si rivolge a professionisti delle verniciature o a aerografatori come Jens Munser JMD, (www.jmd.de) anche lui presente in questa speciale visita aziendale.
Con l'occasione abbiamo avuto modo di toccare con mano il lavoro di Schuberth Motorsport: oltre alle repliche in miniatura dei caschi di Schumacher e Verstappen, infatti, l'azienda italiana ha voluto metterci in macchina con il mito delle salite Simone Faggioli: a bordo della sua Norma Turbo, detentrice del terzo tempo assoluto alla Pikes Peak, gli ospiti dell'evento hanno potuto saggiare il brivido della velocità su strada ma non solo...abbiamo scoperto assieme al pilota toscano perché i caschi Schuberth sono al top anche per le gare in salita.