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Il 2017 sarà un anno di notevoli rivoluzioni per la Formula 1. Sotto il profilo aerodinamico, abbiamo provato ad anticipare le linee e le forme delle future monoposto, che poco dovrebbero avere in comune con quelle attuali. Una delle novità più attese – e tuttavia discusse – è la oramai celeberrima introduzione del sistema Halo. Si tratta di un “diadema” incastonato sopra l’abitacolo, che dovrebbe evitare la collisione del casco con oggetti di varia natura in caso di impatti laterali.
Questo sistema è stato ideato dopo la sciagura occorsa a Jules Bianchi in occasione del Gran Premio del Giappone dell’ottobre 2014, quando il pilota a seguito di un’uscita di pista colpì violentemente una gru intenta a sollevare la Sauber di Adrian Sutil.
Nel corso dei test sul tracciato inglese di Silverstone, abbiamo assistito ad una versione 2.0 dell’Halo, che tuttavia trova sempre più detrattori che sostenitori, a cominciare dal quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. «Si perde parecchia visibilità in alto» commenta il tedesco. «Intendiamoci, non guardiamo il cielo quando corriamo, ma penso che l’Halo possa e debba essere sviluppato meglio. So per quale motivo è stato pensato ed introdotto, ma dobbiamo trovare una soluzione che sia sicura in ogni circostanza senza compromessi. Ci saranno sempre delle situazioni imprevedibili, ma dobbiamo cercare di prevederne il più possibile.»
Anche la ex scuderia del ferrarista non si dice propriamente soddisfatta dell’introduzione dell’Halo dal 2017, e lo fa tramite le parole del suo team manager, Christian Horner. «Personalmente, non sono un grande fan di questa soluzione. È inelegante rispetto al problema che vuole andare a risolvere. Preferirei si impiegassero più tempo e più risorse per sviluppare meglio questo sistema di sicurezza. Certamente non voterei a favore della sua introduzione, in questo momento.»