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Dopo Spa e Monza, entrambe circuiti molto veloci, la Formula 1 sbarca al Marina Bay per il Gran Premio di Singapore, che sotto l'aspetto tecnico differisce molto rispetto ai due precedenti appuntamenti del Mondiale.
Il cittadino di Marina Bay è infatti un tracciato molto tortuoso con tante curve secche a 90 gradi. E' anzi la pista con il più alto numero di curve di tutto il calendario di Formula 1, ben 23, e per di più il GP di Singapore si corre in notturna, con un'umidità che sfiora l'80% e dunque i team devono affrontare un'insolita evoluzione delle condizioni in pista.
Fondamentale quindi un alto carico aerodinamico. La Ferrari a Singapore porta tutte le soluzioni aerodinamiche ad alta downforce e introduce alcune novità per l’ala posteriore sostituita a Spa e a Monza (B e C). Torna torna la versione tipo Montecarlo con flap ad alto carico e paratie con massime feritoie. E’ presente anche l’alettoncino centrale (il cosiddetto “monkey seat”) per generare maggior carico.
Ai lati della struttura posteriore a protezione degli urti sono state introdotte due piccole alette (C) del tutto simili a quelle usate dalla Mercedes. Torna anche l'ala anteriore ad alto carico che era stata sostituita a Spa e a Monza (A). Tornano anche le pance nella versione introdotta in Spagna con deviatori verticali separati e pance scavate e abbassate ai lati esterni (D). Cambiano anche i cestelli dei freni (E) che sono sprovvisti dei fori ovali usati a Monza. E' una soluzione simile a quella di Montecarlo.
Novità interessanti anche per la Sauber su tutta la vettura: ala anteriore nuova, cofano motore e pance molto più rastremate e scavate nella zona posteriore e diffusore modificato. Più del resto, però, spicca il nuovo muso ora in stile Red Bull – Williams: è più corto del precedente e adotta un bulbo centrale molto più piccolo, corto e stretto per poter aumentare la portata d’aria che passa sotto il musetto verso il fondo scocca.
Disegni: Gabriele Pirovano