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"Dovremmo firmare un rinnovo almeno fino al 2030, o forse anche oltre: ci sono stati alcuni paesi che hanno firmato contratti per nove anni. L’orientamento della F1, per i GP importanti, ben radicati nel calendario, è quello di andare anche oltre i dieci anni": così il presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha risposto a una domanda in merito alla permanenza di Monza nell'agenda della Formula 1 anche dopo la scadenza dell'attuale accordo. Non c'era occasione migliore dell'inizio dei lavori di ammodernamento del tracciato del Gran Premio d'Italia per fare il punto sull'avvenire di Monza, che ha un contratto in essere fino al 2025.
Per assicurarsi il rinnovo, ha osservato Sticchi Damiani, "bisogna affrontare un problema superabilissimo, il fatto che nel 2028 scade la nostra concessione dell’autodromo con i tre soggetti proprietari. Deve essere creata una norma ponte che ci faccia superare questa data e possibilmente ci faccia andare oltre il 2030 per allungare di più il contratto". "Questo è il problema di carattere tecnico, giudico, amministrativo, politico. Poi c'è un problema di carattere economico - aggiunge -. Sappiamo bene che Monza gode di un contratto decisamente molto più basso rispetto agli altri contratti europei. Naturalmente è chiaro che dal 2026 bisognerà adeguarsi quantomeno a quelli che sono i contratti che sono stati già sottoscritti dai paesi del nostro continente".
C'è poi un fattore che differenzia Monza dagli altri circuiti. "Noi abbiamo anche una grande fortuna, quella di non pagare l'incremento del 3% all'anno che pagano tutti gli altri, Imola compresa. Quindi non aumenterà solo la cifra, ma ci sarà anche un incremento percentuale che su cinque anni diventa significativo". Come si può risolvere la questione, allora? "Pensiamo che questa copertura si possa ottenere con il miglioramento delle entrate, su cui io punto tantissimo. Penso che noi potremo fare di più, possiamo offrire di più agli spettatori e quindi avere, più che un maggior numero di spettatori, avere una maggiore qualità, anche per il Paddock Club. Avere una struttura con queste caratteristiche è importante per il prodotto offerto".
"Il fatto che lo sforzo per fare questi lavori lo stia facendo il governo - puntualizza Sticchi Damiani - potrebbe essere un fattore calmierante delle richieste anche rispetto ad altri paesi che non hanno le nostre caratteristiche. Noi abbiamo la storia eccezionale, fantastica. Siamo in un tempo della velocità. Monza è Monza, non c'è niente di fare". Se la storia dell'autodromo brianzolo è innegabile, bisogna però "avere le carte in regole per il futuro". L’obiettivo, come ha sottolineato anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è quello di autofinanziarsi per quanto possibile. "Più autonomo sarà il GP d’Italia, meglio sarà". È questa la ricetta per mantenere entrambi i GP italiani nel calendario della F1 anche nella seconda metà di questo decennio.