Formula 1. GP Messico 2024, le pagelle

Formula 1. GP Messico 2024, le pagelle
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I promossi e i bocciati di Città del Messico nelle pagelle del Gran Premio del Messico 2024 di Formula 1
28 ottobre 2024

Chi sono i promossi e i bocciati di Città del Messico? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio del Messico 2024 di Formula 1. 

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Carlos Sainz, voto 10 e lode

In Messico Sainz mette in scena il week end perfetto, impreziosito da un gran sorpasso su Verstappen (che Norris dovrebbe studiare a memoria per capire come si fa). Con la Rossa lo spagnolo è alla fine di una grande storia d’amore, la sua bella l’ha lasciato ma lui continua a comportarsi da gran signore: mai una parola fuori posto e nel frattempo fa tutto il possibile per farsi rimpiangere. Ci riuscirà. Voto 10 e lode, che peccato non poterlo vedere in lotta al vertice anche il prossimo anno.

Lando Norris, voto 7

2° posto per Norris, e qui siamo ancora una volta nel limbo del bene ma non benissimo, perché con il distacco in classifica che ha l’inglese può e deve fare solo una cosa: vincere. E forse ce l’avrebbe fatta sulla distanza se fosse riuscito a superare Verstappen senza farsi sbattere ancora una volta fuori dalla pista. Almeno stavolta i commissari gli hanno (giustamente) dato ragione. Voto 7, però questa incapacità di passare l’olandese comincia a diventare un problema, sportivo e psicologico.

Charles Leclerc, voto 7

Voto 7 anche a Leclerc, buon 3° ma in difficoltà d’assetto per tutto il fine settimana. Certo, ha le attenuanti di avere girato di meno nelle libere, però è sempre rimasto un passo indietro rispetto a Sainz e nel finale spreca la possibilità di una doppietta. L’assetto era troppo nervoso e forse non solo quello.

Lewis Hamilton, voto 7

Finisce 4° Hamilton, dopo un estenuante duello con il compagno di squadra: detta così sembrerebbe un risultato positivo, però gli oltre 20 giri impiegati per passare un Russell in difficoltà tecniche, pur comprendendo tutti i riguardi del caso quando si duella con il compagno di squadra, lasciano un po’ perplessi, così come i 3 decimi rimediati in qualifica da quest’ultimo. Troppo severi? Forse, però l’Hamilton che ricordiamo era un po’ diverso, e visto che per fargli posto la Ferrari ha scaricato un pilota come Sainz, i dubbi rimangono. Voto 7 aspettando conferme.

George Russell, voto 7

Tanto più che Russell - come si è scoperto a fine gara - ha corso buona parte del gran premio con l’ala anteriore danneggiata: alla luce di questo, il giovane inglese è bravo a resistere così a lungo agli attacchi del compagno di squadra e va sottolineata anche la sua bella qualifica dopo il gran botto nelle libere. Voto 7, aspettando un fine settimana “pulito”.

Max Verstappen, voto 5

Solo 6° Verstappen, bravissimo in qualifica ad agguantare la prima fila con un unico tentativo e bravo a rimontare dopo una doppia penalità per un totale di ben 20 secondi. Però è ora di finirla con ‘sta storia di buttare fuori chiunque gli sia affiancato in staccata. Stavolta per una questione di millimetri i commissari hanno dato ragione a Norris nel primo episodio, ma al di là dei millimetri di cui sopra è l’atteggiamento che proprio non va, perché qui si è ben oltre la giusta aggressività. La conferma è arrivata pochi secondi dopo, quando all’olandese si è evidentemente “chiusa la vena” entrando all’interno senza minimamente preoccuparsi di fare la curva. Pare che la FIA - su richiesta della maggioranza dei piloti - emanerà delle nuove linee guida sul comportamento da tenere in attacco e in difesa. Visto che non basta il buon senso pare una buona idea. Nel frattempo voto 5, perché a volte per essere il migliore non basta essere il più bravo.

Kevin Magnussen, voto 8,5

Alle sue spalle, gran gara di Magnussen, ottimo 7° in qualifica e capace di confermare il piazzamento anche in gara: il danese quando è in giornata continua a essere un gran manico, il problema è la continuità. Stavolta però voto 8,5, bravo!

Oscar Piastri, voto 5

Voto 5 invece a Piastri, che compromette tutto con una qualifica a dir poco orrenda: non riuscire a passare la Q1 con una McLaren, senza episodi particolari, è francamente inspiegabile e ingiustificabile. Il team e il compagno di squadra avrebbero bisogno del suo contributo: urge lavorare sulla costanza di rendimento.

Nico Hulkenberg, voto 7

A punti anche l’altra Haas, e stavolta l’ “altra Haas” è quella di Hulkenberg, bravo comunque a portare a casa il risultato anche se stavolta è sempre un passo indietro rispetto al compagno di squadra. La prestazione però è sicuramente positiva: voto 7 e avanti così.

Pierre Gasly, voto 7,5

Chiude la zona punti Gasly, con una Renault aggiornata e vagamente competitiva, che il francese si fa in quattro per portare in posizioni dignitose, riuscendoci: voto 7,5, uomo-squadra (anche perché Ocon - voto 4 - è ancora una volta disperso).

Sergio Perez, voto 3

A proposito di dispersi, voto 3 a Perez, che nel gran premio di casa vive l’umiliazione di non riuscire a passare la Q1, anche lui senza particolari giustificazioni se non uno scarso feeling con il pedale del freno. Il messicano ci piace, meritava una vettura competitiva per quel che ha mostrato trascorrendo buona parte della carriera con mezzi poco competitivi, però forse ora è davvero venuto il momento di passare il testimone.

Yuki Tsunoda, voto 5

Voto 5 invece a Tsunoda: due botti in 24 ore, anche se in quello al via non ci sembra che abbia responsabilità particolari, e un errore viaggiando al limite in qualifica può sempre capitare. Però è capitato nel momento meno opportuno, quando nel garage accanto hanno messo in macchina un pischello che già si sapeva che piace un sacco a Marko e che effettivamente va forte, e anche quando non va a punti riesce lo stesso a farsi notare, come nel duello con Perez, mannaggia a lui. Insomma, l’insufficienza è più che altro per il destino maligno: una profezia che si autoadempie.

Fernando Alonso: voto 10

Infine voto 10 ad Alonso, al via del suo 400° gran premio: peccato che sia un voto alla carriera perché il suo gran premio è finito con largo anticipo per problemi tecnici, e comunque difficilmente sarebbe stato memorabile. Niente male però come traguardo per uno che già qualche anno fa andava dicendo che stava benissimo senza la F1…

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