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Un'altra gara decisa al via, anche in un posto dove sorpassare non è esattamente impossibile: ma del resto quando gli unici a poter vincere hanno la stessa auto, e quindi le differenze sul giro sono minime, non può essere diversamente. Rosberg vince, tutto sommato convince e si mette in scia ad Hamilton nella classifica iridata: un'eventuale vittoria a Singapore potrebbe rappresentare non solo il sorpasso, ma un segnale di forza importantissimo. Nel frattempo, bravo lui a non essersi perso dopo l'irresistibile ritorno del compagno di squadra, ma il livello di entusiasmo resta bassino per il momento, perché la sua vittoria di ieri ci ricorda un goal a porta vuota: ai fini del punteggio vale come uno fatto in rovesciata, però l'unico merito vero a ben guardare è non aver fatto un'asinata e per uno che vorrebbe (finalmente) vincere il mondiale ci pare il minimo... E allora voto 6,5: compitino.
Una bella asinata invece l'ha fatta Hamilton, dopo aver dominato le qualifiche: capita anche ai migliori perciò non è il caso di infierire, però anche durante la gara qualche errorino di troppo lo ha commesso. Voto 5,5: impreciso.
Alle loro spalle, Vettel ha fatto tutto quel che poteva in un fine settimana immune da errori che lo riportato sul podio, dove il tedesco sorrideva, forse più per il pubblico in adorazione davanti a lui che per la situazione in classifica e dentro il box. E allora voto 7,5 in attesa, un giorno, di tempi migliori.
Identica gara per Raikkonen, veloce e consistente, sempre con distacchi contenuti da Vettel: lo davano per bollito, in realtà a Maranello il finlandese è una delle poche belle sorprese di quest'anno. Voto 7, in palla.
Sulla pista meno adatta alla Red Bull di tutto il Mondiale, Ricciardo fa quel che può, con la perla di un bel sorpasso su Bottas: un 5° posto che non entrerà nella storia delle corse, ma che conferma che l'australiano c'è sempre e regge alla grande il confronto con il baby prodigio accanto a lui. Voto 7,5: certezza.
A proposito di Verstappen: si qualifica a un solo decimo da Ricciardo ma sbaglia la partenza peggio di Hamilton, il resto è una rimonta che a Monza è difficile quando sei il meno cavallato della compagnia. Rinviene fino al 7° posto e non azzarda manovre al limite su una pista dove, viste le velocità in gioco, c'è poco da scherzare. Voto 6 sulla fiducia, perché da uno così ci si aspettano sempre meraviglie e a volte ad esagerare sono proprio i suoi tanti estimatori...
Ancora una volta veloce e concreto Bottas, che su una pista che sembra fatta apposta per la Williams coglie un 6° posto che rappresenta un risultato buono, ma dire che fa morale sarebbe un po' eccessivo. Comunque voto 7, aspettando il guizzo perduto.
Ci si aspettava qualcosa di più, visto il tipo di pista, anche dalle Force India ma stavolta Perez si deve accontentare dell'8° posto, che comunque è un signor risultato per un team di seconda fascia: quindi voto 7 anche al messicano, che continua con la sua striscia positiva. Ormai una certezza.
Lascia un po' l'amaro in bocca invece il 9° posto di Massa alla sua ultima apparizione a Monza: con il mezzo a disposizione era lecito attendersi qualcosa di più, ma almeno tiene dietro l'altra Force India di Hulkenberg. E allora voto 6 al brasiliano e anche al tedesco: minimo sindacale.
Ha illuso, ma alla fine è rimasto fuori dai punti Grosjean (voto 6,5) più convincente comunque rispetto alle ultime apparizioni, e anche Button ci ha provato fino alla fine (voto 6,5: ci mancherà) mentre Alonso ci ha regalato un altro memorabile team radio, anche se il significato della risata rimane l'unica vera incertezza di tutta la gara.. intanto voto 7 per l'umorismo.
Per il resto, voto 10 a Monza che è rimasta l'unica pista super veloce del Mondiale, con problematiche tecniche e di guida tutte particolari. Così, all'indomani del rinnovo del contratto con Ecclestone, la pista italiana si è fatta ancora una volta ammirare per la sua unicità, oltre che per il calore del suo pubblico. Certo, poi la gara è stata un po' noiosa, ma le colpe vanno ricercate altrove.
E voto 10 comunque anche a Ecclestone, che quando le trattative erano in alto mare faceva il suo lavoro, quindi il duro e indifferente, però sotto sotto il primo ad essere contento dell'accordo raggiunto è proprio lui, che conosce la storia e il valore di certi simboli della F1 molto meglio di tanti tifosi da tastiera e che anche per questo con gli italiani (quelli che fanno "sempre kasino" per dirla alla Lauda) ha avuto una pazienza che nemmeno Giobbe...
Ecclestone: 10
Monza: 10
Vettel: 7,5
Alonso: 7
Raikkonen: 7
Bottas: 7
Perez: 7
Rosberg: 6,5
Grosjean: 6,5
Button: 6,5
Verstappen: 6
Hamilton 5,5