Formula 1. GP d'Italia: Red Bull, Ferrari e McLaren in pista con ali posteriori specifiche per Monza

Formula 1. GP d'Italia: Red Bull, Ferrari e McLaren in pista con ali posteriori specifiche per Monza
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La Formula 1 si prepara al sedicesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio d'Italia 2024. L'unicità della pista dell'Autodromo di Monza richiede delle ali posteriori specifiche per i lunghi rettilinei e con bassissimo carico aerodinamico. Ecco le configurazioni scelte da Ferrari, McLaren e Red Bull
30 agosto 2024

La Formula 1 approda all’Autodromo Nazionale di Monza per il Gran Premio d’Italia 2024, sedicesimo appuntamento stagionale. L’unicità della pista brianzola, che si mostra al mondo nella sua nuovissima versione con asfalto diverso e cordoli più bassi rispetto ai precedenti, richiede delle ali posteriori specifiche per le queste caratteristiche, che i team usano solo ed esclusivamente per questa gara.

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La velocissima pista monzese ha infatti dei lunghi tratti veloci che obbliga i team ad adottare delle ali posteriori a bassissimo carico aerodinamico. Dunque, i team realizzano delle alettoni speciali. Ecco quelli messe a punto da Ferrari, McLaren e Red Bull.

La Scuderia Ferrari, che testa ufficialmente in pista anche il nuovo sostanzioso pacchetto di aggiornamenti che riguarda principalmente il fondo, mirando a risolvere le problematiche dovute all0effetto bouncing, ha realizzato un’ala posteriore con un elemento princiaple completamente rettilineo, proprio come il flap mobile. La McLaren, che ha portato gli sviluppi la scorsa settimana a Zandvoort, punta a sua volta su un’ala con un elemento principale rettilineo, mentre il flap superiore è molto tagliato alle stremità esterne a scendere a contatto con le paratie laterali. La Red Bull opta invece per un elemento non completamente rettilineo ma leggermente a cucchiaio con il flap mobile che è ondulato con nuovi tagli vistosi nella zona indicata delle frecce

Gabriele Pirovano

In sostanza, le ali Ferrari e McLaren hanno una bassissima resistenza all’avanzamento, mentre quella della RB20 è leggermente più carica rispetto alle altre due. Per quanto riguarda la beam wing, ovvero l’ala inferiore collegata alla struttura antiurti posteriore, adotta un solo elemento. 

Disegno e analisi tecnica a cura di Gabriele Pirovano.

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