Formula 1. GP d'Italia, Il miglior regalo di compleanno per Carlos Sainz? "La vittoria qui a Monza davanti ai Tifosi"

Formula 1. GP d'Italia, Il miglior regalo di compleanno per Carlos Sainz? "La vittoria qui a Monza davanti ai Tifosi"
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Il Gran Premio d'Italia per Carlos Sainz sarà un weekend speciale. Raggiungerà quota 200 gare in Formula 1 e spegnerà 30 candeline. Il suo regalo perfetto? La vittoria a Monza davanti ai Tifosi
29 agosto 2024

AUTODROMO NAZIONALE DI MONZA - La Formula 1 approda all’Autodromo Nazionale di Monza per il sedicesimo appuntamento stagionale e sarà un weekend molto particolare per la Scuderia Ferrari. Debutterà, infatti, sulla monoposto un sostanzioso pacchetto di aggiornamenti che punta a risolvere i problemi di bouncing di cui il team di Maranello soffre già da diverso tempo. Questo sarà anche l’ultimo Gran Premio d’Italia vestito di rosso, in realtà nero per la nuova collezione in limited edition che celebra la fibra di carbonio, per Carlos Sainz, che spegnerà anche trenta candeline. Il regalo perfetto per il madrileno? La vittoria davanti ai Tifosi.

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“Il fenomeno del bouncing che è un problema che mi dà più fastidio in qualifica che in gara perché andiamo più veloci, quindi anche maggiori forze G nel fondo – ha ammesso Carlos Sainz ad Automoto.it alla vigilia del Gran Premio d’Italia – Penso che Zandvoort nello specifico è stata una pista dove né abbiamo sofferto un bel po’ che, insieme ad altri problemi, non ci ha permesso di realizzare un buon tempo e di massimizzare il nostro potenziale. Durante la gara poi siamo riusciti a raggiungerlo più o meno. Monza, invece, è un altro tipo di circuito, completamente diversa, sicuramente una delle più particolari del calendario. Il team ha sempre tenuto in considerazione quale fosse il mio feedback, anche se come pilota ovviamente vuoi avere quel qualcosa in più, soprattutto dagli aggiornamenti, per avere una monoposto che riesca a fare esattamente quello di cui hai bisogno. Mi sono lamentato del bouncing già dal 2022 e quello che mi dà fastidio è che nel 2024 ci sia ancora questo fenomeno. Quindi si, come pilota mi infastidisce perché senza quello saremmo molto più veloci. Dobbiamo lavorarci. Questo non vuol dire che la squadra non mi ascolti”.

Se funzioneranno gli aggiornamenti ancora non lo so. Ma sono sicuro che il fatto che Mercedes, dopo aver fatto doppietta è scesa in settima/ottava posizione, è normale. E’ un qualcosa che succede voglio dire, ma se accade a Ferrari è un casino, come se stesse finendo il mondo – ha proseguito con una risata il madrileno – voglio dire… tutti stiamo portando degli sviluppi che se funzionano è okay, altrimenti bisogna lavorarci ancora. Chi capisce o ha capito al meglio il funzionamento delle macchine sono Red Bull, in passato principalmente, e adesso la McLaren che ogni volta che ha upgrade fa più forte. Sono loro adesso il team da battere. Mentre noi stiamo facendo fatica a trovare quel decimo o due che manca per essere al loro livello. Fin che non provo queste novità, non so dire dove saremo”.

Questa domenica sarà il mio compleanno e il regalo perfetto, ovviamente, è la vittoria. Ammetto che c’è un po’ di malinconia essendo l’ultimo Gran Premio di Monza con la Ferrari. Ma in realtà non tanta perché ci sono buone possibilità di poter salire sul podio ed è la cosa più importante per me; nella mia vita ho avuto la fortuna di aver vinto le mie prime gare con loro e correre per quattro anni con il Cavallino è un qualcosa di incredibile. Allo stesso tempo so che ci saranno altre opportunità nel proseguo della mia carriera. Non c’è delusione, ma più voglia di sfruttare al massimo tutto quello che mi capita. Onestamente non mi sono mai sentito sottovalutato nel paddock perché penso che la gente che mi deve valutare, mi valuta bene. Lo fanno tutti i piloti, ma anche i team principal e le squadre che conoscono bene questo sport. Con ventiquattro gare l’anno, credo proprio che il mio talento sia stato mostrato a dovere”.

Il proseguo della stagione dipenderà tutto dal fatto se avremo una macchina capace di vincere o meno. Se ci troveremo nella posizione delle ultime otto gare, non credo che ci saranno possibilità. In questo sport conta la performance della macchina. Siamo a dei livelli molto alti, e ci avviciniamo a quello che ha avuto la Mercedes, così come la McLaren e la Red Bull. Siamo quattro squadre che si spostano di due o quattro decimi e per noi è difficile fare così tanto la differenza. Se questi upgrade funzionano e arriviamo su piste favorevoli, abbiamo le vittorie alla portata e spero di provarci. A Zandvoort le qualifiche sono andate male, la domenica eravamo sulle aspettative degli ultimi due Gran Premi, con quei quatrro/cinque decimi da maturare, in linea con gli avversari tutto sommato. Dobbiamo capire perché nel giro secco eravamo a quasi un secondo dalla McLaren. Abbiamo analizzato e fatto teorie, per capire perché sia andata così bene la gara bisognerebbe tornare ad una settimana fa”.

Dal mio arrivo in Ferrari tante sono le cose che sono cambiate. Quattro anni in Formula 1 sono veramente tanti anni. Ho migliorato sotto ogni aspetto il mio modo di affrontare le gare. Quando ho testato per la prima volta la monoposto del 2023 ho trovato subito delle grandi differenze da quella del 2022. Con questa nuova generazione ho dovuto imparare tante cose, migliorare altrettante, per poter capire come estrarre al massimo il potenziale. Essere un pilota Ferrari è qualcosa che le persone non riescono ad immaginare. Questo sarà un weekend molto emozionante ma cercherò di godermelo al massimo anche se devo seguire una routine molto rigida. Monza è diversa perché inizia molto prima, ad inizio settimana ero a Maranello per preparare tutto perché le aspettative di esserci per la pole, il podio o la vittoria sono alte. Voglio godermi ogni istante con i Tifosi. Il modo in cui loro mi supportano e motivano è un qualcosa che sento, una connessione molto forte che ho avuto modo di provare ancor di più lo scorso anno”.

“Per capire cosa significa essere un pilota della Ferrari devo raccontare del primo test che ho fatto a Fiorano, una pista speciale per qualsiasi pilota di Formula 1. Quando ho indossato la tuta rossa e sono sceso in macchina ho capito. C’era mio padre con me ed aveva le lacrime agli occhi. Il momento in cui ho lasciato la pit-lane per la prima volta sarà un ricordo che rimarrà per sempre nella mia memoria, che non dimenticherò mai. Per non parlare della mia prima Monza e della pole dello scorso anno, poi il podio, dove ho visto tutto quel rosso, tutte quelle persone che cantavano e urlavano il mio nome. Lo racconterò ai miei nipoti quando sarà anziano, una storia decisamente da condividere con loro” ha chiosato Carlos Sainz.

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