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Più forte di Rosberg, del diluvio, di tutti. Forse anche della matematica e del destino che a Sepang gli aveva mandato in fumo l'ennesimo motore. Hamilton può e deve solo vincere per continuare a sperare e anche a Interlagos, in condizioni di gara a tratti realmente critiche, non ha fatto una piega, non un controsterzo di troppo, involandosi sempre dopo ogni ripartenza. E allora, voto 10 per l'ennesima dimostrazione di talento e determinazione, aspettando il gran finale di Abu Dhabi.
Già, l'ultima fatidica gara del Mondiale: come ci arriverà Rosberg? Ancora una volta il tedesco ha limitato i danni, correndo per il secondo posto ed evitando di prendere qualsiasi rischio. Effettivamente, ieri sarebbe bastato pochissimo per vanificare un intero campionato ed essendo quell'altro notoriamente meglio attrezzato quando il gioco si fa duro, bene ha fatto Rosberg a non correre rischi. Però a questo punto tutto può davvero succedere, anche per il tedesco. Senza volergliela chiamare, sia chiaro. Nel frattempo voto 6, troppo furbo.
Poteva fargli uno scherzetto, ad esempio, Verstappen, se la Red Bull non l'avesse azzoppato con una strategia di gomme fin troppo azzardata. Dire che ancora una volta l'olandese ha regalato spettacolo stavolta è perfino riduttivo: l'abbiamo visto correre sotto il diluvio sgretolando curva dopo curva il distacco da chi lo precedeva, azzardare traiettorie che solo lui vedeva e osava percorrere, divorare gli avversarsi con sorpassi disarmanti anche nei punti più impensabili, affrontare con naturalezza rischi incredibili. Una lezione di guida e una dimostrazione di talento come poche altre imprese sul bagnato entrate nella leggenda, da Senna a Donington nel 1993 a Schumacher a Barcellona nel 1996. Sì l'abbiamo detto e ci assumiamo tutta la responsabilità di paragoni tanto importanti da sembrare blasfemi. E allora voto 10 e lode, ma potrebbe anche essere 20, 100, fate voi, perchè di piloti così ne nasce uno ogni 10 anni se va bene. Ha già iniziato a scrivere pagine di storia della Formula 1, e il meglio deve ancora venire.
Anche Ricciardo, stavolta, niente ha potuto contro l'olandese: certo anche per lui vale la giustificazione della strategia decisa dalla squadra, con l'ulteriore zavorra della penalità per essere entrato in pit line quando non doveva, però nell'ultima fase di gara l'australiano pur correndo bene prima è stato sverniciato all'esterno dal compagno di squadra e poi semplicemente non ce l'ha fatta a reggere il suo ritmo feroce e ossessivo. Voto 7, umano.
Piuttosto, stava per compiere l'ennesima impresa Perez, che avrebbe meritato il podio se non fosse stato per il ritorno prepotente di Verstappen, che per altro il messicano è stato uno dei pochissimi a riuscire ad arginare per qualche curva. Fa niente, la gara di Perez è l'ennesima perla di una stagione straordinaria, senza contare che regala alla Force India la quasi certezza del 4° posto nel Mondiale Costruttori. Voto 10, fenomeno in incognito.
A proposito di fenomeni, alle sue spalle Vettel ha fatto vedere una bella rimonta nel finale, però... Però in qualifica è finito ancora dietro a Raikkonen. Però è stato tra i primi a finire in testacoda. Però Verstappen l'ha sverniciato e - diciamolo - umiliato con una manovra sbrigativa e feroce. Come forse avrebbe fatto il Seb di qualche anno fa, quando quello inarrestabile e capace di ogni impresa era lui. Che cosa gli è successo? In attesa di scoprirlo voto 5, smarrito.
Sempre meglio di Raikkonen, comunque, che va a muro in pieno rettilineo: anche se in questi casi non è sempre colpa del pilota, perchè davvero basta passare sopra il rigagnolo d'acqua sbagliato per ritrovarsi passeggeri senza controllo, rimane il fatto che uno della sua esperienza dovrebbe sapere come evitare di sbattere in queste situazioni, e anche prima dell'incidente il suo ritmo era tutto tranne che irresistibile. Voto 5, alluvionato.
Non ha sbattuto, ad esempio, Sainz, a lungo quarto prima di dover cedere a Verstappen e Vettel nel finale, ma comunque autore di una gara da incorniciare: fateci caso, ma quando c'è da correre con intelligenza lo spagnolo finisce sempre nella parte alta della classifica, anche se continua a mancare il guizzo del campione. Intanto però voto 8, bravo davvero.
Avrebbe meritato di più, senza una foratura, Hulkenberg, 7° dopo una bella rimonta: per un motivo o per l'altro, tuttavia, l'impresa continua a sfuggirgli. E allora voto 8 anche per lui, però... incompiuto.
E a proposito di imprese, l'altro eroe del giorno è Nasr, che non sarà un fenomeno però nel circuito di casa ha imbroccato la gara della vita regalando i primi due punti stagionali alla Sauber, quanto basta al team svizzero per scavalcare la Manor e agguantare un preziosissimo - sul piano finanziario - 10° posto nel Mondiale costruttori. Abile a non commettere errori e a sfruttare l'occasione, come deve fare chi corre abitualmente nelle retrovie.
Come non ha fatto, per esempio, Grosjean, che ha vanificato una strepitosa qualifica schiantandosi addirittura nel giro di formazione: una figuraccia che uno con la sua esperienza poteva e doveva evitare. Voto 0, fuori controllo.
Nemmeno l'acqua, in compenso, ha consentito ad Alonso di andare al di là di un 10° posto che francamente non sa di niente, al punto che il momento migliore del suo fine settimana è stato quando si è piazzato al posto di un cameraman, con grande divertimento di tutti tranne che dei boss della McLaren, supponiamo. Ma con l'auto di quest'anno è meglio cercarsi un po' di divertimento altrove... Voto 5, senza speranza.
Ha sperato eccome invece Ocon, a lungo in zona punti con la Manor, lui debuttante dicono di talento, che alla prima occasione ha effettivamente mostrato una bella dose del suddetto ingrediente. Poi il mezzo ha disposizione e l'inesperienza l'hanno ricacciato indietro, però anche queste sono belle soddisfazioni. E per i punti ci saranno altre occasioni. Voto 7,5, sorpresa.
La sorpresa più bella, però, è stata quella riservata a Massa, quando dopo avere sbattuto è tornato ai box percorrendo a piedi tutta la pit line in una scena da film, avvolto nella bandiera del brasile mentre le lacrime sul suo viso si confondevano con le gocce di pioggia e tutti, ma proprio tutti, alla fine gli hanno reso omaggio, dal pubblico di casa di fronte al quale aveva appena corso per l'ultima volta ai meccanici di tutte le squadre corsi fuori dai box per applaudirlo, abbracciarlo, ringraziarlo e dirgli a nome di tutti noi che in fondo ci mancherà. E allora voto 10 e lode a Massa, perchè per una volta non importa se ha sbattuto dopo una gara incolore: se esci di scena così vuol dire che qualcosa di buono lo hai fatto davvero in F1. Rispetto.
Riassumiamo qui di seguito i voti:
- Lewis Hamilton 10
- Nico Rosberg 6
- Max Verstappen 10 e Lode
- Sergio Perez 10
- Sebastian Vettel 5
- Carlos Sainz 8
- Nico Hulkenberg 8
- Daniel Ricciardo 7
- Fernando Alonso 5