Formula 1, GP Brasile 2016: come si affronta Interlagos [Video]

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Andiamo a dare uno sguardo da vicino al Circuito di Interlagos, sede del Gran Premio del Brasile di Formula 1, ventesima e penultima tappa del mondiale 2016
10 novembre 2016

Punti chiave

L’Autodromo José Carlos Pace sorge nei pressi di San Paolo, nel quartiere di Interlagos. Lungo 4.309 metri, il tracciato conta 15 curve, alternando sezioni molto tecniche ad altre di altissima velocità. Una caratteristica peculiare sono i lunghi curvoni in appoggio, ricchi di sali-scendi che sfruttano la morfologia del territorio. Celeberrima la curva Arquibancadas, in corrispondenza della quale le tribune – sempre gremite – si trasformano in veri e propri “sambodromi”, colorate da un pubblico festante e variopinto.

Storicamente, il Gran Premio del Brasile dava il via alla stagione di Formula 1, ma dal 2004 in avanti si è scelto di collocarlo in fondo al calendario. Quindi, l’autodromo di Interlagos ha potuto assegnare in sei occasioni il Titolo Mondiale: 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 e 2012.

Proprio qui la Ferrari ha assaporato la gioia dell’ultimo campionato piloti con Kimi Raikkonen nel 2007, ma i ricordi si sprecano davvero. Nel 2006, alla sua ultima gara sulla Rossa, Michael Schumacher fece una delle prestazioni migliori della sua carriera, chiudendo quarto dopo esser stato quasi doppiato dal leader della corsa a seguito di una foratura. Nel 2008 ad assaporare la delusione peggiore della sua carriera fu Felipe Massa, Campione del Mondo per pochi secondi prima che Lewis Hamilton riuscisse a superare la Toyota di Glock. Nel 2012, dopo una gara corsa con le dita incrociate e sotto una pioggia torrenziale, Fernando Alonso fu costretto ad arrendersi a Sebastian Vettel, che riuscì ad arrivare al traguardo nonostante una macchina priva di parte della carrozzeria a seguito di un contatto nelle fasi iniziali con la Williams di Bruno Senna.

E proprio un Senna, Ayrton, è uno dei piloti più ricordati in occasione del Gran Premio del Brasile, nonostante il paulista vinse in due sole occasioni, nel 1991 e nel 1993. Proprio il primo sigillo è quello più osannato e celebrato dalle masse, con il pilota costretto a correre le ultime fasi della gara con la sola sesta marcia a disposizione a causa di un guasto tecnico al cambio. Stremato per lo sforzo, Ayrton – una volta superato il traguardo – svenne e venne estratto a forza dall’auto dai medici. Altri tempi, altri piloti.

Venendo ai giorni nostri, il Gran Premio del Brasile potrebbe assegnare a Nico Rosberg la certezza del suo primo Titolo Mondiale. Se il tedesco dovesse vincere o dovesse guadagnare almeno 7 punti nei confronti di Lewis Hamilton, sarebbe matematicamente sicuro dell’alloro iridato.

Nel 2015 fu proprio Rosberg ad aggiudicarsi la gara, recedendo Hamilton e la Ferrari di Vettel. Il record della pista è di 1’11’’473, fatto registrare da Juan Pablo Montoya nel 2004. Con le monoposto spinte dai V6 turbo-ibridi, invece, il record è di 1’13'555.

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