Formula 1 GP Brasile 2013: l'amarezza di Massa nell'ultima gara in Ferrari

Formula 1 GP Brasile 2013: l'amarezza di Massa nell'ultima gara in Ferrari
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L'ultima gara di Felipe Massa in Ferrari si è chiusa con un po' di amarezza e qualche polemica per una penalizzazione molto discussa | <i>P. Ciccarone</i>
24 novembre 2013

E’ finita con amarezza e qualche polemica, d’altronde venir penalizzati nella gara di casa quando si è in grande rimonta, farebbe girare le scatole a chiunque, figurarsi a Felipe Massa nella corsa di San Paolo. Un taglio di riga bianca è stato sanzionato con un drive trough, ma c’è anche da dire che in Brasile quell’ingresso della corsia dei box è decisamente sbagliato e se sei in azione è facile saltarci sopra a quella riga bianca.

 

In passato era accaduto ad altri piloti, stavolta han penalizzato Felipe ed è stato un peccato perché per la grande festa di addio la squadra aveva organizzato tutto, la tuta con i colori della bandiera brasiliana, il casco coi colori speciali, i meccanici che lo hanno applaudito quando si è portato sullo schieramento.

 

E Felipe, da nono a quarto, ci stava dando dentro davvero. Poi la penalizzazione e il piazzamento che non ha consentito alla Ferrari di arrivare seconda nel mondiale costruttori. Quindi l’anno prossimo Alonso e Raikkonen avranno i numeri 5 e 6, chi dei due li avrà farà capire qualcosa nella politica Ferrari, ma tornando a Massa sono stati otto anni incredibili, con vittorie, pole e podii e un mondiale sfumato all’ultima corsa, in Brasile, nel 2008. 

La carriera in Ferrari

Se avesse vinto il titolo, sarebbe cambiata la storia di questo pilota che, forse, in pista non ha convinto tutti, ma nella vita non gli si può dire niente. Padre perfetto, marito attento, figlio educato e rispettoso dei genitori, ragazzo per bene ed educato. Sotto il profilo umano Felipe Massa è un campionissimo. Nessuno può dirgli niente e questo spiega anche perché la Ferrari, nel lasciarlo andare via, gli ha organizzato feste e riconoscimenti.

Ma la domanda che ronza in testa a tutti è sempre quella: se avesse vinto il mondiale nel 2008 cosa sarebbe cambiato?

 

In pista no, c’è da discutere per alcune gare, per errori e situazioni non brillanti. Eppure Massa ha lottato contro Schumacher, battendolo, Raikkonen (si è messo al suo servizio nel 2007 e nel 2008 gli era davanti sempre o quasi) e Alonso. Insomma, il meglio della F.1 in circolazione, Hamilton a parte, Massa se li è trovati in mezzo ai piedi e se si guarda il confronto, non sempre ne è uscito sconfitto. 

E se avesse vinto il mondiale nel 2008?

Ma la domanda che ronza in testa a tutti è sempre quella: se avesse vinto il mondiale nel 2008 cosa sarebbe cambiato? «Nulla, intanto non ho perso il titolo nell’ultima gara della stagione, ma prima come a Singapore, Ungheria col motore esploso all’ultimo giro quando ero primo. Perdere a Interlagos mi ha fatto male ma non mi ha cambiato la vita come non me l’avrebbe cambiata se avessi vinto». 

 

«In Ungheria nel 2009 avrei avuto lo stesso l’incidente, la macchina non sarebbe stata competitiva lo stesso, quindi alla fine manca il tassello ufficiale di campione del mondo, ma come pilota non è cambiato nulla. Avrei tante cose da dire sulla Ferrari, una squadra che è diventata una famiglia, con rapporti stretti con tutti i ragazzi del team. Ora si cambia pagina, forse avrei dovuto andare via prima, forse no. Essere alla Ferrari è stato un orgoglio e sono felice per esservi rimasto più a lungo possibile».

 

E tornando alla gara del Brasile? «Non capisco perché mi abbiano penalizzato è stata una follia che mi ha rovinato la gara, io non ho avuto alcun vantaggio nel tagliare quella riga, non era un salto di chicane o di curva, era in piena traiettoria!».

 

Comunque sia, è finita questa pagina di storia e ora se ne apre un’altra!

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