Formula 1 GP Belgio 2016: le pagelle di Spa

Formula 1 GP Belgio 2016: le pagelle di Spa
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Come da tradizione ecco le pagelle del GP del Belgio 2016. Gara in cui è successo un po' di tutto, che ha visto trionfare Rosberg davanti a Ricciardo ed Hamilton. Male le Ferrari che si toccano al via
30 agosto 2016

Punti chiave

Per essere una gara in cui ha effettivamente vinto il superfavorito, bisogna ammettere che a Spa è successo un po' di tutto. Così, il rischio è di dimenticarsi subito della vittoria di Rosberg, rischio che per altro si può capire: con "quello là" relegato in fondo allo schieramento per aver sostituito di tutto e di più, chi poteva impensierirlo? L'importante era non fare cavolate: Nico non ne ha fatte e come da copione gli è arrivata la vittoria. Un po' dolce-amara, comunque, visto che l'altro è riuscito ugualmente a salire sul podio. E allora voto 6,5 perché in fondo ha fatto solo il suo dovere e perché nemmeno quando la sorte gli concede un vantaggio clamoroso poi questo si concretizza fino in fondo. Freddino.
 

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Non fa molto di più, comunque, Ricciardo che coglie un bel 2° posto stando soprattutto lontano dai guai al primo giro. Anche per lui la gara è una lunga e solitaria processione fino al traguardo, troppo staccato da chi lo precede e con un vantaggio solido sugli inseguitori. Il ritmo comunque c'è, ma stavolta l'australiano va a podio correndo più con il cervello che con il piede destro, dando così una lezione anche al compagno di squadra, dal quale pure le aveva prese in prova. Voto 6,5: furbo.
 


Alle loro spalle, non si aspettava certamente di finire a podio Hamilton, che ci arriva più per demeriti e sfortuna altrui che per meriti propri, eppure i campioni sono tali anche perché sanno cogliere tutte le opportunità: per l'inglese quindi voto 7, bravo e fortunato.

Di tutt'altra pasta la gara di Hulkenberg, attento a non farsi coinvolgere nella carambola al via e poi impegnato a spremere tutto il possibile da una Force India buona ma non stratosferica: il risultato è un 4° posto da incorniciare, anche se il podio gli sfugge ancora. Voto 8: determinato.
 


Perez, invece, che gli partiva davanti, si vede poco, causa una partenza un po' meno meno brillante, ma fa anche lui una gran bella gara, chiudendo 5°: il messicano ancora una volta disputa una gara accorta e concretissima, massimizzando il potenziale della sua vettura. E allora voto 7,5: intelligente.

A tratti strepitoso Alonso, che prima dell'interruzione della gara è dove mai avrebbe pensato di ritrovarsi: poi deve cedere qualche posizione per inferiorità del mezzo a disposizione, ma si conferma un grande lottatore e anche la McLaren appare in continuo miglioramento. Durante il fine settimana ha lasciato intendere di pensare molto seriamente al ritiro: intanto voto 9, sperando che cambi idea.
 


Va a punti, davanti al compagno di squadra, ma ancora una volta non entusiasma Bottas: certo la Williams non è quella di un paio di un paio d'anni fa, ma l'impressione è sempre che il finlandese ci metta poco del suo per farla viaggiare più forte. Un'impressione a quanto pare condivisa anche dal team, visto che per l'anno prossimo il finlandese è senza volante al momento. E allora voto 6 come a certi studenti dotati e consapevoli di esserlo, ma che proprio per questo studiano poco finendo per fare meno bene di quel che potrebbero e dovrebbero.
 


Chiude a punti, anzi chiude la zona punti, Massa ma anche in questo caso c'è poco da applaudire: un pilota con la sua esperienza, con un motore Mercedes in una gara in cui in tanti fanno harakiri dovrebbe saper cogliere l'opportunità e arrivare ben più avanti in classifica. Voto 5,5, perché vanno bene le attenuanti generiche però - come si dice - si può dare di più.

Il brasiliano comunque non è il solo che manca l'occasione: anche Grosjean, per talento, esperienza e mezzo a disposizione, in una gara così poteva e doveva finire a punti, e invece finisce solo 13°, alle spalle pure del poco considerato Gutierrez. Dopo un inizio stagione spettacolare il francese si sta ridimensionando gara dopo gara, forse emotivamente affossato dalla mancata chiamata in Ferrari al posto di Raikkonen. In ogni caso voto 5: correndo così però difficilmente riceverà altre chiamate...
 


Un discorso a parte meritano Verstappen e gli alfieri della Rossa. Il primo non ha vere colpe nell'incidente al via, se non quella di averci provato nei limiti del regolamento ma oltre quel margine di prudenza che un pilota esperto si tiene sempre alla prima curva, specie a Spa. Poi però l'olandese va oltre: va bene, anzi benissimo, essere aggressivi, in fondo ci piace per questo la sua guida, però se tutti i sorpassi o tentativi di sorpasso si concludono con una ruotata o una collisione mancata per un soffio significa che qualcosa non va. E aver dichiarato a fine gara di aver fatto il possibile per non far passare i ferraristi visto che "loro avevano rovinato la sua gara" certo non aiuta, anzi conferma la scarsa serenità di una gara condotta in modo davvero scomposto. Certo, l'olandese è abilissimo a muoversi sul filo del regolamento, però non si può correre sempre così. E consola fino ad un certo punto ricordare che la storia della F1 è piena di grandi talenti che correvano un po' sopra le righe agli esordi. E allora stavolta voto 4: nervi scoperti. Sta al team, ora, farlo ragionare.
 


E che dire dei ferraristi? Voto 7,5 sulla fiducia a Raikkonen: sulla fiducia per la bella qualifica, anche se ancora una volta il suo giro non è perfetto per sua stessa ammissione, e per la sua gara che poteva essere e non è stata, causa incidente al via. Incidente del quale onestamente non ha colpe nemmeno lui, e che gli rovina la vettura in zone non riparabili, rendendo più difficoltosa la sua rimonta. Anche in queste circostanze difficili però il finlandese no ha mollato un centimetro, vedasi il sorpasso nel finale su Massa, e anche questo è un bel segnale.
 


Sconcerta piuttosto Vettel, tonico nella rimonta ma tutto sommato l'unico responsabile del contatto al via: che motivo c'era di stringere così Raikkonen? Certo, non sapeva che il compagno aveva a sua volta all'interno la Red Bull, però qualche accortezza in più quando hai di fianco una vettura dello stesso colore di quella che guidi non guasterebbe. E siccome non è la prima volta che succede quest'anno, voto 5, anche per la qualifica discreta ma niente di più. Peccato che da uno come lui ci si aspetterebbe ben altro.

Fuori classifica, ma più importante di tutto, voto 10 alla sicurezza delle F1 di oggi, perchè vedere Magnussen uscire con le proprie gambe da un botto del genere fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile. Almeno una cosa buona, nella F1 di oggi, c'è e scusate se è poco.  

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