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Il tramonto ad Albert Park si è tinto di rosso, e non solo per il sole calante. Dopo un 2016 che definire difficile è un eufemismo, condito con il licenziamento di fatto di Allison e la decisione - parsa a molti suicida - di proseguire senza un vero sostituto "di peso" ma puntando piuttosto su spirito di gruppo, riorganizzazione e rimotivazione, la Ferrari ha già vinto la sua scommessa più importante. E va sottolineato come è arrivata la vittoria: non per un colpo di fortuna, ma dimostrando di potersela giocare alla pari con la Mercedes sul piano della velocità, e con il conforto di una visione strategica di una spietata lucidità quando si è trattato di decidere se seguire Hamilton ai box oppure proseguire. E allora, voto 10 e lode alla Ferrari capace di rinascere, e anche a Marchionne a cui non risparmiano mai niente nelle sue vesti di presidente in rosso: per uno accusato di non sapere niente di F1 e di essere troppo distratto da mille altri impegni, ha dimostrato invece di avere il coraggio e la lucidità per fare le scelte giuste.
E voto 10 anche a Vettel, tornato magicamente quello dei tempi migliori: veloce in qualifica (peccato per una piccola sbavatura) e un martello in gara, come l'ha definito giustamente Arrivabene nel team radio dopo il traguardo. Perché la rinascita della Ferrari è anche la rinascita di Vettel, e gli avversari sono avvisati. Bentornato.
Unica nota stonata, in tanta grazia ferrarista, il rendimento di Raikkonen: sul finlandese c'erano grandi aspettative, un po' perchè lo scorso anno era finito per essere lui l'unica certezza a Maranello, un po' per il suo rendimento nei test invernali. E invece sul più bello, quando la macchina dimostra di esserci, a mancare clamorosamente è il finlandese, incapace per tutto il fine settimana di mettere insieme un set up decente, ma anche di marcare per davvero Bottas di fronte a lui, cosa che per talento e mezzo a disposizione era l'obiettivo minimo ampiamente alla sua portata. Il buon Kimi a fine gara si è detto contento per il team e consapevole di come migliorare la situazione: vedremo. Voto 5, assente ingiustificato.
Del resto l'umanità, anche in griglia di partenza, è quanto mai varia: c'è chi quando è davanti si fa venire il "braccino" e chi le ansie da prestazione. Hamilton appartiene decisamente alla seconda categoria: era in testa, marcato a vista ma su una pista dove sorpassare è molto difficile, con un'auto quanto meno pari alla Ferrari. E lui cosa fa? Si lamenta troppo delle gomme, insinua dubbi che non esistono nei tecnici al muretto, che per assecondarlo si dimenticano di contare fino a 21 (tanti sono i secondi che si perdono nella sosta) e capire dove andrebbe a collocarsi l'inglese uscendo dai box. Peccato per la bella pole, ma oltre al piede ci vuole anche tanta freddezza. Voto 7, sprecone. E voto 5, comunque, al box Mercedes, perchè un pilota può anche perdere lucidità mentre guada premendo mille comandi insieme, ma non un muretto con decine di tecnici e di computer che simulano tutto il simulabile e anche di più. Distratti.
Voto 6,5 a Bottas, che nel bene nel male per tutto il fine settimana fa quello che ci si aspetta da lui: ovvero non commette errori, ma il sabato e ancor più la domenica gira su altri ritmi rispetto a "quelli speciali" là davanti. Concreto.
Più grintoso, in proporzione al mezzo a disposizione, è apparso il solito Verstappen, che stavolta non si è inventato niente di particolare, ormai corre come un veterano, però ha dato davvero l'impressione di avere raccolto tutto il possibile da un progetto apparso per ora ancora acerbo e fragile, anche se con un buon potenziale. Voto 7, certezza.
Voto 5 invece a Ricciardo, che meriterebbe 4 per l'erroraccio in qualifica, ma ci sentiamo indulgenti considerando che su di lui si è già accanita la sorte, facendolo correre di fatto come un fantasma in pista, salvo rompergli del tutto il giochino giusto per non fargli vedere nemmeno il traguardo. Sfortunato.
Non si è visto molto, ma porta a casa come sempre l'auto e i punti Massa: la Williams di quest'anno non sembra molto migliore dello scorso anno, ma la sua esperienza è ancora e sempre un valore aggiunto. Voto 7, prezioso.
Anche perchè nel box accanto c'è ancora molto da migliorare: Stroll ha vinto con merito in F4 e F3, però forse una stagione di GP2 o un anno di rodaggio con un team più di secondo piano, dove le ambizioni sono inferiori, non gli avrebbe fatto male. O forse no: in fondo il Mondiale è ancora all'inizio e il giovane canadese avrà tutto il tempo per dimostrare il proprio valore. Per ora però tra errori e prestazioni assolutamente incolori voto 5 (e siamo di manica larga): rimandato.
Sempre veloce e tonico, invece, Perez, che artiglia un bel posto in griglia, fa vedere due gran sorpassi in gara e si conferma un insostituibile valore aggiunto per una Force India comunque buona sul piano tecnico. Voto 8, sempre pronto.
Un altro che non perde un colpo è Sainz, sempre nella top ten con una Toro Rosso forse non eccelsa ma già più a posto di altre macchine: porta a casa l'ennesimo risultato, ma forse più dei punti allo spagnolo ora serve stupire. Comunque voto 8, un giovane saggio.
Servivano disperatamente i punti invece a Kvyat, per scacciare i fantasmi del 2016 e partire subito con il piede giusto: il russo ci è riuscito, con un week end anche lui sempre nella top ten. Per ora va già bene così: voto 7,5, in via di recupero.
Chiude a punti Ocon, e lo fa alla sua prima gara con un mezzo decente: come dire che il francese meritava effettivamente il sedile della Force India. E il sorpasso su Alonso, non così difficile in realtà ma cercato con grande determinazione, è un ulteriore valore aggiunto. Voto 8, da tenere d'occhio.
Fuori dai punti ma dentro ai cuori dei tifosi Giovinazzi: salire in macchina direttamente in FP3 e rischiare di entrare in Q2 non è cosa da tutti, così come l'autorevolezza con cui alla prima staccata ha bruciato il compagno di squadra e un altro paio di macchine senza combinare casini in una curva dove la marmellata di carbonio è sempre più di una possibilità al via. E allora voto 8, ora però evitiamo certi titoli roboanti che sono già spuntati in giro, anche perchè non ne ha bisogno. Promettente.
Per il resto, voto 8 al nuovo pacchetto tecnico della F1 2017, con le macchine tornate a essere belle larghe e veloci, i piloti che possono tirare senza preoccuparsi solo di risparmiare le gomme e i sorpassi non più falsati dalle già citate gomme che vanno in pappa dopo 3 giri. Abbiamo visto pochi sorpassi? Vero, ma in F1 salvo eccezioni è sempre stato così. Perché la F1 è roba per palati fini, appassionati un po' nerd che si esaltano per un inseguimento di 20 giri, per il gesto luminoso che da solo accende una gara. Che il buon senso stia tornando?
Ferrari: 10 e lode
Marchionne: 10 e lode
Vettel: 10
Perez: 8
Sainz: 8
Ocon: 8
Giovinazzi: 8
Pacchetto tecnico F1 2017: 8
Kvyat: 7,5
Hamilton: 7
Verstappen: 7
Massa: 7
Bottas: 6,5
Raikkonen: 5
Mercedes: 5
Ricciardo: 5
Stroll: 5