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Abu Dhabi - Nei box si è parlato anche di gomme e del futuro della Pirelli in F.1. I contratti sono stati quasi tutti firmati ma manca ancora l’ufficialità del rinnovo. Quello che è certo è che Pirelli non ci sta a passare per quella che fa prodotti scadenti quando invece la federazione e la FOM chiedono specifiche di un certo tipo.
In breve, non vuole e non deve essere il gommista italiano il colpevole di regole volute da altri e per questo ad Abu Dhabi è intervenuto il numero 1 del gruppo italiano, Marco Tronchetti Provera che ha ribadito chiaramente questo concetto, parlando con Jean Todt, presidente della FIA e con Bernie Ecclestone.
«Chiediamo regole chiare»
«Noi stiamo chiedendo delle regole chiare e certe, in modo tale che sia evidente che quello che noi facciamo è per la sicurezza'». Il patron della Pirelli, Marco Tronchetti Provera risponde così alla domanda sul rinnovo del contratto di fornitura per la Formula 1.
«Per lo spettacolo, ma la sicurezza viene prima di tutto e siamo d' accordo con la Federazione Internazionale di arrivare ad applicare le regole che noi chiediamo». Cosa chiede la Pirelli alla F1? « Noi chiediamo - aggiunge Tronchetti Provera - non soltanto di garantire lo spettacolo agli spettatori, ma di garantire alla Pirelli di poter controllare che le sue gomme siano utilizzate in modo corretto».
Definire le responabilità
«E' la Federazione che deve dare le regole, noi pensiamo di essere vicini a questo accordo. Se succede qualcosa, deve essere chiaro che non e' nostra responsabilità perché, se usate nel modo corretto, le nostre gomme non hanno mai creato problemi». Il 2014 sarà un anno importante, di grande sperimentazione anche per le gomme.
«Credo - spiega il n.1 di Pirelli - che l' evoluzione che abbiamo avuto in questi anni sia incredibile dal punto di vista dei materiali che usiamo. Ci stanno chiedendo di fare ancora due, tre pit stop, non devono esagerare anche in questo: poi i piloti, nella tensione della gara, le usano troppo a lungo e con troppa energia. A questo punto chiediamo che venga rispettato tutto quanto il necessario, prima di tutto per la sicurezza dei piloti».
“In caso di problemi la figuraccia ricade sulla Pirelli che invece è obbligata a fare gomme di un certo tipo quando ha la tecnologia per fare altro”
Pirelli: un ruolo difficile
Il discorso non fa una grinza, anche perché in caso di problemi poi la figuraccia ricade sulla Pirelli che invece è obbligata a fare gomme di un certo tipo quando ha la tecnologia per fare altro. E su questo punto Tronchetti Provera ha ribadito il punto di vista: va bene la F.1 ma non a scapito di un marchio prestigioso e pertanto regole certe e chiarezza di intenti.
Sentire i piloti che si lamentano dicendo che le gomme sono di scarsa qualità quando c’è un ordine dall’alto che le vuole così farebbe venir voglia di mollare tutto. Ma non si può e allora, meglio parlarsi prima e chiarire tutto.