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Dopo alcuni lunghi mesi di stop, l'attesa è finita: a Melbourne, con le prove libere di venerdì, è scattato il mondiale 2016 di Formula 1. Tante le novità, sia per quanto riguarda il regolamento, sia per scuderie e piloti. Vediamole.
Cambiano le regole di assegnazione degli pneumatici da parte di Pirelli: a differenza degli anni scorsi, infatti, Pirelli non sceglierà due mescole per ogni appuntamento del campionato, bensì tre. I treni a disposizione per ciascun pilota sono 13, come nel 2015. Due di questi set di gomme saranno selezionati da Pirelli per la gara, e uno di questi dovrà essere tassativamente usato; un terzo treno di gomme, il più morbido, verrà invece riservato per il Q3. Rimane invariato, invece, l'obbligo di usare due mescole durante la corsa, se disputata sull'asciutto.
Al di là di queste imposizioni, i piloti saranno liberi di determinare gli altri set di pneumatici per il weekend. Questo significa che i piloti di una scuderia possono effettuare scelte diverse: è il caso, ad esempio, di Lewis Hamilton e Nico Rosberg in Australia. Per la prima gara dell'anno, infatti, Hamilton ha optato per un treno di P Zero White Medium, sei di P Zero Yellow Soft e sei di P Zero Red Supersoft; Rosberg, invece, ha scelto di avere a disposizione due set di gomme medie, cinque di soft e sei di supersoft.
Rimane invariato, invece, il sistema di restituzione dei set; i piloti che disputeranno il Q3 dovranno riconsegnare il treno di gomme usato nell'ultima parte delle qualifiche a Pirelli, e scatteranno al via con il set usato nella Q2. I piloti usciti alla Q2, invece, avranno a disposizione in gara il treno di gomme riservato alle Q3 non utilizzato in qualifica. Pirelli ha inoltre introdotto una nuova mescola per la stagione 2016 di Formula 1, si tratta della P Zero Purple Ultrasoft, caratterizzata da una marcatura sullo pneumatico di colore viola; come facilmente intuibile dal nome, questo compound è il più tenero della gamma pensata da Pirelli per la categoria.
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Pubblicato da Pirelli Motorsport su Martedì 15 marzo 2016
Per quanto riguarda lo svolgimento del weekend di gara, il cambiamento più significativo interessa le qualifiche. Il nuovo format prevede sempre tre sessioni, ma un diverso meccanismo di eliminazione. La Q1 durerà 16 minuti; nel corso degli ultimi 9, verrà eliminato il pilota più lento ogni 90 secondi. I 15 alfieri rimanenti passeranno alla Q2, della durata di 15 minuti; le eliminazioni inizieranno una volta trascorsi i primi 6. Anche in questo caso, avverranno ogni 90 secondi. Alla Q3 accederanno 8 piloti: dopo 5 minuti dall'inizio della sessione, verrà sancita un'eliminazione ogni 90 secondi, fino all'assegnazione della pole position.
Aumentano poi le restrizioni per quanto riguarda i team radio: i team potranno fornire un numero decisamente limitato di informazioni ai piloti durante la gara. Sono permesse le comunicazioni riguardo ad eventuali problemi che possano interessare il tracciato, come il cambio del meteo, olio o detriti in pista; a seri inconvenienti occorsi alla proprio monoposto o a quella di un concorrente, quali il surriscaldamento del propulsore o una foratura ad uno pneumatico; alla necessità di ritirarsi o alla segnalazione di regimi di bandiera in determinati settori della pista. Questa scelta potrebbe tradursi in errori da parte dei piloti, che, non potendo più contare sull'aiuto dei propri ingegneri di pista, potranno prendere decisioni riguardo alla propria strategia in autonomia.
Sono tre, invece, i rookie al debutto in Formula 1 nel 2016. Jolyon Palmer, 25 anni, figlio d'arte campione di GP2 nel 2014, è all'esordio al volante della Renault RS16 dopo un anno da test driver alla Lotus; Pascal Wehrlein, 21 anni, protégé Mercedes diventato il più giovane campione della storia del DTM nel 2015, corre per la Manor; il compagno di squadra di Wehrlein, Rio Haryanto, 23 anni, è invece il primo indonesiano a correre in Formula 1.
Sul fronte delle scuderie, invece, il 2016 segna il ritorno della Renault come costruttore dopo sei anni di assenza; la Renault RS16, dalla livrea total yellow, è affidata a Jolyon Palmer e a Kevin Magnussen, danese figlio d'arte che disputò una stagione in McLaren nel 2014 prima di lasciare il posto a Fernando Alonso per il 2015. C'è anche un team al debutto: si tratta della Haas Racing, prima scuderia totalmente americana a partecipare al mondiale di Formula 1 dal 1986. In forza alla scuderia di Gene Haas troviamo Romain Grosjean, ex Lotus, e Esteban Gutiérrez, test driver Ferrari lo scorso anno.