Formula 1, gli autogol di Vettel nella stagione 2018

Formula 1, gli autogol di Vettel nella stagione 2018
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Sono molti gli errori commessi da Vettel nella stagione 2018 di Formula 1. Ecco gli autogol del tedesco della Ferrari
8 ottobre 2018

Se va avanti così rischia di passare alla storia come il Comunardo Niccolai della F.1. I più giovani non sanno che il forte difensore del Cagliari, negli anni a cavallo fra il 60 e il 70, deve la sua fama agli autogol segnati in partite importanti. Era talmente tale la foga che spesso, oltre che sull'avversario, mandava la palla in rete. Nella sua, di rete. Ebbene, passano i decenni e a guardare la stagione di Sebastian Vettel con la Ferrari, sembra di vedere il buon Niccolai in uno dei suoi momenti migliori. Perché delle vittorie ottenute quest'anno, alzi la mano, se ne ricordano già in pochi, mentre per gli svarioni, o meglio autogol del pilota tedesco (e della Ferrari) l'elenco è purtroppo bello ricco.

In Giappone si è fatto il record, con due autogol. Uno in qualifica, quando le due rosse sono scese in pista con le gomme da bagnato intermedio mentre l'asfalto era asciutto, e poi in gara con Vettel che ha toccato Verstappen finendo in testacoda e ultimo del gruppo. La rimonta fino al sesto posto era il massimo possibile, ma il buon Sebastian quest'anno ne ha lasciate di occasioni per strada. Andando a ritroso nella stagione, dopo un inizio trionfale in Australia e Bahrain, in Cina si è cominciato a sentire qualche scricchiolio in soffitta.

Già in partenza, con quella manovra folle ai danni del compagno Raikkonen (che poi a Monza, mesi dopo, renderà pan per focaccia) si era capito che qualcosa non andava. Eppure era una Ferrari competitiva, veloce, la Mercedes ed Hamilton in affanno. Invece no, nel duello con Verstappen è finita con una toccata e conseguente rimonta dal fondo quando la classifica avrebbe dovuto, e potuto, essere diversa. Si arriva in Azerbaijan, anche qui la Ferrari è competitiva, ma appena va via la safety car, Vettel sciupa tutto con un attacco a Bottas che lo porta fuori pista, con conseguente rimonta dal fondo e occasione sprecata, visto che la Ferrari era ancora la più veloce eppure ha vinto la Mercedes. Su quattro gare, sono già due gli episodi da segnalare.

Stagione difficile per Sebastian Vettel
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Si arriva in Spagna, la Ferrari ha sbagliato gli assetti della macchina, poco da fare. Montecarlo, si può fare la pole, ma si sbaglia ai box il momento topico. Ricciardo vince, ma ha un problema tecnico con un calo di potenza di 200 CV, eppure Vettel non fa neanche un tentativo di sorpasso. Canada da incorniciare, poi si arriva in Francia e alla partenza Vettel tampona Bottas, rovinando la sua e la gara della Mercedes. Austria: Vettel è distratto in qualifica e ostacola Sainz (dal box nessuno lo ha avvisato), col risultato che viene penalizzato e finisce in fondo in una gara vinta da Verstappen proprio nel giorno nero delle Mercedes che si ritirano per un problema tecnico.

In Inghilterra Vettel vince, ma deve ringraziare Raikkonen che dà una sportellata a Hamilton alla prima curva, con l'inglese che rimonta ma deve subire la sconfitta a casa sua. In Germania si tocca il fondo. In testa a pochi giri dalla fine, quando comincia a piovere, Vettel esce di pista e si insabbia. Vince Hamilton ed la chiave di volta del campionato, il punto di non ritorno. Marchionne è grave in ospedale, infatti pochi giorni dopo morirà e in Ungheria la Ferrari manca la pole e fa una gara anonima. In Belgio sembra esserci la rimonta, la squadra vince senza problemi prima di arrivare a Monza e fare la frittata che tutti hanno visto. Due Ferrari in prima fila, Raikkonen in pole (mentre la strategia giusta sarebbe stata il contrario) al via Kimi chiude la porta a Vettel per due volte e Sebastian va a sbattere contro Hamilton, finisce in testacoda e riparte dal fondo del gruppo. Una gara da vincere buttata alle ortiche, a Sochi, in Russia, non si trova l'assetto giusto e poi il Giappone, come detto.

Anche la squadra, specie dopo la scomparsa di Marchionne, sembra non avere il polso della situazione. Ovvero si ha l'impressione che ci siano lotte di potere, accuse reciproche. Ma come si fa a lavorare sereni se il clima è questo?

E' un insieme di errori del pilota che fa impressione, ma anche la squadra, specie dopo la scomparsa di Marchionne, sembra non avere il polso della situazione. Ovvero si ha l'impressione che ci siano lotte di potere, accuse reciproche (Arrivabene in Giappone ha accusato gli strateghi dicendo che a fine anno si tireranno le conseguenze) ma come si fa a lavorare sereni se il clima è questo? E sopratutto, gli errori di Vettel, sono solo farina del suo sacco o una conseguenza della mancanza di polso ai piani alti del team?

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