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Questo fine settimana la Formula 1 tornerà al Nurburgring dopo un’assenza di sette anni: l’ultima gara sulla pista tedesca risale al 2013. Un’eternità, visto che quella fu l’ultima stagione prima dell’avvento dell’era dell’ibrido. Anche chi ha corso in F1 al Ring – Lewis Hamilton, tanto per fare un esempio – lo ha fatto con una monoposto assai diversa da quelle attualmente impiegate, il che rende difficile avere dei termini di riferimento. Ma a complicare ulteriormente le cose penserà anche un altro fattore: il freddo.
In Germania ad ottobre le temperature sono tutt’altro che miti: questo non è certo una novità. È del tutto inedita, invece, la collocazione autunnale di questa gara: proprio per evitare il freddo, in terra tedesca solitamente si corre in piena estate. E di vero freddo si parla, visto che, previsioni alla mano, si potrebbe dover scendere in pista con meno di 10 gradi atmosferici. Ma il freddo quanto influenza le prestazioni di una monoposto di F1?
Sicuramente sono gli pneumatici ad essere maggiormente colpiti dal freddo, già a partire dallo stoccaggio. Come spiegano da Pirelli, sulle coperture si possono formare dei cold cracks, delle crepe dovute alle basse temperature. Bisognerà quindi prestare molta attenzione sia in fase di montaggio che nelle aree dove i team ripongono le gomme. Ma il modo in cui gli pneumatici vengono stoccati è ovviamente solo la punta dell’iceberg.
Le gomme Pirelli hanno una finestra ottimale di utilizzo, nella quale gli pneumatici offrono la prestazione ideale. Se la temperatura della pista è particolarmente bassa, i piloti accusano difficoltà nello scaldare le gomme. Nel caso in cui gli pneumatici non raggiungano una temperatura sufficientemente alta, generano meno grip meccanico. Di conseguenza, specialmente nelle prime sessioni di libere, si vedranno molti errori, dovuti anche ad un altro fattore.
In questo periodo dell’anno, nella regione dell’Eifel piove spesso, e parecchio. Basti guardare il modo in cui la pioggia torrenziale ha pesantemente condizionato la recente 24 Ore del Nürburgring. Conseguenza diretta delle precipitazioni è il fatto che la pista sia spesso sporca, scivolosa e non gommata. E sulle condizioni del tracciato peserà pure l’assenza delle categorie di contorno, Formula 2 e Formula 3, che solitamente contribuiscono fattivamente a gommare la pista.
E la difficoltà nella gestione delle gomme riguarda pure le coperture da bagnato: viste le basse temperature, restare in pista con le intermedie e le full wet sarà ancora più difficile del solito. Un fattore da non sottovalutare, questo, visto che le previsioni meteo per ora suggeriscono forti possibilità che il maltempo condizioni il weekend di gara. I piloti, insomma, molto probabilmente saggeranno l’intera gamma di gomme portate da Pirelli al Nürburgring, pneumatici da bagnato compresi. Viste le premesse, ci sarà da divertirsi.