Formula 1, FIA e i dieci team firmano la "Nuova carta sulla diversità e l'inclusione": ecco di cosa si tratta

Formula 1, FIA e i dieci team firmano la "Nuova carta sulla diversità e l'inclusione": ecco di cosa si tratta
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Tutti i dieci team di F1, la Formula 1 e la FIA, hanno concordato una nuova carta formale sulla diversità e l'inclusione (D&I), creata con il supporto della Royal Academy of Engineering che, insieme a Lewis Hamilton, ha redatto il rapporto originale per la "The Hamilton Commission" del 2021
26 novembre 2024

Potranno litigare su quasi tutto, mandarsele a dire in ogni modo con richieste formali o interventi alla stampa, ma su alcune cose tutte le parte chiamate in casa riescono ad andare d’accorso. E questo è uno di quei casi. I dieci team di F1, la Formula 1 stessa e la FIA hanno quest’oggi presentato la nuova carta formale sulla diversità e l’inclusione (D&I), creata con il supporto della Royal Academy of Engineering che, insieme a Lewis Hamilton e la sua Mission 44, ha redatto il rapporto per la The Hamilton Commission nel 2021. Ma capiamo di cosa si tratta nello specifico.

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La carta quest’oggi presentata dalla Formula 1 racchiude tutte le raccomandazioni presentate dal rapporto della The Hamilton Commission, secondo cui il settore del motorsport si impegna a migliorare la diversità e l’inclusione all’interno delle sue organizzazioni sportive. L’attuazione della Carta sarà supportata da Mission 44, l'ente di beneficenza fondato da Hamilton e partner della Formula 1, che ha recentemente pubblicato una ricerca che indica che i programmi, tra cui promesse, impegni o codici, promuovono la responsabilità.

La Formula 1, uno sport che tra tutte le qualità messe in pista può sicuramente rivendicare le sue instancabili prestazioni elevate, riconosce l'importanza della diversità nell'introdurre nuove prospettive e idee e nel promuovere innovazione, cultura e risultati aziendali. Sebbene nella sua natura questo sia un ambiente fortemente competitivo, il Circus riconosce che per raggiungere un alto livello di inclusione non si può lavorare da soli, ma collaborando. Per questo motivo la Carta è stata redatta per rendere la Formula 1 una realtà inclusiva e rispettosa delle diversità in maniera concreta e duratura nel tempo. Per concretizzare tutto questo, però, è necessario il lavoro di tutte le parti chiamate in causa. Dalla Formula 1 stessa, alla FIA e ai dieci team che compongono la griglia di F1.

La carta rappresenta un passo importante verso l'accordo su una serie di principi comuni chiari per mantenere lo slancio e continuare a massimizzare la diversità in Formula 1, e definisce un approccio collaborativo per continuare ad apportare miglioramenti nei mesi e negli anni a venire. Essa definisce una vision e una mission che si basano su quattro pilatri fondamentali.

La vision: Per consentire a chiunque di accedere, contribuire e divertirsi nel motorsport mondiale.

La Mission: Individuare e rimuovere le barriere per attrarre e trattenere una vasta gamma di persone nei nostri luoghi di lavoro, migliorando i nostri metodi di lavoro e coinvolgendo le parti interessate per promuovere l'innovazione.

I quattro pilastri fondamentali:

  • Attirare: sostieni iniziative che mirano ad attrarre gruppi sottorappresentati nel motorsport. Per supportare questo sforzo, raccoglieremo dati demografici in modo allineato per migliorare i nostri canali di talenti collettivi e le pratiche di reclutamento.
  • Conservare: Metteremo in atto processi per attenuare i pregiudizi nelle nostre organizzazioni e creare culture di inclusione affinché una diversità di persone possa prosperare nel nostro sport.
  • Creare: Ascolteremo e incoraggeremo tutte le prospettive nella progettazione, nello sviluppo e nella fornitura dei nostri prodotti e servizi, incoraggiando anche le nostre catene di fornitura a fare lo stesso.
  • Ingaggiare: Comunicheremo il nostro impegno verso D&I ai nostri stakeholder esterni: ascoltando, imparando e migliorando per offrire un'esperienza migliore e più inclusiva.

Attualmente, i rappresentanti della Formula 1, della FIA e di tutti i 10 team lavorano insieme come parte del gruppo di lavoro sulla diversità e l'inclusione della Formula 1 e, come previsto dallo statuto, questo si evolverà in un gruppo di attuazione che realizzerà più iniziative e formalizzerà ulteriormente l'approccio collaborativo dello sport introducendo progetti misurabili e vincolati nel tempo, nonché indicatori chiave di prestazione.

“Il nostro sport è giustamente riconosciuto per le sue prestazioni d'élite e l'innovazione, e abbiamo ben chiaro che l'unico modo per mantenere e migliorare questi standard eccezionali è accogliere la diversità di pensieri, idee ed esperienze” ha dichiarato Stefano Domenicali. "Lo sport è estremamente competitivo e siamo tutti impegnati a impiegare i migliori talenti. Sappiamo dal rapporto della The Hamilton Commission che ci sono opportunità per noi di lavorare collettivamente per trovare e coltivare quel talento e in tutto lo sport sono già stati messi in atto cambiamenti significativi. La carta è la prossima importante pietra miliare di questo percorso e siamo tutti impegnati a rendere il nostro sport più aperto e diversificato" ha concluso il Presidente e CEO della Formula 1.

“La diversificazione del motorsport è fondamentale per il suo successo continuo. Garantendo pari opportunità per pari talenti, aumentando l'accessibilità e unendoci nel nostro impegno a sostenere questa carta, porteremo avanti il cambiamento. Questa partnership storica tra la Formula 1, i team e la nostra Federazione simboleggia un percorso di azione unitario di cui sono orgoglioso di far parte" ha aggiunto Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA. ​​

“La Formula 1 ha preso sul serio i risultati della The Hamilton Commission nel 2021 e da allora lo sport ha creato una serie di iniziative per aumentare la diversità. Questa carta, che lo sport ci ha commissionato di creare in modo indipendente, stabilisce un quadro per il progresso e stabilisce l'impegno sia per i principi che per l'azione. È un passaggio fondamentale negli sforzi in corso della F1 per migliorare l'accesso e le prestazioni, e crediamo che sarà un catalizzatore per un impatto ancora più positivo e per il lavoro intersportivo" ha chiosato Hayaatun Sillem CBE, amministratore delegato della Royal Academy of Engineering.

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