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Oggi è San Valentino, ma per i tifosi della Ferrari è come se fosse Natale, visto che la Rossa ha finalmente tolto i veli alla SF-23, la sua monoposto per la stagione 2023 di Formula 1. Una vettura attesissima, quella a cui sono stati tolti i veli in una presentazione a Maranello cui hanno partecipato giornalisti e membri dei Ferrari Club, come ai vecchi tempi. E la SF-23 è chiamata a riportare la Ferrari alle epoche d'oro della sua storia. L'obiettivo per la Ferrari nel 2023 - lo ha detto il nuovo team principal, Frédéric Vasseur, riprendendo le parole del CEO Benedetto Vigna - è uno solo: vincere. Lo sanno bene anche i due Cavallini rampanti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz, ormai coppia confermatissima.
Per farlo, la Ferrari ha lavorato di fino su una base ottima come quella costituita dalla F1-75 per alzare ulteriormente l'asticella della performance, e non solo. La SF-23 - che oggi vediamo davvero, pur se in una versione ancora embrionale - dovrebbe dimostrarsi anche più affidabile rispetto alla monoposto che l'ha preceduta. Merito di un lavoro di fino che riguarda anche la power unit, su cui, per via del congelamento dei motori, si può intervenire solo sulla tenuta. Ma una ricaduta prestazionale ci sarà comunque, visto che lo scorso anno il motore è stato depotenziato strada facendo per evitare ulteriori rotture. Parlare di numeri in questo momento non ha senso, però. Sarà la pista a dare il suo verdetto, a cominciare dai test in Bahrain in programma la prossima settimana.
In un miglioramento sperano ovviamente anche Leclerc e Sainz, alla ricerca di successo e liberi, almeno inizialmente, di combattere ad armi pari. Vasseur ha specificato che sarà la pista a decidere eventuali gerarchie nel prosieguo della stagione, e così i due talenti della Rossa dovranno tirare fuori subito le unghie. In Ferrari dal 2019, Leclerc è pronto a dimostrare di essere in grado di sostenere una lotta mondiale fino al termine della stagione, a patto che la monoposto e il gruppo di lavoro gli consentano di centrare questo obiettivo. La Ferrari non vince un titolo in F1 da tre lustri - l'ultimo mondiale piloti fu colto da Kimi Raikkonen nel 2007, il costruttori l'anno successivo - e il digiuno pesa sia per gli appassionati della Rossa che per chi lavora a Maranello.
Ne è perfettamente consapevole Vasseur, chiamato a guidare la Ferrari dopo le dimissioni di Mattia Binotto a fine 2022. Arrivato a Maranello dopo una lunga esperienza in Sauber - oggi Alfa Romeo, domani Audi - il manager francese eredita una monoposto il cui progetto è stato interamente supervisionato dal suo predecessore, nonché una cultura aziendale difficile da scardinare. Gli effetti del suo arrivo si percepiranno solo con il passare del tempo, ma è indubbio che Vasseur debba centrare un obiettivo sfidante. Ma la Ferrari non può più accontentarsi del secondo posto. Molto dipenderà, ovviamente, da quella SF-23 che oggi ha scaldato il cuore degli innamorati della Rossa.