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Ferrari sogno impossibile di Lewis Hamilton oppure Hamilton sogno impossibile della Ferrari? Il tormentone, di cui avevamo già dato notizia lo scorso 26 aprile, è proseguito dopo le parole di apprezzamento espresse da Mattia Binotto, responsabile della GES Ferrari, nei confronti dell'inglese. Ma a dare il carico da 90 ci ha pensato la Gazzetta dello Sport, sostenendo che Lewis Hamilton si sia incontrato un paio di volte col presidente della Ferrari, John Elkann. Notizia vera, anzi il primo impatto pubblico fu durante il GP di Baku lo scorso aprile (di cui nostre fonti ci avevano informato di quella...strana voglia reciproca).
Ma non è la prima volta che Hamilton e Ferrari si sono parlati. Accadde già nel 2016 in piena lotta con Rosberg per il titolo mondiale. Poi ufficialmente si seppe che Hamilton aveva comprato La Ferrari rosso metallizzata, e quindi da cliente era stato a Maranello. Poi c'è stato il rinnovo del contratto a Vettel fino al 2020, cosa che fece scattare la reazione di Lewis con la famosa frase: "Qualcosa non mi torna" e le furiose polemiche con le lotte serrate col pilota tedesco. Adesso Lewis ha parole di elogio nei confronti di Vettel: "Una grande persona che riesce a conciliare la famiglia, i figli, con questa vita" e quindi una sorta di omaggio delle armi nei confronti di chi, a fine 2020, o ha vinto con la Ferrari e quindi può ritirarsi a vita privata, oppure non ha vinto e ha mancato l'obiettivo per cui meglio lasciar perdere dopo sei stagioni consecutive a vuoto.
Nei confronti di Hamilton si era espresso molto bene anche l'ex presidente Ferrari, Luca di Montezemolo, sostenendo in una intervista alla radio che "Con Hamilton probabilmente avremmo vinto il mondiale 2017 e forse anche quello del 2018". Segno unico di stima e apprezzamento verso l'inglese e conoscenza dei valori. I presupposti per un cambio clamoroso ci sono tutti. E per Hamilton è solo vantaggioso: col cambio di regolamento del 2021 non si conoscono gli equilibri, per cui se la Ferrari azzecca la macchina e Lewis è in squadra, allora potrebbe essere ascritto a merito suo. Se la Ferrari non indovina la macchina, dopo sei (e forse 7) titoli mondiali Hamilton avrebbe tutte le attenuanti.
Se invece resta in Mercedes e questi dovessero sbagliare la macchina, allora tutti potrebbero dire che ha vinto solo perché aveva un mezzo superiore invece che per la sua bravura. Per la Ferrari avere in casa Hamilton vorrebbe, in ogni caso, dire che ha tolto ai rivali uno dei pezzi pregiati del mondiale. Anche perché, a guardarsi in giro, non è che ci siano tanti piloti al top da meritarsi un volante Ferrari e lottare per il titolo. A Maranello hanno sondato timidamente il terreno, programmato il famoso piano B, e capito alcune cose su certi giovani talenti in circolazione. Vedremo entro giugno del prossimo anno cosa accadrà, di certo il tormentone Hamilton Ferrari, cominciato anni fa, è destinato a continuare. E questo nonostante Leclerc sia cresciuto e dimostri un potenziale enorme ancora da sfruttare e mettere a segno.