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Bella o veloce? Attraente o imponente? Niente di tutto ciò: Mattia Binotto, responsabile della GES Ferrari, ha definito la nuova F1-75 "una monoposto coraggiosa". E questo perché, dopo gli anni terribili del 2020 e 21, la "squadra ha dimostrato di essere compatta, di aver fatto fronte a stagioni difficili impegnandosi al massimo e ha lavorato con coraggio e sono orgoglioso del nostro gruppo di lavoro". Il lancio della nuova nata di Maranello raccoglie sempre qualcosa di speciale, anche in chi non segue la F.1. Rispetto al passato, la vettura vista in una presentazione on line, racchiude molte novità che si erano già intuite dallo scatto rubato e diffuso il giorno prima. Capita solo a Maranello, a quanto pare, farsi bruciare le attese, visto che pure 12 mesi fa ci fu lo stesso problema con un invio in anteprima di immagini che dovevano restare segrete fino al momento del lancio.
Il nuovo regolamento, che avrebbe dovuto portare a monoposto molto simili, in realtà finora ha mostrato diverse filosofie di approccio. Quella Ferrari ricorda in qualche modo quella Aston Martin, una monoposto che qualcuno ha definito brutta salvo trovare bellissima la Ferrari. Questione di colore, forse... Di sicuro, come dice Binotto: "Prima del Bahrain sarà impossibile capire dove saremo tutti, ci vorranno 5 o 6 gare per capire i valori in campo. Mi aspetto che qualcuno sia velocissimo le prime gare e poi verrà ripreso dagli sviluppi altrui. Di certo, visto il budget cap, per l'anno prossimo dovremo avere delle parti congelate e quindi non dovremo sbagliare nella scelta dei particolari da mantenere in futuro. Il grosso step evolutivo sarà sui motori, abbiamo rivisto le camere di scoppio per sopperire ai nuovi carburanti, con il 10 per cento di etanolo, in quanto c'è una perdita di 20 CV che abbiamo cercato di recuperare e migliorare nelle prestazioni del nostro propulsore. Mi aspetto che qualcuno copierà delle soluzioni interessanti e, forse, lo scopo del regolamento è proprio quello di avvicinare tutti e lasciare più margini ai piloti".
E parlando di piloti, Carlos Sainz e Charles Leclerc, nelle loro divise nuove rosse e nere, sanno che li attende un compito difficile: "Dovremo adattarci alle nuove macchine, capirle e tirare fuori il massimo" hanno detto entrambi. Poi, in quanto a vincere delle gare e il mondiale, è quello che tutti auspicano. Di sicuro lo sviluppo è in ritardo, visto che c'è solo una vettura (e per giunta incompleta) che è quella presentata on line. Dalla sala prove di Maranello trapela ottimismo sul nuovo motore, molto potente, anche se fragile. Ma la scelta è stata chiara: intanto sfruttiamo al massimo la potenza, all'affidabilità ci si pensa dopo. Perché la prima regola delle corse auto è che una macchina veloce e fragile la puoi irrobustire, una macchina lenta e affidabile difficilmente la fai diventare veloce. Settimana prossima i primi test a Barcellona: "Non tireremo al massimo, dovremo capire la macchina, come reagisce alle regolazioni, alle varie altezze, all'aerodinamica. Dovremo fare strada, non ci interessano i tempi veloci" ha chiuso Binotto. Per quelli, i test in Bahrain saranno molto indicativi e faranno capire se questa celebrazione dei 75 anni avverrà in maniera consona alla Ferrari o meno.