Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
C’è un numero che risuona nella testa di Fred Vasseur, il 14. Sono i punti di distanza dalla McLaren con cui la Ferrari ha concluso il mondiale 2024 di Formula 1. Una cifra irrisoria, che però ha fatto la differenza tra il titolo costruttori e il secondo posto. “Abbiamo colto il 60% di punti in più rispetto a un anno fa, e abbiamo vinto cinque gare contro una. L’unico problema è che abbiamo finito la stagione con 14 punti in meno della McLaren. Loro hanno colto in media 26-27 punti per weekend e noi ne abbiamo ottenuti di più ad Abu Dhabi”, ha spiegato in occasione del pranzo di Natale della Ferrari, cui ha partecipato anche Automoto.it.
“A pesare sono state anche le difficoltà che abbiamo accusato d’estate tra Spagna, Regno Unito e Austria, in un periodo in cui abbiamo perso 80-90 punti sulla McLaren”, ha riflettuto Vasseur. “Credo che abbiamo fatto un buon passo in avanti rispetto al 2023, da ogni punto di vista. L’affidabilità è stata migliore, le strategie buone, i pit stop sono andati bene e la performance c’era". Ma quel 14 resta materia dei pensieri di Vasseur, anche a fronte degli evidenti miglioramenti riscontrati nel secondo anno della sua gestione.
La costanza di rendimento è la chiave per il successo nel 2025? “Se si guarda a questa stagione e ai 14 punti di deficit sulla McLaren, la prima cosa che mi viene in mente è il Canada, con un doppio zero per via di problemi di affidabilità occorsi a Charles e un incidente a Carlos – ha risposto a una domanda di Automoto.it -. Quando si è in una lotta a quattro scuderie e non si ottengono punti, è difficile recuperare. Penso che le vere chiavi siano l’affidabilità e la capacità di evitare incidenti. Ne abbiamo avuti un paio, ma nell’economia di un campionato del genere sono troppi”.
“Quest’anno è stato un saliscendi per tutti i team. Quattro scuderie sono state in grado di fare 1-2, con prestazioni dominanti. Sette piloti hanno vinto. Non so se sia un record, ma è un numero elevato. Alla fine, è più facile vincere quando sei in forma partendo dalla pole che cogliere punti quando si è ai margini dei primi otto. È in questo frangente che Max è stato molto performante nel 2024. A volte faticava, ma è stato capace di risollevarsi. Credo che il prossimo anno la situazione sarà la stessa, con i quattro top team che lotteranno dopo aver fatto un salto in avanti. È una buona notizia per la F1, per voi giornalisti e per i fan. Ed è importante per noi lavorare sulle nostre debolezze, per evitare di avere troppi cali durante la stagione”.
Ma conta molto anche la reazione alle avversità. “Credo che l’approccio della scuderia quest’anno sia stato ottimo, anche quando abbiamo avuto difficoltà a luglio. Non abbiamo mai puntato il dito contro qualcuno nello specifico o un dipartimento in particolare. Abbiamo cercato invece di lavorare insieme per trovare una soluzione, ed è andata bene. Ovviamente sarebbe stato meglio non avere problemi, ma la reazione è stata buona, ed è così che deve essere se si vuole lottare per il mondiale. Certo, è più facile a dirsi che a farsi quando si ha la pressione legata all’ottenimento di buoni risultati”.
Ora è già tempo di guardare al 2025, anno in cui Lewis Hamilton formerà con Charles Leclerc una coppia d’oro, pronta all’assalto al mondiale. Ma per quanto il prossimo anno sia all’insegna della continuità tecnica, questo non vuol dire che il successo sia assicurato pur con l’ottima base da cui parte la Ferrari. “Il fatto che fossimo in forma a novembre non influisce sul risultato di Melbourne 2025. Dobbiamo ricominciare da capo, anche se abbiamo i nostri punti di riferimento. Da gennaio sarò concentrato sul futuro”. D’altronde, in F1 chi si ferma è perduto, come ama ricordare spesso Vasseur.