Formula 1: Ferrari, è caccia a Ottobre Rosso

Formula 1: Ferrari, è caccia a Ottobre Rosso
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Gli avversari della Ferrari danno la caccia alla Rossa, interrogandosi sulla rinnovata competitività della SF90
4 ottobre 2019

Gli amanti cinefili forse lo ricorderanno, era una pellicola cult dei primi anni 90: Caccia a Ottobre Rosso. Era la storia di un sottomarino sovietico in fuga cui tutti davanti la caccia nei freddi mari del nord. Il nome, non casuale. Come non lo è quello che sta accadendo adesso in F.1. Il mese di ottobre si preannuncia caldo per la Ferrari, perché dopo la grande rimonta mostrata dal GP del Belgio in poi, con 4 pole consecutive, tre vittorie e una doppietta, nel mondo dei GP si è aperta la caccia alla rossa in questo mese di ottobre.

A sentire alcune interviste di Toto Wolff, il team manager Mercedes dichiara: "E' incredibile il recupero di potenza della Ferrari, coi margini di sviluppo limitati dei propulsori è davvero incredibile quello che hanno fatto", lasciando aperta la porta al dubbio che qualcosa non torni sulle monoposto di Maranello. Succede sempre in F1. Quando uno è davanti, gli altri provano a spiegare la superiorità altrui come qualcosa che esula dalle regole o le sfiora pericolosamente. La risposta di Mattia Binotto è stata chiara: "abbiamo sviluppato al meglio la nostra vettura, è questo il vero vantaggio". Cioè abbiamo messo insieme tutti i pezzi come volevamo funzionassero.

In una tabella comparativa di prestazioni fra la Ferrari e la Mercedes, è lampante come il maggior passo in avanti sia stato fatto in efficienza sul rettilineo, migliorando la trazione nelle curve lente e la percorrenza in quelle medie, settori questi dove Mercedes e Red Bull hanno ancora un piccolo margine di vantaggio sulla Rossa mentre sul dritto o dove serve efficienza, non ce ne è per nessuno. A voler sentire Toto Wolff, ma anche Chris Horner che ha sguinzagliato i suoi tecnici in pista a osservare la Ferrari, il passo in avanti è stato sopratutto di motore. Ovvero della Power Unit che ha saputo trovare quella potenza in più da usare come carico aerodinamico: "Abbiamo imparato a far funzionare le gomme aumentando il carico verticale" ha detto Mattia Binotto. Ovvero, le fanno lavorare meglio, entrare in temperatura giusta e i risultati si vedono.

Quello che traspare dalle parole dei rivali è come se il vantaggio della Ferrari a livello motoristico non sia dovuto al 6 cilindri turbo (si parla anche di benzine Shell più dense, come se Petronas o Mobil dormissero in questo campo...) quanto alla componente elettronica. Il propulsore elettrico ha una capacità limitata di 120 kW, ovvero circa 160 CV e oltre questo limite non si può andare, come è stato dimostrato dalla Renault di Ricciardo che a Singapore ha superato il picco ed è stata tolta di classifica in qualifica. Quindi, se dal motore termico non si può tirare fuori niente di più di quanto già fatto, secondo Toto Wolff (che va interpretato quando parla) il punto focale della rinascita Ferrari sta nell'elettronica, nella capacità di generare più potenza.

n una tabella comparativa di prestazioni fra la Ferrari e la Mercedes, è lampante come il maggior passo in avanti sia stato fatto in efficienza sul rettilineo, migliorando la trazione nelle curve lente e la percorrenza in quelle medie

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Ma se il limite è 120 kW, da dove arriva questa potenza supplementare? Bell'interrogativo, che spiega perché si sia aperta la caccia a ottobre rosso nelle prossime gare, dimenticandosi che la Ferrari ha nel frattempo portato altre modifiche. Ha aggiornato e sistemato il terzo elemento della sospensione anteriore e ha portato un nuovo fondo estrattore, anche questo particolare è sotto attenta osservazione dei rivali perché avrebbe garantito quell'aderenza in curva migliore e una maggiore efficienza in rettilineo. Sarà quindi un finale di campionato importante, con la Ferrari che da inseguitrice diventa l'inseguita. La caccia è aperta, non ci resta che goderci lo spettacolo in pista.

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