Formula 1. Ferrari, Charles Leclerc è l’uomo da battere a Monaco?

Formula 1. Ferrari, Charles Leclerc è l’uomo da battere a Monaco?
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Ecco quanto conta davvero il primo posto colto da Charles Leclerc nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Montecarlo 2024 di Formula 1
24 maggio 2024

È Charles Leclerc l’uomo da battere nel weekend di gara del Gran Premio di Monaco 2024 di Formula 1? Il pilota dalla Ferrari ha concluso la seconda sessione di prove libere al comando, accendendo le speranze dei tifosi della Rossa. Ma quanto conta davvero il primo posto di Leclerc nel venerdì della sua gara di casa? Per capirlo, conviene concentrarsi sulla prestazione sul giro secco, che a Monaco vale praticamente la vittoria della corsa, vista l'estrema difficoltà nel perfezionare sorpassi.

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Forte di un buon ritmo anche nel passo gara con le medie, nella simulazione di qualifica con le soft Leclerc si è distinto in particolare nel secondo settore, grazie a un buono slancio anche nel primo. Una parte, questa, cruciale per il giro buono, come ha spiegato Lewis Hamilton: “La sezione dalla curva tre alla curva nove è fondamentale. Da lì parte una montagna russa in discesa, ed è in questa fase che bisogna dare tutto. Negli ultimi cambi di direzione puoi usare ogni parte del circuito. Ma sono le curve cieche quelle cruciali. Sembra di correre sui kart, è una sezione molto tecnica”.

In circostanze come questa, l’istinto ha la precedenza. Serve una grande fiducia nella macchina per potersi portare al limite senza superarlo, eccellendo proprio nei settori dove Leclerc ha fatto la differenza. E che Charles avesse un buon feeling con la sua Ferrari SF-24 si è visto sin dalle prime libere, e questa sensazione è rimasta nonostante il fondo "rattoppato" dopo l'incontro ravvicinato con i detriti sparsi in pista da Zhou nelle FP1.. È vero che a Montecarlo bisogna spingere fin da subito, ma la differenza in termini di aggressività con il suo compagno di squadra, Carlos Sainz, è risultata evidente.

Se Leclerc ha mostrato di avere grande fiducia nel suo mezzo, lo stesso non si può dire di Max Verstappen. “Questa macchina salta come un canguro, mi sta venendo mal di testa”, ha tuonato nel corso della seconda sessione di prove libere. La Red Bull RB20 è troppo rigida per assorbire al meglio le asperità delle stradine del Principato, e questa è una pessima notizia per Verstappen. C’è qualcosa da affinare a livello di bilanciamento, come si nota da alcuni errori in tratti della pista in cui le sbavature non sono dovute alla volontà di portarsi vicino al limite, quanto all’indole capricciosa della macchina in questione.

Si dirà che Verstappen a Imola nonostante le difficoltà e le conseguenti lamentele ha colto sia la pole che la vittoria. Ma a Monaco una vettura scomposta è una compagna di avventure molto scomoda. La Red Bull cercherà di intervenire sull’assetto, ma potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Verstappen a Montecarlo lo scorso anno strappò la pole position a Fernando Alonso con un terzo settore spaventoso. Ma era un’altra F1, con una Red Bull invulnerabile. 12 mesi dopo, la situazione appare decisamente differente.

La Ferrari ha suonato la carica con Leclerc, ma c’è una scuderia che bisognerà valutare domani. Si tratta della McLaren, spesso un oggetto misterioso in ombra nel venerdì di prove libere e piuttosto attardata sul giro secco oggi. Quello che è certo è che nel secondo tempo colto da Lewis Hamilton con la sua Mercedes W15 c’è moltissimo del sette volte campione del mondo, che ha staccato il compagno di squadra George Russell di otto decimi. Entrambi i piloti della scuderia di Brackley, però, sono concordi nel definire il loro venerdì il migliore dell'anno, grazie a una monoposto in grado di generare un buon grip e dalla reattività guizzante. 

Montecarlo, con le sue asperità e le sue insidie, è un circuito perfetto per far emergere l’esperienza di vecchi volponi come Lewis Hamilton e Fernando Alonso, terzo con un’Aston Martin ben lontana dall’essere la forza dello scorso anno. Su un giro secco, a Monaco il pilota può fare una differenza sostanziale su un tracciato già di per sé atipico, su cui conta moltissimo il grip meccanico generato dalle vetture. Chi riuscirà davvero a farlo lo scopriremo solo durante le qualifiche più entusiasmanti dell’anno, da vivere con il fiato sospeso.

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