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Cosa sta succedendo alla Ferrari? Viene da chiederselo dopo un fine settimana, quello del Gran Premio di Spagna 2024 di Formula 1, in cui la Rossa è stata la quarta forza in pista, alle spalle non solo dell’attuale migliore del lotto, la McLaren, ma anche di Red Bull e Mercedes. Nel weekend in cui ha debuttato un nuovo considerevole pacchetto di aggiornamenti, la scuderia di Maranello ha mostrato una debolezza già riscontrata in passato.
Le curve ad alta velocità del Circuit de Catalunya hanno messo in crisi la Ferrari SF-24. E se in Austria il problema non sussisterà – e non ci stupiremmo di conseguenza di vedere Charles Leclerc e Carlos Sainz più avanti in classifica – di appuntamenti critici in questo senso in calendario ce ne sono diversi, a cominciare da Silverstone, l’ultima gara della tripletta in corso. Sainz aveva ragione quando nel post gara ha detto che la Ferrari di Barcellona avrebbe vinto a Monaco. La Spagna, però, è un'altra cosa.
Andando ad analizzare il comportamento della Ferrari SF-24 in pista a Barcellona, si vede come Leclerc e Sainz si ritrovassero ad alzare il piede in alcune curve cruciali, la 3, la 9 e la 14. Questa impossibilità di affrontarle in pieno è risultata penalizzante soprattutto in qualifica, occasione in cui la Ferrari si è ritrovata in terza fila. La SF-24 è risultata più veloce sul dritto che in curva, un indice di una mancanza di carico di cui al momento riesce difficile attribuire la correlazione con gli aggiornamenti apportati a Barcellona.
È di più facile comprensione, invece, la situazione sul fronte piloti, con le scaramucce tra Charles Leclerc e Carlos Sainz per il contatto al via del GP di Spagna. La ragione, come spesso capita, sta nel mezzo. Da un lato Leclerc ha giustamente sottolineato che il comportamento da tenere in pista – soprattutto all’ultima curva – era stato esplicitamente discusso nel briefing prima della gara, e Sainz non ha rispettato gli accordi. Dall’altro, Sainz, separato in casa dall’inizio della stagione, guarda comprensibilmente ai propri interessi e non a quelli della scuderia.
A fine gara, Leclerc ha detto che avrebbe avuto bisogno di un giro in più per sopravanzare George Russell, e cogliere qualche punticino in più, utile soprattutto nel mondiale costruttori. Ma il bilancio sarebbe cambiato ben poco, così come non sarebbe stato spostato più di tanto se non ci fosse stato quell’episodio controverso a inizio gara. A freddo, viene ragionevole pensare che il terzo posto fosse il miglior risultato possibile. Ma per ottenerlo serviva qualcosa di più in qualifica. Le prossime due gare, in Austria e a Silverstone, ci daranno un quadro più chiaro delle potenzialità della Rossa.