Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Carlos Sainz si è preso la ribalta cogliendo il miglior tempo assoluto nei test prestagionali 2025 della Formula 1 in Bahrain al volante della sua Williams FW47. Una prestazione, questa, inevitabilmente influenzata dalle condizioni in cui ha ottenuto il crono. Non è raro vedere delle scuderie minori al top durante i collaudi, grazie a un sapiente mix tra un quantitativo inferiore di carburante e mappature del motore più aggressive. La Williams FW47, però, alla forma del tempo di Sainz ha aggiunto anche tanta sostanza.
Per capire che la monoposto di Sainz e Albon per la stagione 2025 di Formula 1 fosse davvero valida, è bastato osservarne il comportamento durante la tre giorni di test in Bahrain. Una volta liberatasi di alcune bizze di gioventù – la tendenza a non assorbire al meglio le asperità del terreno e una vaga incertezza nell’inserimento delle curve a bassa e media velocità – la FW47 si è rivelata una vettura solida. E veloce, anche se forse leggermente troppo aggressiva in reazione agli input dei piloti in alcune circostanze.
Che la base a disposizione della Williams per la stagione 2025 di Formula 1 sia buona lo si capisce confrontando la FW47 con quelle che saranno le sue rivali dirette a centro classifica. Per quanto abbiamo visto in Bahrain, la scuderia di Grove potrebbe giocarsi il ruolo di miglior scuderia di seconda fascia con l’Alpine. La A525 di Pierre Gasly e Jack Doohan sembra essere in grado di continuare la scia positiva di fine 2024, con una crescita che ha portato la scuderia lontana anni luce dai problemi dell’inizio dello scorso anno.
È più difficile farsi un’idea della competitività della Haas, visto che il team americano ha condotto la maggior parte dei suoi test in pista con un grande quantitativo di carburante a bordo. Ma potrebbe trovarsi a battagliare con la Racing Bulls, la cui VCARB02 è risultata leggermente sottosterzante, ma discreta nelle mani dell’esperto Yuki Tsunoda. Non dovrebbero impensierire la Williams l’Aston Martin – la AMR25 è prevedibile nel comportamento, ma non è veloce – e la Sauber, che ha la macchina più problematica al momento.
A favore della causa della Williams contribuisce anche la coppia di piloti costituita da Carlos Sainz e da Alexander Albon. Un duo maturo, concreto, capace di dare un contributo al team che va al di là delle semplici prestazioni in pista. Da un lato Albon ha doti da leader, capace com’è di infondere motivazione alle donne e agli uomini di Grove. Dall’altro Sainz ha un piglio ingegneristico nell’approccio al suo lavoro che sicuramente farà comodo ai tecnici, pronti a ricevere riscontri puntuali e puntigliosi. E poi c’è il team principal James Vowles, che nel suo apprendistato da delfino di Toto Wolff in Mercedes ha acquisito ottime competenze gestionali, che abbina alla sua intelligenza intuitiva e alla sua onestà.
Pensare che la Williams in condizioni normali possa avvicinarsi ai primi quattro team è un’utopia. Per rinverdire i fasti di un tempo ormai lontano serve tanto lavoro, e a Grove ne sono perfettamente consapevoli. La Williams ragiona a medio termine – come ammesso dallo stesso Vowles, il triennio 2026-2028 sarà cruciale - ma non è detto che qualche soddisfazione non possa arrivare anche nel 2025, sotto forma di una presenza costante nella zona punti. Sarebbe un grande passo in avanti per una delle scuderie che hanno fatto la storia della Formula 1.