Formula 1: ecco perché Yuki Tsunoda si meriterebbe una chance in Red Bull, ma non l’avrà

Formula 1: ecco perché Yuki Tsunoda si meriterebbe una chance in Red Bull, ma non l’avrà
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Yuki Tsunoda non sembra rientrare nei piani della Red Bull per il secondo sedile accanto a Max Verstappen in Formula 1. Ma si meriterebbe questa chance
3 ottobre 2024

Sergio Perez forse, Daniel Ricciardo ni, Liam Lawson magari: l’identità del pilota che affiancherà Max Verstappen in Red Bull per la stagione 2025 di Formula 1 è tutt’altro che scontata, nonostante Perez abbia in essere un contratto fino al 2026. Il gioco delle sedie nella galassia di Milton Keynes – RB compresa – diventa ancora più importante se si pensa che lo stesso Verstappen, punta di diamante e imprescindibile meccanismo dell’ingranaggio della scuderia, potrebbe cambiare casacca a medio termine. Per Horner, Marko e compagnia è tempo di decisioni importanti per il futuro. Ma da questi ragionamenti resta escluso uno dei piloti titolari dei due team, Yuki Tsunoda.

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Tsunoda, pilota di casa RB dal 2021, non fa assolutamente mistero di puntare alla promozione in Red Bull. Ce lo aveva detto con fierezza quando avevamo sollevato l’argomento durante la nostra chiacchierata a Monza: “Me lo merito quel sedile, sì. Sono pronto. Ma non è una decisione che dipende da me. L’unica cosa che posso fare è continuare a ottenere risultati che provino che sia meritevole di questa opportunità. Posso solo concentrarmi su quello che sono in grado di controllare”. E non si può dire che questa determinazione non abbia avuto i suoi frutti.

Yuki negli ultimi anni ha mostrato una crescita invidiabile, aggiungendo a quei lampi di velocità già apprezzabili nella sua prima stagione in Formula 1 una maggiore lucidità in gara. La svolta, come ammette lo stesso Yuki, è stata il trasferimento a Faenza, vicino alla sede del team. In Italia, paese che sotto sotto ha delle affinità culturali con il suo Giappone, Tsunoda ha trovato terreno fertile per una crescita umana e professionale che l’ha reso un pilota diverso. Yuki concorda: “Credo che avrei dovuto trasferirmi in Italia prima del debutto”, aveva riflettuto quando gli avevamo chiesto cosa avrebbe cambiato se avesse potuto tornare indietro.

Nonostante i progressi, però, a Tsunoda per il sedile in Red Bull sembra preferito persino il licenziato Ricciardo. È quanto si intuisce dalle parole di Christian Horner, che in una puntata del podcast F1 Nation ha detto che la porta per l’australiano “resta aperta” in ottica 2025. Riesce difficile capire perché Ricciardo, a fronte delle prestazioni offerte quest’anno, possa essere preso in considerazione, mentre Tsunoda no. Ma qualche motivazione che vada al di là delle prestazioni c’è.

Tsunoda, dopotutto, è un pupillo di casa Honda. Fu proprio il costruttore nipponico, fornitore dei motori per la Red Bull, a volere fortemente un pilota “locale” per uno dei sedili in Alpha Tauri. E la posizione di Yuki è rimasta salda nel tempo anche grazie a questa affiliazione, destinata a venire meno nel 2026 con l’inizio della collaborazione tra Honda e Aston Martin. Oltre a questo, viene da pensare che anche il caratterino di Tsunoda, rimasto spigoloso nonostante si sia ammorbidito nel tempo, costituisca un ostacolo, anche se il mondo Red Bull è pieno di personaggi volitivi.

Visto che per motivi diversi sia Fernando Alonso che Lance Stroll sono apparentemente inamovibili dai sedili in Aston Martin, per Tsunoda il futuro potrebbe diventare incerto. Per quello che abbiamo visto recentemente, Yuki si meriterebbe una chance nel ruolo di gregario di Verstappen, soprattutto viste le mancanze di Perez e la necessità di Lawson di accumulare esperienza. Ma i suoi sogni di una promozione sembrano destinati a rimanere tali, sullo sfondo della metamorfosi di un team che, da corazzata qual era, ora comincia a scricchiolare.

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