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Il 25 marzo, il Gran Premio d’Australia a Melbourne aprirà la stagione 2018 di Formula 1; vediamo nel dettaglio cosa cambia rispetto allo scorso anno.
La novità principale - e la più discussa - della stagione 2018 di Formula 1 è l’introduzione dell’halo, la protezione per la testa dei piloti voluta dalla FIA a partire dal campionato che si appresta a cominciare. Si tratta di una soluzione che implica diverse difficoltà progettuali per i tecnici dei team. Il fatto che comporti l’installazione sulla vettura di diversi chili di titanio, infatti, genera delle difficoltà nel mantenere la monoposto entro il peso limite consentito, che quest’anno sale da 728 kg a 734.
L’aumento del peso influenzerà negativamente la performance della vettura. L’incremento legato all’halo è di 15 kg circa, di cui 9 kg solo per l’halo e 5/6 kg per il resto degli elementi necessari a saldarlo alla monoposto. Per i team risparmiare chili – e avere così un minimo di “zavorra” da gestire a livello aerodinamico - sarà fondamentale. Anche il peso del pilota può diventare un problema, nel caso degli alfieri più alti, e quindi giocoforza più massicci, come Nico Hulkenberg.
Un altro aspetto fondamentale nelle nuove vetture di F1 sarà l’irrobustimento del telaio. Per passare i crash test della FIA, infatti, le monoposto dovranno sopportare un peso equivalente a quello di un double decker, il tipico bus a due piani londinese. Il telaio deve essere in grado di reggere la forza rilasciata nel caso in cui si verifichi un incidente che possa arrecare danni gravi – o persino fatali - alla testa del pilota, il tipo di impatto per cui l’halo è progettato. Per questo, i team hanno lavorato in particolare al rafforzamento della zona intorno all’abitacolo.
L’halo, dal costo unitario di circa 15.000 euro, deve essere in grado di sopportare forze anteriori di 83 kN e forze laterali di 93 kN, nonché 116 kN di sollecitazione verticale. In altri termini, l’halo dovrebbe riuscire a resistere ad un impatto di un oggetto del peso di 20 kg – vedi ruota – alla velocità di 225 km/h. Il test della FIA prevede una sollecitazione laterale per mezzo di una grossa pompa idraulica: quando l’halo arriva al punto di rottura, il telaio deve resistere.
L’halo, inoltre, avrà un influsso negativo sull’efficienza aerodinamica delle monoposto: i team stanno già sviluppando delle soluzioni per mitigarne, almeno in parte, l’effetto deleterio sulla performance del propulsore e sull’efficacia dell’ala posteriore, canalizzando meglio i flussi, per quanto concesso dal regolamento tecnico.
L’halo è carenato in fibra di carbonio, in modo tale da minimizzare l’effetto del dispositivo sull’aerodinamica della vettura. Anche l’innalzamento delle protezioni posteriori e laterali dell’abitacolo contribuisce a questo.
Il sistema di assegnazione delle penalità sulla griglia, destinato ad avere un ruolo ancora maggiore quest’anno viste le limitazioni sui propulsori, è stato modificato per renderlo più comprensibile. Qualunque pilota riceva una penalità di oltre 15 posizioni sulla griglia partirà dal fondo dello schieramento. Se a due piloti dovesse venire comminata una sanzione di pari entità, la griglia sarà stabilita in base all’ordine in cui sono state comminate.
Nonostante l’aumento delle gare in calendario – dalle 20 dello scorso anno si passa alle 21 del 2018 – il numero di power unit sfruttabili sulle vetture dei singoli piloti nel corso della stagione scende a tre. Si tratta di una decisione presa per contenere i costi, che, tuttavia, ha fatto storcere il naso a diverse scuderie. I team dovranno essere ancora più attenti a cercare il giusto compromesso tra affidabilità e prestazioni, visto che ciascun motore dovrà durare in media circa sette GP. Per questo, i progettisti hanno pensato a soluzioni ad hoc, volte soprattutto ad evitare il surriscaldamento delle PU.
Halo a parte, il regolamento tecnico rispetto a quello della scorsa stagione rimane pressoché invariato, fatta salva l’abolizione delle T-Wing e del cofano motore a pinna di squalo, due soluzioni implementate dai team lo scorso anno per convogliare meglio i flussi al posteriore. I team, poi, non potranno toccare i link della sospensione anteriore connessi al montante, apportando accorgimenti meccanici che possano variare alla bisogna l’altezza da terra.
La gamma di Pirelli per la Formula 1 si arricchisce di due nuove mescole da asciutto, la superhard e la hypersoft, poste agli antipodi della scala di durezza del compound. La superhard, contrassegnata dalla colorazione arancione, è la più dura del lotto; la hypersoft, caratterizzata da una tinta rosa chiaro, è la più morbida. In generale, fatta salva la superhard, tutte le mescole sono più tenere se comparate a quelle pensate per la stagione scorsa.
Per quanto riguarda i piloti, sono due i rookie dello schieramento della stagione 2018 di Formula 1: si tratta di Charles Leclerc, nuovo alfiere dell’Alfa Romeo Sauber, e di Sergey Sirotkin, scelto dalla Williams. Leclerc, 20 anni, si è aggiudicato il titolo mondiale di Formula 2 lo scorso anno, ed è parte della Ferrari Driver Academy, il “vivaio” della scuderia di Maranello. Il talentuoso monegasco affiancherà lo svedese Marcus Ericsson. Sirotkin, invece, ha alternato l’impegno in GP2 – diventata poi Formula 2 – al ruolo di test driver della Renault, ricoperto dal 2016 al 2017. Il russo, 22 anni, ha battuto Robert Kubica nella sfida per il sedile lasciato vacante da Felipe Massa; il suo compagno di squadra sarà il confermatissimo Lance Stroll.
Tra le novità della stagione 2018 di Formula 1 volute da Liberty Media c’è anche l’abolizione delle grid girl: le bellezze presenti sullo schieramento prima della partenza verranno sostituite da bambini e ragazzini. La proprietà americana del Circus ha inoltre deciso di modificare gli orari di partenza dei GP: il via sarà posticipato per tutte le corse di 10 minuti. Non solo: la maggior parte delle gare europee avrà inizio alle 15.10, un orario ritenuto migliore delle 14 dal punto di vista dell’audience televisivo.