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Chi pensava che la Red Bull continuasse sulla strada di Singapore anche a Suzuka si sbagliava di grosso. Nelle prove libere del Gran Premio del Giappone 2023 di Formula 1, Max Verstappen ha suonato la carica, surclassando la concorrenza e, soprattutto, il suo compagno di squadra, Sergio Perez, ancora in forte difficoltà. Verstappen ha offerto prestazioni interessanti sia sul giro secco che sul passo gara, precedendo il solito manipolo di scuderie in cui spiccano le due Ferrari e Norris.
C’è un fattore, però, che potrebbe influenzare molto il weekend di gara, e potrebbe acquisire maggiore importanza domani e domenica. Parliamo del degrado termico degli pneumatici. A Suzuka le gomme vengono già parecchio sollecitate, per via dei carichi laterali e verticali assai rilevanti sia in termini assoluti che per la durata con cui vengono esercitati. Ma a complicare le cose pesano le temperature dell’asfalto.
Se lo scorso anno la pioggia ha condizionato fortemente la gara, a Suzuka in questo momento fa parecchio caldo, con temperature massime intorno ai 30 gradi. Oggi il cielo è nuvoloso, ma le previsioni per sabato e domenica parlano di un meteo soleggiato, con un conseguente aumento delle temperature dell’asfalto. Condizioni, queste, che fanno supporre a Pirelli che la gara possa giocarsi su due soste.
I long run effettuati oggi lasciano il tempo che trovano per valutare il degrado non solo per la loro lunghezza contenuta rispetto a un effettivo stint di gara, ma anche per le temperature dell’asfalto più basse di quelle che i piloti affronteranno nel prosieguo del weekend. Già con le temperature odierne, però, si è riscontrato un delta prestazionale molto forte tra i tempi di attacco e quelli della fine dello stint.
La gestione delle gomme sarà una prova sfidante per tutti i team in lizza, ma in particolare per la Ferrari, che spesso nel corso dell’anno ha dimostrato delle debolezze su questo fronte. Quanto visto a Singapore non è particolarmente indicativo di un miglioramento nella gestione delle gomme. Non perché a Marina Bay gli pneumatici non vengano sollecitati, ma perché buona parte della gara è stata condotta su ritmi blandi, visto che Carlos Sainz ha – giustamente – mantenuto compatto il gruppo per far fruttare la sua strategia. La vera prova della tenuta della Ferrari, insomma, arriverà proprio a Suzuka.