Formula 1, ecco come Porsche e Red Bull potrebbero creare una superpotenza

Formula 1, ecco come Porsche e Red Bull potrebbero creare una superpotenza
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Fonti tedesche riferiscono di una potenziale partnership tra Porsche e Red Bull per il 2026 e oltre: ne potrebbe nascere una superpotenza. E questa eventualità fa già tremare i motoristi attuali
9 novembre 2021

Mentre gli occhi del mondo sono puntati sulla sfida mondiale tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, nel dietro le quinte della Formula 1 si gioca il futuro della categoria, soprattutto per quanto riguarda i motori. Il 15 dicembre prossimo il Consiglio Mondiale della FIA dovrebbe ratificare le normative che tracceranno la direzione tecnologica delle monoposto per il 2026, stagione nella quale dovrebbero entrare in gioco i nuovi propulsori. 

E non solo: non è ormai un mistero, infatti, che Audi e Porsche stiano valutando l’ingresso in Formula 1 come costruttori. Auto Motor und Sport riporta che la decisione verrà presa nelle prossime settimane, e che non è affatto escluso che entrambi i marchi possano competere nella categoria regina del motorsport. Non sarebbe la prima volta, dopotutto: è già successo anche nel WEC e in Formula E. Prendi due – le esposizioni mediatiche dei brand – e paghi uno, cioè lo sviluppo congiunto della tecnologia necessaria. 

Ma di che tecnologia parliamo, nello specifico? Secondo le ultime indiscrezioni, che vi abbiamo già riportato di recente, le future power unit delle monoposto di F1 farebbero a meno della componente attuale più complessa, la MGU-H, il che risolverebbe anche il problema del sound strozzato e poco coinvolgente, derivante proprio da questa soluzione. La MGU-K, in questo scenario, dovrebbe erogare circa tre volte la potenza odierna, affiancandosi a un V6, alimentato da carburanti ecosostenibili. 

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Uno scenario, questo, che secondo Auto Motor und Sport si realizzerebbe a una sola condizione: l’impegno a entrare in Formula 1 sia da parte di Audi che di Porsche. Ma come potrebbero perfezionare l’ingresso le due scuderie? Le modalità sono molteplici, e vanno dall’acquisto di una scuderia alla partnership con un team. Il gruppo Volkswagen aveva in mente delle soluzioni diverse per i due marchi: Audi avrebbe tentato l’acquisto di McLaren, mentre Porsche sarebbe orientata verso una collaborazione con Red Bull sulla falsariga di quanto già successo con Honda.

La prima ipotesi sarebbe già stata scartata, causa rifiuto da parte della casa di Woking. Dopo un periodo di forte difficoltà finanziaria, la McLaren si è assicurata una stabilità che, nel caso del team di F1, passa per l’acquisto da parte di MSP Sports Capital di una quota che passerà dal 15% attuale al 23% nel 2023. E vendere al gruppo VW non avrebbe senso anche per un altro motivo: grazie al budget cap e al congelamento dei motori per i prossimi tre anni, i team di Formula 1 sono sulla buona strada per generare profitto. 

Ne potrebbe nascere una bolla speculativa, che gonfierebbe i valori dei team di prima e seconda fascia a livelli che ne renderebbero ostico l’acquisto, e sconsigliata la vendita da parte degli attuali proprietari. Restano così i team più modesti, come la Williams e la Sauber, oggi vestita da Alfa Romeo, con cui, stando alle fonti tedesche, Volkswagen avrebbe avviato contatti. Ma il fronte più interessante è indubbiamente quello che vede Porsche e Red Bull unite in una partnership potenzialmente assai fruttuosa.

Si tratta di una strada che presenterebbe comunque costi elevati per il gruppo Volkswagen, ma porterebbe dei vantaggi sul fronte tecnico. La Red Bull, nel suo quartier generale dei powertrain, dispone di sei banchi prova sviluppati da AVL, che ha tempi di consegna di circa un anno e mezzo. Red Bull potrebbe aprire le porte a uno sviluppo parallelo con Porsche, condividendo i risultati del rispettivo lavoro. In buona sostanza, questa alleanza porterebbe Porsche e Red Bull a raddoppiare i tempi consentiti al banco, e anche il budget per quello che, alla fine dello sviluppo, sarebbe un unico motore. E Helmut Marko ha lanciato benzina sul fuoco della speculazione, dichiarando che Porsche “potrebbe essere vincente sin da subito solo con noi”, mentre con altri team la strada sarebbe più lunga. 

Nascerebbe così una superpotenza in grado di mettere paura ai motoristi attualmente in lizza in Formula 1. E secondo le fonti tedesche, Mercedes, Ferrari e Renault avrebbero già presentato le proprie rimostranze, invitando la FIA e la F1 a non stendere un tappeto rosso per i potenziali nuovi arrivati, che, dal canto loro, invocano un cambio regolamentare abbastanza ampio da ridurre di molto il vantaggio competitivo di chi opera già nella categoria regina del motorsport. 

A complicare le cose pensa anche l’esperienza di Porsche e Audi sull’ibrido applicato al motorsport, frutto dei passati, ma non così lontani, successi a Le Mans. Si delineano così due schieramenti: da un lato, le vecchie guardie, pronte a tirare fuori le unghie per non perdere terreno con l’arrivo di altri costruttori. Dall’altro, due brand che hanno fatto la storia del motorsport, e che sembrano aperti a ogni soluzione per lasciare il segno. Anche attraverso alleanze dal potenziale esplosivo. 

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