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In vista del prossimo GP d'Austria che il 5 luglio riapre la stagione F.1, ci sono alcune novità in pista che cambieranno lo scenario cui eravamo abituati e sono conseguenza delle norme in atto contro il Covid19. Ecco come cambia e cosa succede nel paddock in vista della prima gara della stagione.
In vista delle trasmissioni TV Liberty ha varato un protocollo per cui la maggior parte della regia avverrà da remoto dagli studi di Londra. In pista ci saranno meno telecamere. Una decisione dovuta a due fattori: il primo, ridurre il personale in pista (da 400 elementi saranno meno di 100 per le riprese TV), inoltre la trasmissione in 4K delle immagini, con una mole maggiore di dati, impone una riduzione delle telecamere disponibili altrimenti la rete satellitare non sarebbe in grado di reggere l'impatto. Sempre per lo stesso motivo saranno ridotte anche le camera car sulle monoposto, per cui meno inquadrature e meno personale addetto alla manutenzione. Se su piste come Austria e Monza il problema non si pone (bastano 14-15 telecamere a garantire la copertura) per circuiti come il Belgio il problema è molto grosso, perché non bastano a coprire tutto il tracciato.
Di solito si usano 30-35 telecamere per coprire tutti i momenti di un GP, ridurre a meno della metà comporta il rischio di perdere qualcosa nell'avvenimento. E visto che si tratta di correre esclusivamente per le TV, il rischio è da evitare. Alcune telecamere saranno gestite da remoto e qui sorge l'altro problema, perché la regia a Londra deve inviare un segnale e il ritardo di un secondo potrebbe portare a non coprire a dovere il momento. Pensate a cosa succede a una F.1 a oltre 300 all'ora in un secondo e capirete le difficoltà. Per cui si sta studiando un sistema in cui sia presente un operatore sul posto e compensare con la regia da remoto a Londra. Sperando che il segnale fili liscio e non ci siano interruzioni sulle linee satellite, col rischio di perdere il GP in mondovisione...
Per evitare al massimo i contatti, il personale ammesso in pista è di 50 uomini per team mentre sono un totale di 80 compresi gli addetti allo smontaggio delle strutture (ridotte) ammesse in pista. Per l'Austria il catering viene fornito dalla DO&CO, la società che cura il paddock club (ma anche le cucine della Mercedes, ndr). Le squadre pagheranno una cifra concordata per far accedere il proprio personale in salette riservate nell'area destinata agli ospiti. Per le prime tre gare la società austriaca ha dato il suo benestare, ma gestire 800 persone a colazione, pranzo e cena, in salette che non sono poi così grandi, pone dei problemi che la azienda non vorrebbe affrontare in tutte le gare, per cui dopo questo periodo iniziale si studieranno soluzioni alternative.
Alcune squadre, come la Ferrari, stanno cercando di gestire un minimo di servizio bar al box per i caffè e le bevande (col caldo e le mascherine si dovrà bere di più e i meccanici non potranno certo andare nelle salette VIP a mangiare). Per gli uomini della FIA e di Liberty Media, sarà a cura del Red Bull Ring la organizzazione del catering che sarà separato da quello dei team. Per la F.2 e F.3 il catering è già unico da anni (era gestito dall'italiano Christian Staurenghi) e dovrebbe essere confermato a breve. Il problema resta per i commissari e i servizi di soccorso, che toccano alla gestione dell'impianto e che avranno anche essi una gestione separata.
Uno dei punti dolenti dei GP a porte chiuse è il ruolo della stampa. Detto che le riprese TV verranno commentate da casa (Jacques Villeneuve lascia Sky Italia per fare Canal Plus a Parigi, Valsecchi non si sa che ruolo potrebbe avere, visto che non va in pista al pari degli altri telecronisti nazionali), resta aperto il nodo giornalisti in autodromo. La FIA ha previsto un massimo di 10 giornalisti, di cui 2 free lance, in rappresentanza delle principali testate mondiali. Il problema è che potranno accedere solo alla sala stampa, senza parlare con piloti e tecnici e usare le immagini TV dedicate alle conferenze stampa (cosa per cui i team si stanno attrezzando). Inoltre tutti dovranno sottoporsi al test sierologico tre giorni prima di entrare in Austria e dopo la sala stampa potranno andare solo in Hotel, stabilito da Liberty Media, da dove non potranno uscire per tutto il periodo.
Il trasporto avverrà tramite navette dell'organizzazione e i giornalisti scelti dovranno restare a disposizione per tutte e tre le settimane dei GP organizzati in questa prima fase. Il problema nasce dal fatto che molti giornali non vogliono mandare un inviato per tre settimane, coi costi relativi, correre il rischio di contagi e poi non poter lavorare al meglio visto la condivisione di news e interviste. Per cui questa soluzione non sta incontrando molti favori. Le agenzie fotografiche verranno alternate (saranno solo due quelle ammesse in questa fase) e dovranno condividere le immagini da cui gli altri potranno attingere gratuitamente.
Fra le proposte iniziali di Liberty c'era quella di avere un medico per ogni box, ma di fatto impediva il passaggio da un team all'altro e in caso di emergenza, con la necessità di avere più dottori, non era possibile. Di fronte a questa evidenza, Liberty ha fatto un passo indietro, anche perché, ad esempio, Formula Medicine del dottor Ceccarelli è presente con tre medici ad ogni gara. Chi avrebbe pagato per gli altri sette nei team e per i vari servizi? Si è fatto un passo indietro e si sta cercando una soluzione, anche perché tutto il personale F.1 ogni 5 giorni verrà sottoposto a tampone per cui serve una struttura fissa, sanificata e pronta a intervenire in ogni caso.
Altre novità riguardano il personale di supporto. Ad esempio i tecnici Marelli, Rydell, Brembo e chi offre servizi ai vari team, ha fatto scelte diverse. La maggior parte dei dati verrà gestita da un garage remoto. Ad esempio i tecnici della Brembo controlleranno via telemetria dagli uffici di Bergamo tutti i dati. Secondo Liberty sarebbe servito un tecnico in ogni garage. Di solito un ingegnere in pista basta per raccogliere tutti i dati delle squadre fornite, ma questo limite avrebbe imposto avere 10 ingegneri al posto di 1 e pertanto si è scelto la soluzione da casa, coi limiti e i problemi che questo impone. Stesso discorso per Marelli e i tecnici McLaren per le centraline uniche etc etc. Dopo le prime tre gare si capirà meglio come modificare alcune procedure e quali problemi saranno emersi.