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Aggiornamento: In una breve nota diffusa alla stampa, la FIA dice di aver preso atto "dell'annuncio da parte di Formula One Management riguardo al processo di espressione di interesse dei team di Formula 1. Stiamo discutendo i prossimi passi".
Dopo l'approvazione da parte della FIA al suo ingresso in Formula 1 come undicesimo team, Andretti aveva solo bisogno dell'imprimatur della stessa F1. Oggi è arrivato il rifiuto da parte dei vertici della categoria alla cordata che si fregiava anche della collaborazione con General Motors, che avrebbe schierato il suo marchio Cadillac con Andretti nel Circus. Dopo un'attenta analisi commerciale del progetto, la F1 ha concluso che Andretti non ha provato di costituire un valore aggiunto che possa compensare i potenziali rischi e gli aspetti negativi. E, aggiungono, non ha nemmeno provato che possa essere davvero competitiva.
Insomma, secondo la Formula 1 Andretti non compensa con il suo prestigio l'inevitabile diluizione dei fondi che i costruttori ricevono a fine stagione. E andrebbe pure a destabilizzare la struttura a dieci team che è il fondamento della F1 da quando la proprietà è nelle mani di Liberty Media, cioè dal 2017. Era nell'aria che la F1 rifiutasse Andretti, visti non solo lo scetticismo dei team pre-esistenti, ma anche la freddezza con cui era stata accolta l'approvazione della richesta di ingresso da parte della FIA. Ora, però, cosa potrebbe accadere? Andretti potrebbe cercare di impugnare la decisione dei detentori dei diritti commerciali della F1 per vie legali, o potrebbe cercare di risolvere privatamente, lontano dai tribunali. Se non si trovasse una soluzione, dovrebbe rinunciare ai suoi piani. O acquistare una scuderia già esistente. Viene in mente una certa Haas...
L'ingresso in Formula 1 di Andretti perfezionato rilevando un team già sulla griglia era sicuramente l'opzione più gradita da parte della F1, visto che non avrebbe minato gli equilibri esistenti all'interno del Circus, soprattutto in termini finanziari. Se Andretti dovesse tornare sui suoi passi e cercare davvero di acquisire un team, dovrebbe sborsare una somma non da poco, che si aggiungerebbe ai soldi - persi, a quel punto - per richiedere l'ingresso come team indipendente e per costruire un gruppo di lavoro che stava già lavorando a una monoposto. La Haas, secondo Forbes, pur essendo tra i team più modesti sulla griglia ha comunque un valore di 780 milioni di dollari. Non è da escludere che nel medio termine Gene Haas, poco incline a investire nella scuderia, possa decidere di disfarsene, soprattutto se la riorganizzazione partita con l'addio di Gūnther Steiner e la nomina di Ayao Komatsu come CEO non dovesse dare i frutti sperati.
Ma la scelta da parte della Formula 1 di non approvare l'ingresso di Andretti come undicesimo team sullo schieramento è pure un sintomo della spaccatura sempre più forte tra la proprietà della F1 e la FIA. La Federazione aveva dato il nulla osta all'Andretti, l'unica delle aspiranti scuderie ad aver passato il meticoloso processo di selezione, e il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, aveva sostenuto in prima persona il progetto americano. Gli interessi di Liberty Media e della FIA sembrano divergere progressivamente, e non solo per quanto riguarda la possibilità di avere un team extra a sparigliare le carte in tavola. Ci sono frizioni che bollono sotto la superficie, forse pronte a venire a galla. Quello che è certo è che la vicenda Andretti non finirà qui. La F1 ha lasciato una porta aperta per il 2028, ma dalle parole della nota diffusa alla stampa viene da pensare che quello che si desidera è un team ufficiale di General Motors, capace di portare lustro alla categoria. Come se un nome di prestigio nel motorsport come Andretti non bastasse...