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Protagonista assoluto della Formula 1 odierna, Max Verstappen non può che costituire un’attrattiva per le scuderie di punta. Ma quanto sarebbero disposte a spendere le rivali della Red Bull per strapparle il suo prodigio più grande? In settimana il Daily Mail ha parlato di un potenziale accordo da un milione di sterline ipotizzato dal responsabile marketing della scuderia, Jefferson Slack, per attirare nuovi sponsor. Il team di Silverstone ha prontamente e categoricamente smentito queste voci, che rappresentano comunque un punto di partenza per la riflessione sul valore di un pilota.
Ha senso sborsare un miliardo di sterline – ovviamente distribuite su un accordo pluriennale, con la possibilità di includere azioni della scuderia come è stato per l’intesa con Adrian Newey – per assicurarsi i servigi del pilota che sta definendo questa era della Formula 1? Verstappen nel 2024 ha dimostrato di essere in grado di sopperire all’inferiorità tecnica della sua RB20 per buona parte della stagione, potendo però contare sul cuscinetto costituito dalle ripetute vittorie colte prima che la Red Bull si ritrovasse nelle sabbie mobili generate dalle sue scelte tecniche azzardate.
Verstappen è uno di quei piloti talmente talentuosi da poter costituire una categoria a parte, se la vettura a sua disposizione gli consente di spaccare il tetto di cristallo che lo bloccherebbe qualora dovesse sfruttare una monoposto non in grado di esaltare le sue qualità. La differenza tra un ottimo pilota e un’eccellenza vera si vede proprio quando un appartenente della seconda categoria trova la commistione perfetta tra il suo stile di guida e le caratteristiche della monoposto.
Questo non vuol dire che un pilota diventi necessariamente mediocre con la monoposto sbagliata. Basti pensare a cosa riuscisse a fare Fernando Alonso con le terribili McLaren della sua seconda, travagliatissima esperienza a Woking. Ma proprio questo caso illustra come anche il talento può dotato non può sopperire completamente alle mancanze della vettura sbagliata. Se Verstappen avesse avuto per le mani la Aston Martin AMR24 dello scorso anno, avrebbe potuto fare ben poco per tirarsi fuori dal marasma di centro classifica.
Per poter davvero sfruttare un pilota della caratura di Verstappen serve una struttura solida, soprattutto dal punto di vista tecnico. Su questo fronte, non si può dire che il volitivo Lawrence Stroll abbia badato alle proprie spese. La punta di diamanti di una campagna acquisti che nel 2024 ha visto arrivare anche l’ex Mercedes Andy Cowell è naturalmente Adrian Newey, convinto con un’offerta che non avrebbe potuto rifiutare. Sarà lui a traghettare la scuderia di Silverstone nella nuova era tecnica della Formula 1.
È solo l’ultimo tassello di un piano che ha visto il quartier generale di Silverstone cambiare completamente pelle negli ultimi anni, raggiungendo standard da top team. Le ambizioni di Stroll a medio termine sono sfidanti, e il magnate canadese si è mosso decisamente bene affinché non rimangano solamente un’utopia destinata a sbiadire nel tempo, investendo ingenti somme di denaro per far crescere una realtà che fino a qualche anno fa era un efficiente team di seconda fascia.
Fernando Alonso è sotto contratto fino al 2026, anno che ha detto di considerare attualmente l’ultimo della sua carriera in F1, fino a prova contraria. Vista la condizione di impiegato a tempo indeterminato del suo compagno di squadra Lance Stroll, è il suo il sedile che Verstappen potrebbe essere ingolosito a occupare a partire dal 2027, sempre che non si stufi prima del Circus. E allora sì che, se ci fossero le garanzie tecniche del caso, varrebbe la pena spendere un miliardo di sterline per ingaggiare Max, capace di diventare l’ingranaggio chiave di un meccanismo oliato.