Formula 1: cosa sta succedendo alla Ferrari? La nostra opinione

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Dopo un inizio di mondiale convincente, la Ferrari sta vivendo un momento difficile. Ma cosa sta succedendo? Ecco cosa ne pensano i protagonisti di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1
14 giugno 2022

Dopo un inizio di campionato scintillante, la Ferrari si ritrova ad annaspare, reduce da tre gare - Barcellona, Monaco e Baku - condizionate da problemi di affidabilità e da errori di strategia. Ma cosa sta succedendo alla Rossa? Ecco come la pensano i protagonisti di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1.

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Paolo Ciccarone

La Ferrari annaspa da tre gare. Prima c’è stato il motore rotto di colpo mentre Leclerc era in testa in Spagna, poi un’altra power unit che cede a Baku, sempre a Leclerc. Non solo: oltre a Charles, in Azerbaijan si sono fermati Magnussen, Sainz e Zhou, con l’Alfa Romeo. All’atto pratico, a Baku su sei motori Ferrari partiti quattro si sono fermati. A questo si aggiungono tre rotture in Spagna e una a Monaco, per un totale di otto propulsori in tre gare. Comunque la si voglia vedere, c’è qualcosa che non funziona. Il problema è soltanto la parte termica quindi il sei cilindri, o oppure è il turbo che cede? Si trattasse di una sola questione, si potrebbe capire dove mettere le mani. Ma sono inconvenienti diversi, e non tutti legati tra loro, per cui diventa estremamente complicato perché perché domenica si corre in Canada e il tempo materiale di fare delle modifiche non c'è. La Ferrari era partita benissimo, ma si è persa. E rimane il dubbio su cosa stia succedendo. 

La Ferrari a Baku era velocissima. Quando Verstappen era alle spalle di Leclerc con il DRS aperto non riusciva a prenderlo. Ma alla fine questa performance in qualche modo si paga, e in questo caso il conto è stato salatissimo. Con 14 gare ancora da disputare, non credo che la Ferrari riuscirà a completare il mondiale con i materiali a disposizione. Su otto gare, la Red Bull ne ha vinte sei e se mettiamo anche la gara sprint di Imola diventano sette. La Ferrari è ancora ferma a due. Il problema è che bisogna essere perfetti. La Red Bull lo è, anche se la monoposto in alcuni casi è inferiore. Hanno la mentalità da squadra vincente.

Diletta Colombo

Per quanto riguarda il motore, trovare il giusto equilibrio tra performance e affidabilità è molto difficile, bisogna lavorare di fino. Forse la Ferrari ha puntato troppo sulla prima. È un’ovvietà, ma finire le gare è una priorità, altrimenti è inutile cogliere pole splendide come quelle di Leclerc, che mi ricorda il Raikkonen del 2005, alle prese con una vettura veloce, ma fragile. Con solamente un terzo di mondiale disputato, tutto può cambiare, ma il fatto di correre a distanza di una sola settimana dal GP di Baku non aiuta, soprattutto perché la pista di Montréal mette alla prova il motore.  

Ho visto Leclerc molto arrabbiato nel post gara. Aveva gli occhi di ghiaccio, un'espressione di pietra, la mandibola rigida. Quando ha detto di non trovare le parole per descrivere quanto successo, si capiva che di cose da dire ne avrebbe avute molte, ma nessuna era esprimibile a mezzo TV.  Il suo atteggiamento mi ha colpita, perché Leclerc, anche in caso di cocenti delusioni, è solitamente molto misurato. Capisco la sua frustrazione. Sta disputando una stagione eccellente, sbagliando poco. È il team che lo sta mettendo in difficoltà, con errori del muretto e problemi tecnici. Questo trittico di gare, Barcellona-Montecarlo-Baku, è stato veramente una doccia fredda per la Ferrari e soprattutto per i suoi tifosi. Bisogna capire come ripartire da qui.

Emiliano Perucca Orfei

Non vorrei che queste ultime delusioni finiscano per demoralizzare Leclerc. La velocità che dimostra soprattutto nel nell'ultimo giro della qualifica mi ricorda le prodezze di Ayrton Senna. È veramente determinante, come Zlatan Ibrahimovic, capace di fare sempre gol, senza sbagliare. Anche Verstappen è migliorato in questo senso, perché sbaglia molto meno rispetto al passato, ma la velocità di Leclerc è sicuramente incredibile. Mi viene anche da pensare che la Red Bull pensi di più a un assetto da gara che da qualifica. 

Francesco Tassi

Leclerc, con le sue 15 pole, è già nella storia. Ma c’è un forte squilibrio tra il numero di partenze al palo e le vittorie colte, totalmente imputabile alle prestazioni della macchina, a mio avviso. Si sono proprio ribaltate quelle che erano le sensazioni dopo il Bahrain, con la Ferrari davanti e la Red Bull a inseguire con problemi di affidabilità. Dopo Baku, la Rossa ha pareggiato il conto della fragilità, se non peggio. La RB18, a meno che in Red Bull non si complichino l’esistenza con il DRS, è una monoposto valida da ogni punto di vista.

Va precisato che la Ferrari ha avuto una un'intuizione nel pit stop di Leclerc che è da paragonare a quello avuta dalla Red Bull a Montecarlo. Ciò detto, mi auguro che Leclerc non faccia la fine di Jean Alesi. A livello di talento, non si discute. Ma il campionato sta veramente scivolando lontano da Maranello. Senna colse 65 pole e tre titoli mondiali una volta approdato in McLaren dalla Lotus. Mi auguro che Charles riesca a fare lo stesso, rimanendo nella stessa squadra, la Ferrari. In questo momento faccio fatica a pensarlo. Credo che in Ferrari siano alla corda.

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