Formula 1: cosa è successo alla Ferrari in Belgio? La nostra opinione [Video]

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I protagonisti di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1, analizzano la debacle della Ferrari a Spa
30 agosto 2022

Charles Leclerc si era detto determinato a vincere ogni gara da Spa alla fine dell'anno, ma la motivazione è nulla senza gli strumenti per centrare gli obiettivi. In Belgio la Ferrari è stata surclassata da ogni punto di vista da una Red Bull capace di mettere a segno una doppietta. Ma cosa è successo alla Rossa? Ecco cosa ne pensano i protagonisti di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla Formula 1. 

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Diletta Colombo

Partirei dal presupposto che la pista di Spa richiede una configurazione peculiare del retrotreno che la Red Bull riesce ad adottare senza scendere a compromessi a livello di deportanza. Il dominio della Red Bull e la debacle della Ferrari potrebbero così rappresentare un unicum dovuto alle caratteristiche del tracciato. La prova del nove sarà Zandvoort, una pista che dovrebbe favorire la Ferrari sulla carta. Se la Rossa dovesse faticare anche in quel caso, due indizi comincerebbero a fare una prova, anche se un quadro completo, probabilmente, si avrà solo dopo Monza. 

Non si può poi escludere anche la variabile della direttiva tecnica sul porpoising. Dalla Ferrari hanno smentito che abbia influito, ma è pur sempre – al netto delle condizioni e del layout della pista – l’unica differenza sostanziale dopo la pausa estiva. Non credo che ad oggi ci siano gli strumenti per poter capire effettivamente se si tratta di qualcosa di circoscritto a Spa o un segnale ben più negativo. In Belgio, peraltro, la Red Bull, oltre a performare molto bene sul dritto soprattutto con il DRS, era molto efficiente anche in curva. Se dovesse andare così anche a Zandvoort, sarebbe davvero un segnale preoccupante.

Paolo Ciccarone

Non credo che la direttiva tecnica abbia influito particolarmente sui valori in campo. Il segreto della Red Bull è il nuovo motore, adottato con la scusante di marcare a uomo Charles Leclerc. Il nuovo propulsore va come una scheggia: lo si è visto soprattutto nella salita tra l’Eau Rouge e il Raidillon. Avere più motore vuol dire poter avere anche più carico, e se si ha maggiore carico si può sfruttare meglio la macchina e andare più veloce. 

Osservando gli scarichi delle varie monoposto, ho notato che quello della Ferrari era bello chiaro, mentre gli altri erano scuri. Se la Ferrari viaggia magra, vuol dire che stanno controllando i consumi e non è detto che non abbiano dovuto ridurre la potenza per migliorare l'affidabilità e questo spiega perché su in cima alla salita e nei tempi sul giro con poca potenza e una dinamica abbastanza scarica non sono riusciti ad ottenere le prestazioni che avevamo visto in precedenza.

Emiliano Perucca Orfei

Finora la Ferrari era sempre stata in grado di portare in pista una vettura subito efficace, arrivando in alcuni casi ad essere più performante della Red Bull. In Belgio non è andata così. Evidentemente è successo qualcosa che ha rotto l'incantesimo che ha sempre reso la F1-75 prestazionalmente molto costante e capace di adattarsi a qualunque pista. 

La differenza, poi, è parecchio marcata, e si è vista anche nel confronto della Red Bull con la Mercedes, e quegli 1,8 secondi rifilati da Verstappen a un incredulo Hamilton. Si tratta di un cambio di passo notevolissimo da parte di Red Bull e sembra che nessuno sia riuscito ad interpretare Spa come loro. Potrebbe essere in effetti la conferma che si tratti di un caso. Però va anche detto che è un campanellino d'allarme per tutti i team, a partire dalla Ferrari. Mi viene, infine, il sospetto che la Ferrari non abbia capito qualcosa a livello di gomme. 

Heribert Stohr

Se la Ferrari avesse tentato la carta medie-hard con Sainz, Carlos avrebbe potuto fare qualcosa di interessante. Con le hard a fine gara avrebbe avuto un ritmo costante, senza distruggerle come è successo con le rosse. Leclerc, tolto il problema iniziale e il traffico in cui si è ritrovato dopo la sosta non girava male. Da notare è che Verstappen è in grado di guadagnare moltissimo in ingresso e in uscita dei box. Nell’ultimo out lap, per fare un esempio, è stato cinque secondi più veloce di Leclerc. Sono dei vantaggi che ottiene gratuitamente. 

Il distacco della Ferrari in Belgio diventa strano se si pensa che storicamente la scuderia di Maranello a Spa è sempre andata bene, con grandi risultati. È sorprendente che in una stagione in cui la monoposto è competitiva la Ferrari le cose siano andate diversamente. È un bel tonfo, se si pensa che Sainz è stato pure incalzato da Russell. E se George non avesse accusato problemi con le gomme, l’avrebbe acciuffato. Basandosi sullo storico, la Ferrari deve analizzare il perché è andata così male. 

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