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Se la Mercedes dovesse continuare l’andazzo mostrato nel Gran Premio del Giappone 2023 di Formula 1, la Ferrari vedrebbe aumentare le sue speranze di ottenere il secondo posto del mondiale costruttori, alle spalle di una Red Bull già iridata matematicamente. La scuderia di Brackey ha Suzuka ha mostrato dei segnali ben poco auguranti da diversi punti di vista, a cominciare da quello strategico.
C’è un motivo se George Russell è stato l’unico pilota ad effettuare una singola sosta a Suzuka: questa tattica era destinata a fallire. Visto lo spiccato degrado termico degli pneumatici, esacerbato dal caldo di questi giorni a Suzuka, Pirelli aveva sin da subito rivisto le previsioni sulle soste, indicando due pit stop come scelta più probabile. Nel documento sulle strategie di gara del fornitore di pneumatici, la tattica a una sosta figurava come quarta opzione, con le rosse al posto delle medie usate da Russell.
Il degrado riscontrato da quest’ultimo sul volgere del termine della gara ha creato i presupposti per un altro pasticcio non da poco. Quando Lewis Hamilton, più veloce di Russell con gomme con meno giri sul groppone, si è ritrovato in pressing sul compagno, i due sono stati lasciati liberi di correre. Russell avrebbe dovuto invece ricevere subito l’ordine di lasciare strada ad Hamilton, per evitare che Carlos Sainz potesse chiudere con rapidità il gap.
Per Russell il dado era tratto, ma c’era il rischio che pure Hamilton si ritrovasse ad essere passato da Sainz. Contando che Carlos ha chiuso la gara a otto decimi dal sette volte campione del mondo, ci siamo arrivati molto vicino. In ogni caso, la situazione tra i due compagni di squadra si sta facendo frizzantina, come si è potuto notare a inizio gara. Finché si tratta di lotta dura, ma tutto sommato senza conseguenze, non ci sono problemi. L’importante è che non subentrino.
Ma c’è pure un altro fattore che potrebbe far ben sperare la Ferrari. Viene da pensare, infatti, che la TD018 possa aver influito in qualche modo sulle prestazioni della Mercedes. Certo, non si sono visti indizi clamorosi come la rottura dell’ala posteriore sull’Aston Martin AMR23 di Lance Stroll. Però se la flessione della scuderia di Brackley dovesse essere confermata si potrebbe propendere per questa interpretazione.
La Ferrari al momento vanta 285 punti contro i 305 della Mercedes. 20 lunghezze sono un divario che si può colmare soprattutto se si pensa che la scuderia più in forma tra le inseguitrici della Red Bull, la McLaren, sconta le difficoltà di inizio stagione sotto forma di un distacco di 110 punti dalla Rossa. Questi team sono vicinissimi in termini prestazionali, tanto dal rendere rilevante anche il più piccolo dettaglio. E se la Mercedes continuasse a pasticciare, la Ferrari è nella posizione giusta per approfittarne.