Formula 1. Come saranno le monoposto del 2026? Ecco il confronto con le attuali

Formula 1. Come saranno le monoposto del 2026? Ecco il confronto con le attuali
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Nel 2026 verrà introdotto un nuovo regolamento in Formula 1. Ecco come cambieranno le monoposto a confronto con quelle del 2024
28 aprile 2024

La Formula 1, in linea con il suo DNA, è in continua evoluzione. Solamente due anni fa è stato introdotto un nuovo regolamento tecnico che ha riportato in pista delle monoposto ad effetto suolo. Adesso, è già giunto il momento di cambiare e si sta discutendo di quale sarà il futuro della categoria. Nel 2026, infatti, verrà introdotto un nuovo regolamento che andrà a modificare le power unit. Sostanzialmente, le novità non riguarderanno l’aerodinamica ma le simulazioni hanno evidenziato alcune perdite di potenza che stanno obbligando la FIA a rivedere anche l’architettura della vettura.

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Lo scorso giovedì 11 aprile la FIA ha presentato al TAC, ovvero il Technical Advisor Committee, la bozza del regolamento 2026 per quanto riguarda aerodinamica e il telaio. Dopo la revisione della Federazione, sarà poi il turno del Consiglio Mondiale che dovrà dare il suo benestare entro il mese di giugno. Sotto la gestione di Nikolas Tombazis, direttore tecnico dell’area monoposto della FIA, e il suo team, sono state elaborate quelle che saranno le monoposto che scenderanno in pista nel 2026, su cui i team potranno lavorare a partire dal 1° gennaio 2025. La FIA, per realizzare questo progetto, ha deciso di interpellare anche le dieci squadre per poter individuare al meglio quelle che potrebbero essere le criticità, anche se la F1 Commission non è stata consultata in via ufficiale in quanto il Patto Della Concordia, ovvero l’accordo commerciale che regola la partecipazione e il trattamento economico delle scuderie che partecipano al campionato di Formula 1, scadrà al termine del 2025.

Immagini realizzate da: Gabriele Pirovano

Grazie alle simulazioni, è stato infatti individuato che, con le Power Unit con il 50% di ibrido e 50% di motore a combustione, le vetture avranno gravi perdite di energia in alcune fasi di gara. Dunque, è nata l’esigenza di introdurre anche un’aerodinamica mobile per sopperire questa mancanza di potenza. Si è studiata un’ala posteriore mobile che avrebbe dovuto agire con il DRS, favorendo una drastica perdita di drag. Questa nuova conformazione di vettura, però, ha evidenziato anche che si è persa molta aderenza, soprattutto nei curvoni veloci. Stando anche ad alcune indiscrezioni, la monoposto del 2026, con ala scarica e potere a piena potenza, sia inguidabile, soprattutto sul dritto con improvvisi testacoda e mancanza di stabilità nel retrotreno. Una soluzione pensata dalla FIA è stata quella di introdurre un’ala mobile sia all’anteriore che al posteriore per dare maggiore stabilità alla vettura.

Immagini realizzate da: Gabriele Pirovano

Diventando sempre più complessa l’aerodinamica di questa nuova monoposto, il progetto di diminuire il peso sembra quindi naufragato. L’obiettivo era avere in pista vetture più piccole, corte, strette e compatte. Il passo sarebbe dovuto passare da 3600 mm a 3400 mm, la larghezza da 2000 mm a 1900 mm, mentre il peso ridotto di circa 50 kg. Erano state anche proposte delle gomme da 16 pollici. Oggi sono da 18 pollici, con l’anteriore da 305 mm e il posteriore da 405 mm. Tuttavia, Pirelli si è opposta, preferendo mantenere le grandezze attuali, introdotte nel 2022. All’interno il motore rimarrà sempre un 6 cilindri turbo, ma verrà detto addio alla MGU-H mentre la MGU-K verrà aumentata a 350 kW (470 CV circa). Come anticipato prima, il motore endotermico conterà per il 50% della potenza (circa 550 CV), mentre il restante 50% arriverà dall'ibrido con MGU-K da 350 kW posizionata nel telaio (probabilmente accanto alle batterie). Il serbatoio probabilmente verrà ridotto di capienza, passando dagli attuali 110 kg a 90 kg. Esternamente, dunque, le vetture del 2026 non dovrebbero stravolgere l’attuale progetto, bisognerà solamente capire la FIA come vorrà modificare il DRS e se vorrà introdurlo anche all’anteriore.

Immagini realizzate da: Gabriele Pirovano

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