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Siamo nell’era della tecnologia, dei computer che ti dicono quello che devi fare, eppure l’errore umano è dietro l’angolo. In Cina la gara è finita un giro prima del dovuto. Colpa del contagiri sul monitor che indica il giro in corso e non quello da compiere, col risultato che quando è apparso il 56 giro sul display, il direttore di gara cinese ha capito che fosse finita e ha sventolato la bandiera a scacchi.
Forse è stato meglio così... (almeno per Alonso)
La norma dice che se per qualche ragione la gara finisce prima con lo sventolio della bandiera a scacchi, la classifica finale sarà quella del giro precedente e quindi in Cina la classifica riguarda il 54.giro su 56 perché la bandiera di fine corsa è stata sventolata il giro prima del dovuto “Sono rimasto sorpreso – ha detto Hamilton – ho chiesto ai box cosa fosse successo mi han detto che andava bene così”.
E per fortuna che è andata bene così, perché con Ricciardo che stava recuperando su Alonso, se fosse stato a tiro e la gara interrotta un giro prima del dovuto, si sarebbero create polemiche, lo stesso se Alonso fosse passato dietro all’australiano nel momento topico della gara. Questa fretta della bandiera precox in F.1 non ha riguardato solo quella a scacchi ma anche quelle blu dei doppiati. Meno male che i piloti hanno una luce a bordo, ma è anche vero che la regola dice che vale quella sventolata e non quella elettronica, quindi è andata bene per fortuna, non certo per merito.
Colpa dell'inesperienza. A Monza invece, abbiamo l'eccellenza italiana
E la cosa diventa ancora più grave se si considera che in Bahrain Gutierrez è rimasto in macchina per quasi un giro e che i commissari sono intervenuti dopo due giri abbondanti. Per fare un esempio, a Monza nel primo giro di un GP furono capaci di spostare cinque macchine nel corso del primo giro, subito dopo che Liuzzi fece strike alla prima chicane, per non dire della gara sport del 1992, quando Dalmas cappottò con la Peugeot prototipi alla Roggia e dopo 25 secondi fu estratto dalla vettura.
In Cina e Bahrain si corre da 10 anni, ma in questo periodo hanno maturato l’esperienza che a Monza, o in qualsiasi altra pista italiana, mettono insieme in un paio di week end…