Formula 1: chi paga i test team?

Formula 1: chi paga i test team?
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Alcune squadre vorrebbero tornare ai test durante la stagione, ma i più piccoli temono per un aggravio di spese. E così spunta l'ipotesi di provare nei giorni dopo il GP sulla stessa pista | <i>P. Ciccarone, Montreal</i>
7 giugno 2013

Alcune squadre vorrebbero tornare ai test durante la stagione, ma i più piccoli temono per un aggravio di spese. La Sauber, che ha dei problemi di budget di un certo livello, ha proposto una soluzione intelligente per fare delle prove senza avere un test team che potrebbe costare 20 milioni di euro a stagione con il personale dedicato e i mezzi per i trasporti.

Provare il martedì dopo la gara

Secondo Monisha Kalterborn, team manager Sauber, una soluzione sarebbe quella di provare nei giorni dopo il GP sulla stessa pista: «La squadra è già sul posto, non dobbiamo spendere più soldi per il trasporto del personale e delle attrezzature, si potrebbe dedicare il lunedì al riposo e dal martedì al mercoledì ai test veri e propri».

 

«In questo modo non dovremmo nemmeno avere auto supplementari o noleggiare appositamente i circuiti. Una idea che vorremmo fosse discussa è quella di stabilire un budget per ogni team, anche se difficile da verificare sotto certi aspetti, in cui la squadra a inizio stagione decida le percentuali di spesa».

f1 spagna 2013
Avere un test team può arrivare a costare 20 milioni di euro a stagione

 

«Ovvero se vuole fare più test in pista, oppure passare più ore in galleria del vento o al simulatore. Lo so che è difficile controllare, ma almeno ognuno spenderebbe i soldi come crede e nei settori che ritiene opportuni».

Costi in aumento all'orizzonte. Ma è sbagliato

Per la prossima stagione si parla di 4 sessioni di 2 giorni per saggiare i motori turbo e i nuovi piloti, cosa che farà aumentare le spese per i team che dovranno sviluppare i propulsori per la stagione.

 

A fronte della crisi di metà schieramento, dover spendere altri soldi in eccesso è sbagliato in un momento come questo, ma il regolamento non ammette deroghe. Di sicuro il passato, con gli oltre 50 mila km di prove fatte dalla Bridgestone solo con la Ferrari per sviluppare le gomme, è un ricordo di un periodo di sprechi e  investimenti che ora sono impossibili.

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