Formula 1 2014: chi è Nico Rosberg, il leader del Mondiale?

Formula 1 2014: chi è Nico Rosberg, il leader del Mondiale?
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Sarà pure un figlio di papà, come sostiene Hamilton e sarà pure meno talentuoso del compagno di squadra, ma non c'è dubbio che Rosberg in pista si dimostra sempre più maturo. Ecco chi è il leader del Mondiale | <i>P. Ciccarone, Hockenheim</i>
21 luglio 2014

Hockenheim - Sarà pure un figlio di papà, come sostiene Lewis Hamilton e sarà pure meno talentuoso del compagno di squadra inglese, ma non c'è dubbio che Nico Rosberg prima di aprire la bocca usi il cervello. E quando è in pista si dimostra sempre più maturo.

Un weekend importante: si sposa, vince e firma per 55 milioni

Questa settimana, poi, ha raggiunto una serie di risultati importanti nella vita di un uomo, dal punto di vista sportivo e umano «Mi sono sposato, ho fatto la pole e vinto il GP di casa, ho rinnovato il contratto con la Mercedes, direi che il primo episodio sia il più importante per un po' di tempo ancora...» ovvero fino alla nascita del primo figlio e poi, chissà, del primo mondiale.

 

E' il suo anno, lo ha capito dopo aver vinto la quarta gara della stagione, la prima della Mercedes a casa dopo 60 anni. L'aver sposato la sua ragazza a Montecarlo lunedì e aver firmato per 55 milioni di euro un triennale con la Casa tedesca è solo una conseguenza. E Nico lo sa bene, tanto che ha messo la moglie e i prossimi figli ai primi posti della sua vita, segno di maturità perché la F.1 passa, i valori restano.

nico rosberg (1)
Nico Rosberg, con quattro vittorie, è attualmente il leader del Mondiale

Chi è Nico Rosberg

E questo la dice lunga su questo ragazzo che potrebbe fare il sosia di Leonardo Di Caprio per somiglianza fisica e di stile. La storia di Nico è quella di tanti figli di piloti. Il padre, Keke, campione del mondo nel 1982, si era trasferito a Montecarlo come tanti altri suoi colleghi. Nico è nato lì. Padre finlandese, nascita monegasca, ma nazionalità tedesca, per uno di quei strani giochi del destino in cui le nazioni si mischiano a creare una personalità molto forte.

 

Nico ha frequentato le scuole elementari e superiori a Montecarlo, là dove la presenza italiana è molto forte. E qui si è formato il suo carattere, perché andare a scuola con ragazzi che invece del francese ufficiale del principato, parlano fra loro in italiano, voleva dire una sola cosa: o impari la lingua, e fai parte del gruppo. Oppure resti sul francese-tedesco-finlandese e sai di essere destinato alla solitudine o quasi. Nico ha imparato l'italiano, ha perfezionato il tedesco, ha imparato l'inglese, ha frequentato le scuole superiori, master in economia e commercio. Insomma, avesse deciso di fare il manager oggi sarebbe a Wall Street a vendere e comprare azioni. Invece no.

Se si pensa che al padre Keke bastò vincere una gara sola per diventare campione del mondo nel 1982, qualche pensiero a Nico forse viene...

 

Seguendo i suoi amici, sulla pista di kart vicino a San Remo, Nico Rosberg ha cominciato a muovere i primi passi in Liguria, ha imparato a conoscere la cucina locale, le tradizioni e, poi, pure come si fa la spesa. A volte lo trovano nei vari supermercati della zona o ai mercatini a comprare il pesce. Sono queste le basi di Nico Rosberg e la sua formazione, tanto che oggi non nega quando confessa i suoi sogni: «A dire il vero quando sono diventato pilota ho sempre sognato di vincere il GP di Monaco, la gara che per me è la più difficile in assoluto. Poi, chiaro, con la Mercedes mi sarebbe piaciuto vincere il GP di Germania. Quest'anno sono riuscito a fare entrambe le cose, a sposarmi e rinnovare il contratto e ora come sogno ne ho solo un altro: vincere domenica prossima il GP d'Ungheria».

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Nico non deve commettere errori fino alla fine della stagione: soltanto in questo modo potrà battere il suo compagno Lewis

La lotta per il Mondiale

Insomma, sogni a lungo termine e a breve termine. Per il mondiale dovrò vedersela con Hamilton, splendido terzo dopo essere partito 20 in griglia. Lewis ha vinto 5 gare, Nico 4, ma con questa macchina sarà solo questione di tempo per pareggiare i conti. «Vincerà quello che sbaglia meno e che avrà meno problemi» dice Niki Lauda. E finora Rosberg di errori e problemi ne ha avuti molto meno di Hamilton.

 

Ma papà Keke cosa dice? «Nulla, se vinco e faccio un errore mi chiama per rompermi le balle, non mi dice mai cosa devo fare e come. In questo è uno stimolo, ma è chiaro che in pista guido io e non lui, per cui nessuna ingerenza».

 

Nico ha già vinto 4 GP, mancano 9 gare alla fine e potrebbe aumentare il bottino di vittorie. Se si pensa che al padre Keke bastò vincere una gara sola per diventare campione del mondo nel 1982, qualche pensiero a Nico forse viene...

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