Formula 1: che cos’è il parco chiuso e come funziona?

Formula 1: che cos’è il parco chiuso e come funziona?
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Che cos'è il parco chiuso in Formula 1 e come funziona? Ve lo spieghiamo nel dettaglio
5 gennaio 2023

In Formula 1 si parla molto spesso di parco chiuso, o parc fermé, l’equivalente espressione francese. Ma che cosa si intende? Si tratta di un’area sicura del circuito dove le monoposto sono sottoposte a controlli da parte dei commissari, sia per verificarne la liceità che la sicurezza. I delegati della FIA perfezionano controlli del peso e delle dimensioni della vettura, questi ultimi condotti impiegando una tecnologia laser. Sono inoltre ispezionate le etichette di omologazione che identificano le parti testate in precedenza. 

Il parco chiuso si trova in una zona transennata vicino ai garage della FIA e al podio, in modo tale che possano essere trasportate agevolmente dopo la fine della gara. È necessaria anche la presenza di tre meccanici e degli strumenti necessari per la procedura di spegnimento dei sistemi. Al netto del significato letterale, il termine parco chiuso in F1 viene impiegato anche i momenti del weekend in cui le monoposto, pur essendo nel proprio box, sono monitorate dai commissari e possono essere sottoposte solo a modifiche minime. In questo caso non si parla di parco chiuso, ma di regime di parco chiuso, che vale anche qualora la vettura sia in pista. 

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Ma quando entrano in gioco le condizioni di parco chiuso? Le scuderie sono libere di effettuare modifiche alle proprie vetture – entro i limiti del regolamento, ovviamente – fino al sabato subito prima delle qualifiche. Nel momento in cui inizia la Q1, le monoposto entrano in regime di parco chiuso fino all’inizio della gara. Ogni vettura eliminata nelle prime due fasi delle qualifiche, una volta ritornata ai box, resta in regime di parc fermé sotto l’occhio vigile di un commissario quando il team è presente in pista.

Le monoposto che disputano la Q3, invece, devono essere condotte al parco chiuso fisico per i controlli del caso. Una volta ritornate ai box, restano i regime di parco chiuso con un commissario dedicato. Dopo la gara, invece, tutte le vetture che hanno concluso la gara devono essere portate al parco chiuso per dei controlli che durano circa 1-2 ore. Una monoposto viene invece selezionata a campione per un’ispezione più approfondita. Il risultato della corsa resta così provvisorio fino al termine dei controlli. 

Ma che cosa può essere fatto in regime di parco chiuso? I team, prima dell’inizio della Q1, consegnano al delegato tecnico della FIA un elenco dettagliato del set-up che devono impiegare per il resto del weekend. In regime di parco chiuso, i team possono rimpiazzare alcune parti nella stessa specifica, ma non possono intervenire sull’assetto delle sospensioni. In caso di infrazione, la monoposto partirà dalla pitlane. 

Entrando nel dettaglio delle operazioni concesse dal regolamento, si può accendere il motore, aggiungere o togliere benzina, effettuare controlli al motore endotermico o riguardo alla compressione dei cilindri. È possibile togliere e aggiungere l’olio o altri fluidi, a patto che siano della stessa specifica dell’originale. Possono essere installati sistemi di riscaldamento e raffreddamento, e le gomme possono essere rimosse, cambiate e regolate a livello di pressione. L’ala anteriore può essere regolata, senza aggiungere, sostituire o rimuovere componenti. In caso di incidente, i team devono presentare una richiesta scritta al delegato tecnico della FIA in cui comunicano le parti che devono sostituire, che devono presentare la stessa specifica. Le riparazioni devono essere condotte in presenza di un commissario. 

E in caso di pioggia, invece? In questa situazione, la direzione di gara può rendere meno stringente il regime di parco chiuso, consentendo delle modifiche per adattare l’assetto da asciutto. Le scuderie possono cambiare le prese dei freni e dei radiatori per ridurre o aumentare il raffreddamento. Possono anche modificare il poggiatesta del pilota, disponibile in tre varianti a seconda della temperatura esterna. Naturalmente, se viene dichiarata gara bagnata i team possono cambiare le slick con le intermedie o le full wet per la partenza. 

Rispettando il regime di parco chiuso, quanto tempo hanno a disposizione i team per intervenire sulla vettura? Dopo il termine delle qualifiche, le scuderie hanno tre ore e mezzo di tempo prima dello stop obbligato. A quel punto, la FIA appone dei sigilli per assicurarsi che non vengano toccate. La domenica mattina, cinque ore e 10 minuti prima dell’inizio del giro di formazione, il lavoro può cominciare. Un’ora prima dell’inizio della gara, le informazioni sugli interventi di tutti i team vengono diffuse alle varie scuderie. 

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