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Quando scadono i contratti dei piloti che compongono lo schieramento della stagione 2024 di Formula 1? È una domanda che avranno in molti, dopo i recenti rinnovi degli accordi di Charles Leclerc con la Ferrari e di Lando Norris con la McLaren. Andiamo a scoprire, scuderia per scuderia, quali sono i contratti.
Max Verstappen è l'ingranaggio fondamentale dell'oliato meccanismo della Red Bull. Non stupisce, quindi, che la scuderia di Milton Keynes nel 2022 abbia deciso di blindare il pilota olandese fino alla stagione 2028 di Formula 1. Un accordo che rispecchia appieno l'importanza di Verstappen nel team che ha riportato alla vittoria. Viste le dichiarazioni di Max, che ha ribadito più volte la volontà di non correre a oltranza in F1, non è da escludere che questo accordo sia l'ultimo della sua carriera.
Decisamente più precaria è la situazione di Sergio Perez. Pochi giorni dopo la vittoria del messicano a Montecarlo nel 2022, la Red Bull ufficializzò un accordo biennale, fino al termine della stagione 2024. Chris Horner ed Helmut Marko si aspettavano che Perez mantenesse lo standard convincente di inizio 2022, ma così non è stato. Il sedile di Perez lo scorso anno ha cominciato a scricchiolare, e non ci stupiremmo se ci fossero dei ribaltoni a stagione in corso, a dispetto del contratto in essere.
Nel 2023 Mercedes ha scelto la carta della stabilità, confermando Lewis Hamilton e George Russell fino al termine della stagione 2025 di Formula 1. Coppia di talento non si cambia, e così la scuderia di Brackley ha dato fiducia a due piloti le cui ambizioni, con la macchina giusta, andrebbero a scontrarsi. Russell è il futuro della Mercedes, ed è naturale pensare che l'accordo fino al 2025 possa essere prolungato, soprattutto perché il 2026 sarà un anno cruciale per comprendere le potenzialità dei team nella nuova era tecnica della F1.
Lewis Hamilton, invece ha scelto di stupire il mondo esercitando l'opzione che gli permetteva di svincolarsi a fine 2024, per approdare in Ferrari. La bomba di mercato di inizio 2024 lanciata in una giornata qualunque di inizio febbraio si è concretizzata con un contratto pluriennale che consentirà a Hamilton di affrontare la nuova era tecnica della Formula 1 sotto l'egida della scuderia di Maranello. Sarà l'ultimo capitolo della sua carriera, con tutta probabilità. E che capitolo, viene da pensare.
Charles Leclerc, è notizia di qualche giorno fa, ha siglato un contratto pluriennale con la Ferrari. La scuderia di Maranello non ha reso nota l'effettiva scadenza dell'accordo, il che fa pensare che l'intesa possa comprendere una clausola rescissoria o un'opzione per proseguire l'accordo oltre una certa data. Lo spartiacque potrebbe essere il 2026, anno dell'introduzione del nuovo regolamento tecnico. Se la Rossa a quel punto non dovesse garantire a Leclerc i giusti presupposti per lottare per il titolo, è probabile che Charles decida di guardarsi intorno.
Carlos Sainz, invece, lascerà la Ferrari al termine della stagione 2024. Il suo contratto non è stato rinnovato, e al suo posto a Maranello arriverà Lewis Hamilton. Le trattative tra Sainz e la Rossa si erano arenate, ma in pochi avrebbero potuto immaginarsi la bomba di mercato più sensazionale degli ultimi vent'anni, come minimo. Dal canto suo, Carlos vivrà l'ultimo anno della sua avventura con la Ferrari da separato in casa, così come era già successo a Sebastian Vettel nel 2020.
Così come Charles Leclerc con la Ferrari, anche Lando Norris ha siglato un accordo pluriennale che, nelle parole della scuderia di Woking, lo vedrà vestito del color papaya almeno fino alla stagione 2026. È il modo migliore per porre fine alle speculazioni che vedevano Norris come papabile compagno di squadra di Max Verstappen in Red Bull. Voci, queste, alimentate anche dalle lusinghiere dichiarazioni di Horner e Marko nei confronti di Lando. Anche in questo caso, è probabile che dietro il riserbo sull'effettiva scadenza del contratto si celi un'opzione.
Non ci sono invece dubbi sulla durata del contratto che lega Oscar Piastri alla McLaren. Lo scorso anno l'australiano ha siglato un triennale, che lo porterà ad entrare nella nuova era tecnica della F1 nel 2026 con la scuderia di Woking. È un'intesa che dimostra la fiducia riposta dalla McLaren nei confronti di Oscar, capace di mostrare lampi del suo grande talento nella sua prima stagione in F1. Non è un risultato scontato, in una categoria che oggi non agevola certamente i rookie.
Fernando Alonso sarà un pilota dell'Aston Martin almeno fino al termine della stagione 2024 di Formula 1, quando scadrà il contratto firmato a sorpresa nel luglio del 2022. A dispetto dei suoi 42 anni, Alonso non mostra alcun segno di cedimento. E, soprattutto, ha ancora una ferrea volontà di competere in F1, nonostante i sacrifici si facciano più pesanti con il passare del tempo. La sensazione è che sarà lui a decidere il proprio destino. E molto dipenderà da quanto sarà competitiva la Aston Martin AMR24.
Decisamente atipico è il caso di Lance Stroll, del cui contratto non si conoscono i dettagli. D'altronde, l'Aston Martin è di proprietà di suo padre, Lawrence. Una situazione, questa, che da un lato non dovrebbe mettergli pressione, ma che dall'altro sembra schiacciarlo, soprattutto da quando il suo compagno di squadra si chiama Fernando Alonso. Molto dipenderà anche dalla volontà di Lance di restare in F1. Per ora, con papà Lawrence saldo al comando, ha il coltello dalla parte del manico. Ma mai dire mai.
Sia Esteban Ocon che Pierre Gasly hanno il contratto che li lega all'Alpine in scadenza alla fine della stagione 2024 di Formula 1. Ocon firmò nel 2021 un triennale con la scuderia che lo riportò sullo schieramento dopo l'anno sabbatico passato suo malgrado senza un sedile nel 2019. Gasly, invece, è arrivato lo scorso anno dopo una lunga esperienza sotto l'egida della Red Bull, fatta di alti e bassi. Ad Enstone hanno formano una coppia potenzialmente esplosiva, viste le ruggini tra di loro.
Quanto al rinnovo del loro contratto, molto dipenderà dalle condizioni offerte da Alpine e, soprattutto, dalla competitività del team. Ben lontana dall'obiettivo a lungo termine di lottare per il mondiale stabilito dall'allora CEO del marchio Laurent Rossi, la scuderia di Enstone ha passato l'inizio dell'era dell'ibrido a languire a centro classfica. Con tanti contratti in scadenza al termine della stagione 2024, è possibile che Ocon e Gasly si guardino intorno, soprattutto se la nuova A524 non dovesse rappresentare un salto di qualità.
Arrivato in Williams nel 2022 dopo un anno fuori dalla Formula 1, Alexander Albon a Grove ha trovato l'ambiente ideale dove brilare, sotto l'attenta guida del team principal James Vowles. Albon nel 2023 si è preso sulle spalle la Williams, portandola a raggiungere il settimo posto nel mondiale costruttori con un apporto fondamentale in termini di punti conseguiti. Alexander ha con la Williams fino al termine della stagione 2025, ma non avrebbe problemi a rinnovarlo. Così come non sarebbe difficile trovare un'altra collocazione, magari più prestigiosa.
Decisamente più precaria è invece la situazione di Logan Sargeant, in scadenza a fine 2024. Promosso in fretta e furia dalla Williams lo scorso anno in mancanza di alternative e per sottolineare l'efficacia dell'Academy del team, Sargeant nella sua stagione da rookie ha faticato non poco. Una serie di costosi errori in qualifica ha fatto sì che Sargeant dovesse attendere la fine del campionato per conoscere il suo destino. Visto il livello dei giovani di punta che correranno quest'anno in Formula 2, Logan deve mostrare un grande salto di qualità per essere confermato anche per il 2025.
La Visa Cash App RB, conosciuta come Alpha Tauri fino allo scorso anno, sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti. Oltre alle sinergie più profonde con la cugina Red Bull, la scuderia di Faenza ha anche annunciato alcune aggiunte di peso al suo organigramma, tra cui l'ex FIA Tim Goss. Ma sul fronte dei piloti, dopo un 2023 turbolento, il team ha deciso di confermare sia Daniel Ricciardo che Yuki Tsunoda. Entrambi sono però in scadenza alla fine della stagione 2024.
Visto il rendimento di Perez, non è da escludere che Ricciardo possa essere promosso in Red Bull nel 2025, chiudendo idealmente il cerchio che aveva cominciato a tracciare nel 2018, scegliendo di lasciare Milton Keynes per trovare una gloria che non sarebbe mai arrivata. Tsunoda, invece, potrebbe dirigersi a medio termine verso l'Aston Martin, che dal 2026 sfrutterà i motori Honda. In panchina scalpita l'ottimo Liam Lawson, protagonista di una parentesi convincente in sostituzione di Ricciardo lo scorso anno.
La Sauber, che da quest'anno sarà conosciuta come Stake, ha optato per la stabilità sul fronte dei piloti, confermando sia Valtteri Bottas che Guanyu Zhou per la stagione 2024 di Formula 1. Ad Hinwil ci si prepara per la trasformazione che porterà la scuderia a diventare il team ufficiale di Audi nel 2026, e si è preferito non aggiungere un altro elemento di instabilità. Non è detto che sarà così anche per il 2025, l'ultimo anno prima dell'arrivo della casa dei Quattro Anelli.
I due sedili della Stake diventeranno sicuramente ricercati, visto che siglare anche solo un biennale alla fine di quest'anno vorrebbe dire correre con i colori di un costruttore che arriva in F1 per vincere, anche se non a breve termine. Bottas e Zhou dovrebbero dimostrare più di quanto si è visto lo scorso anno se volessero avere una chance di restare ad Hinwil. Anche perché perdere il sedile potrebbe voler dire lasciare la Formula 1, e non solo la scuderia che fino al 2023 si chiamava Alfa Romeo.
Nico Hulkenberg, tornato in Formula 1 lo scorso anno dopo tre stagioni in cui ha giocato solo il ruolo di super riserva ai tempi del COVID, è legato alla Haas da un contratto in scadenza al termine della stagione 2024. Lo stesso vale anche per il suo compagno di squadra, Kevin Magnussen, tornato alla scuderia di Kannapolis dopo l'improvviso licenziamento di Nikita Mazepin dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Correva il marzo del 2022 quando il russo fu accompagnato alla porta, e sostituito con il danese.
Le sorti di Hulkenberg e Magnussen dipenderanno anche da quello che vorrà fare Gene Haas del suo team. Il licenziamento dello storico team principal, Günther Steiner, potrebbe svelare le vere debolezze di un team che non ha solo bisogno di un'organizzazione diversa, ma anche di fondi. C'è chi scommette, peraltro, che Hulkenberg possa essere uno dei papabili di Audi per l'inizio della sua avventura in F1. Questo non solo per l'esperienza, ma anche per la sua nazionalità. Staremo a vedere.